Diecimila euro a fondo perduto alle imprese che vogliono investire nell’innovazione digitale, in un fondo complessivo da 250mila euro che si aggiungono ai 400mila già messi in campo con lo stesso obiettivo dalla Camera di Commercio nel 2017 e nel 2018. È questo l’obiettivo del bando ‘Voucher Digitali 4.0’ approvato dall’ente di largo Castello e al quale sarà possibile partecipare dal 10 aprile al 15 luglio.
Un bando che non solo per la Camera di Commercio, ma anche per i rappresentanti di Cna, Legacoop e Confindustria che hanno partecipato alla presentazione, ha un valore altamente strategico per almeno due ragioni: punta a stimolare la creatività e la sinergia tra le imprese ferraresi (che potranno anche presentare progetti condivisi per ottimizzare risorse e costi) e a compensare almeno in parte quel ‘digital divide’ che ancora divide in due la provincia estense, che vede uno stacco piuttosto netto tra alto e basso ferrarese a livello sia di infrastrutture che di investimenti privati nel digitale e in nuove tecnologie.
Concetti sottolineati anche dal presidente della Camera di Commercio, Paolo Govoni, secondo cui il successo delle ultime due edizioni del bando (a cui hanno aderito 66 imprese ricevendo 400mila euro di contributi complessivi) dimostra che “tante imprese hanno capito l’importanza della sfida del digitale, ma rimane ancora molto lavoro da fare per raggiungere le altre realtà e far capire le opportunità che si possono cogliere lavorando in questo senso”. Il bando infatti è rivolto alle piccole e medie imprese ed è strutturato in modo da non escludere alcuna tipologia attività: le imprese possono presentare progetti per l’acquisto e l’installazione di nuove tecnologie sia per i reparti produttivi che per l’amministrazione e l’organizzazione interna, oltre a quelle per la consulenza e la formazione del personale necessarie per completare il percorso di innovazione. Ogni azienda potrà ricevere dal 50% al 70% delle spese necessarie per il progetto e fino a un tetto di 10mila euro, e rispetto agli anni scorsi sarà possibile partecipare in raggruppamenti di almeno tre imprese attraverso progetti condivisi.
Govoni ha ringraziato i rappresentanti delle associazioni di categoria, con le quali “abbiamo messo a punto un’unica cabina di regia per informare, assistere e orientare le imprese sul digitale, predisporre le opportune piattaforme tecnologiche, attivare un piano di sensibilizzazione per far crescere la consapevolezza delle imprese sulle possibili soluzioni offerte dal digitale e sui loro beneifici, ma anche sui rischi connessi al mancato utilizzo”. Dal canto loro, i rappresentanti di Cna, Legacoop e Confidustria si dicono felici di avere uno strumento in più per diffondere l’innovazione tra i propri associati: “È un bando che va nella nella direzione che stiamo seguendo da tempo – afferma il responsabile dell’area economica del Cna Gianfranco Lambertini -, perchè è strutturato in maniera snella ed è facilmente fruibile dalle imprese che vogliono migliorare anche nella qualità organizzativa”. Per la coordinatrice territoriale di Legacoop Chiara Bertelli “i bandi di questa portata economica e facilità di accesso sono ciò che ci serve per aiutare a diffondere la cultura della digitalizzazione, soprattutto tra le imprese di dimensioni più ridotte”.
Per Giacomo Pierazzoli di Confidustria Emilia-Romagna, “rieteniamo che settore come l’export e la ricerca e sviluppo siano alcuni degli ambiti su cui deve puntare il nostro territorio e non c’è dubbio che la digitalizzazione rivesta un importanza fondamentale in questi ambiti. Quindi uno strumento di questo tipo è estremamente utile al territorio, soprattutto se consideriamo che i finanziamenti a fondo perduto sono diventati estremamente rari”.
Tra gli obiettivi del bando, come premesso, anche quello di ‘livellare’ almeno in parte il divario tecnologico nella provincia estense, dove Ferrara e la zona dell’alto ferrarese in questi anni sono riuscite a restare più al passo coi tempi rispetto al resto della provincia. “A livello di digitalizzazione, nel basso ferrarese troviamo alcuni casi di grande eccellenza, ma all’interno di un contesto generalmente meno avanzato – spiega il segretario generale della Camera di Commercio Mauro Giannattasio -. Una legge generale dell’economia dice che un territorio non si puà sviluppare solo con le eccellenze, se manca un tessuto imprenditoriale diffuso. Questo tip di interventi serve proprio a questo: a fare in modo che la cultura dell’innovazione si sviluppi in maniera diffusa”.
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