
Il titolare Giovanni Di Matteo di fianco alla vetrata rotta ieri sera
Più che il danno economico, relativamente limitato, ciò che preoccupa i gestori e i dipendenti del Teatro Nuovo è la situazione di costante insicurezza che si sta venendo a creare. Ieri notte infatti, per la terza volta nel giro di tre settimane, un ladro si è introdotto all’interno del teatro e ha rotto la vetrata della porta di un ufficio per setacciare mobili e cassa in cerca di soldi. Se ne è andato a mani vuote – visto che dopo il primo furto i gestori del teatro non lasciano più nemmeno un euro in cassa al termine delle serate – e col proprio volto impresso nelle riprese delle telecamere di videosorveglianza.
Sul caso stanno indagando i carabinieri, che hanno acquisito le registrazioni per identificare l’autore delle tre intrusioni, la prima delle quali è avvenuta a metà aprile. Il titolare del teatro, Giovanni Di Matteo, dal canto suo non avrebbe nemmeno voluto arrivare a una soluzione così drastica come la denuncia alle forze dell’ordine: “Lo abbiamo visto dalle telecamere, è stata sempre la stessa persona in tutte le tre occasioni: un uomo di una cinquantina d’anni, che sembra più un disperato in cerca di qualche spicciolo che un vero ladro professionista, perché non ha la destrezza e la rapidità di quelli che in pochi minuti si introducono nelle abitazioni e portano via la cassaforte. Se leggerà questo mio messaggio, vorrei invitarlo a vedere uno dei nostri spettacoli e chiedergli di smetterla con queste intrusioni, perchè non troverà mai niente e crea solo dei danni alla nostra attività”.

La biglietteria dalla quale il ladro si è intrufolato nelle prime due occasioni
Come premesso infatti, la refurtiva dei tre furti è limitata: appena 2.500 euro al primo ‘colpo’, che effettuò rompendo la vetrata della biglietteria e frugando nella cassa. Circa una settimana dopo la vetrata non era ancora stata riparata ed entrò nello stesso modo, ma dovette accontentarsi di qualche moneta rimasta nel fondo cassa, che era stata preventivamente svuotata a fine serata. Ieri sera l’ultimo episodio: “Quello che ci ha turbato è stato l’orario – spiega la direttrice artistica, Cinzia Buonafede -, perchè è avvenuto molto presto, attorno alle 18:30, quando nel teatro ci potremmo essere noi dipendenti. E non riusciamo a spiegarci da dove possa essere entrato e come”.
Il vero giallo infatti è il modo in cui il ladro si introduce nel teatro: dalle registrazioni si capisce che non entra dalla galleria principale, ma arriva direttamente nella sala che da accesso alla platea da uno degli accessi laterali, che portano alle vie del ghetto o a una piazzola interna con parcheggio. Tutte quelle porte sono però chiuse a chiave e non mostrano segni di scasso, quindi bisognerà ora capire se l’uomo è riuscito in qualche modo a trovare o riprodurre una chiave, oppure se ha trovato un’altra via di accesso al teatro.
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