Politica
17 Aprile 2019
La lista ha ricevuto la certificazione dallo staff nazionale. Il candidato rimette l'ambiente in cima alle priorità, più smussato il tema sicurezza

Il Movimento 5 Stelle torna ‘alla base’: Mantovani ottiene il simbolo e presenta la lista

di Ruggero Veronese | 4 min

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“Un ritorno alle origini del Movimento 5 Stelle? Preferisco parlare di innovazione nella tradizione e di una scelta di democrazia dal basso: sarò il portavoce degli elettori”: queste le parole di Tommaso Mantovani, professore di storia e filosofia, storico attivista pentastellato e da ieri candidato ufficiale a Ferrara del Movimento 5 Stelle, il cui staff nazionale ha rotto le riserve e concesso al gruppo ‘Obiettivo Ferrara 5 Stelle’ di utilizzare il simbolo ufficiale. Ora che l’obiettivo certificazione è raggiunto, per Mantovani e i suoi sostenitori comincia però la fase più difficile: avviare e portare a termine una campagna elettorale che paga necessariamente il forte ritardo con cui si presenta all’elettorato.

Un ritardo che in realtà potrebbe addirittura fare il gioco dei pentastellati, che hanno assistito dall’esterno al ‘balletto’ di liste civiche che negli ultimi due mesi si sono presentate e poi in buona parte ritirate dalla corsa. Lasciando così maggior spazio di manovra al Movimento 5 Stelle, che si propone di andare a recuperare proprio quella parte di elettorato che punta a un’alternativa a Lega e Pd. Ma la discontinuità con il passato investe anche la stessa lista di Mantovani, nella quale non sarà presente nemmeno uno dei consiglieri comunali pentastellati eletti cinque anni fa. Il candidato sindaco rifiuta però ogni polemica sulle spaccature interne al Movimento e ringrazia i consiglieri uscenti “per lo spirito collaborativo e la disponibilità che ci hanno offerto nel supportare la nostra lista”. E anche quando viene nuovamente incalzato sul tema afferma che “non ho fatto assolutamente pressioni, ma ho detto che forse era il caso di ricominciare dalla base, quindi li ringrazio per aver scelto di fare un passo indietro”.

Al di là delle polemiche più o meno esplicite, la candidatura di Mantovani verrà probabilmente ben accolta soprattutto dalla base ‘storica’ del Movimento 5 Stelle, che proprio con Mantovani ha condiviso a partire dal 2007 le battaglie ambientaliste contro turbogas, inceneritore e per l’acqua pubblica, che a Ferrara fecero da principale collante tra gli attivisti pentastellati della prima ora. E proprio sui temi storici del Movimento si sono concentrate le prime dichiarazioni politiche di Mantovani (il cui programma ufficiale verrà presentato venerdì), che critica l’operato della giunta Tagliani in particolare per “aver ceduto tutta una serie di servizi ad Hera, trasformando Ferrara in ‘Ferrhera’, con la quadruplicazione dell’inceneritore e una finta geotermia che si allaccia a un sistema di teleriscaldamento troppo centralizzato. Non possiamo continuare a mettere la polvere sotto al tappeto sapendo che a Ferrara c’è il primato di tumori maschili ai polmoni e al colon retto: siamo qui per i ferraresi e per la salvaguardia dell’ambiente”.

Molto più smussato invece il discorso sul tema sicurezza e sul degrado delle periferie, almeno rispetto al trend nazionale e a quello precedenti consiglieri pentastellati (a partire da Fochi o Marcucci, spesso vicini ai partiti di centrodestra sotto questo aspetto): “Ho già incontrato la comunità nigeriana per confrontarmi con loro – afferma Mantovani -: quello della sicurezza è un problema che non nascondiamo, ma è un tema complesso che non può essere affrontato con risposte semplici. Di certo il problema è molto sentito dai cittadini, ma è stato anche cavalcato da alcune forze politiche. Pochi giorni fa ero alla presentazione di un libro sulla mafia nigeriana, ma non ho visto nessun politico ferrarese: sicuramente la mafia nigeriana esiste ed è un grande problema, ma spesso chi ne denuncia l’esistenza trascura il fatto che la maggior parte della droga viene da associazioni a delinquere italianissime”.

Per concludere, cosa ha spinto lo staff nazionale del Movimento 5 Stelle a concedere il simbolo alla lista di Mantovani? Per il candidato, potrebbe aver pesato il ‘modus operandi’ con cui ha lavorato il gruppo, che ha proposto di svolgere le ‘sindacarie’ per consultare gli iscritti e stimolato maggiormente la partecipazione della base. Tra i candidati consiglieri saranno presenti i nomi di Luigi Zapparoli, Donatella Pasqualini, Gloria Fabian, Orazio D’Alessio e Daniele Lanzoni, mentre almeno uno tra i consiglieri uscenti punta a proseguire e rilanciare il proprio percorso politico: Claudio Fochi ha infatti confermato di avere “ottime probabilità” di essere scelto per una lista alle prossime elezioni europee.

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