“Sono stati anni tumultuosi, ma la Ferrara che oggi incontra il Natale è più serena di qualche anno fa: ha affrontato diversi problemi economici e migratori ma ora sta lasciando alle spalle la crisi finanziaria, sta riprendendo la propria occupazione, vive un centro storico rinnovato e gremito, vede la crescita dell’università e la vivacità di tipo edilizio e imprenditoriale con tanti investimenti pubblici e privati che hanno permesso il recupero dei contenitori simbolo della crisi”.
È un sindaco Tiziano Tagliani estremamente serafico quello che, insieme alla squadra di giunta al completo, traccia un “bilancio positivo” di fine anno e affronta “serenamente e ottimisticamente il confronto elettorale a maggio“. La profezia del primo cittadino, che dopo le amministrative assicura che “tornerò a fare l’avvocato“, è che “avremo un sindaco di centrosinistra“.
“È una previsione, non solo un auspicio” ammette Tagliani, data da “quello che percepisco in giro che è esattamente il contrario di quello che si sente dire”, ma con la convinzione che “i ferraresi siano persone capaci di leggere nella concretezza delle cose e di dare il giusto risalto al tanto lavoro fatto, prevedo che i cittadini non abbandoneranno la politica degli investimenti e della partecipazione“.
Se il sindaco punta sul “confronto” – “perché chi ha chiesto un incontro l’ha sempre ricevuto, non si può fare il sindaco dietro la scrivania ma girando in bicicletta tra la gente e ascoltando con pazienza e umiltà chi si lamenta di cassonetti e buche” – e sulla “realtà dei fatti” – “perché un conto è come si raccontano le cose, un conto è come sono in realtà, anche in tema sicurezza” – sembra voler mettere in guardia i ferraresi.
“Il cambiamento non sempre risponde alle promesse: io di promesse ne ho fatte poche e ho mantenuto di più di quello che ho promesso, saranno poi i cittadini a fare un bilancio tra chi promette e chi mantiene” è la sferzata senza nomi diretti lanciata da Tagliani che dice di avere un unico rimpianto.
“Mi rammarico per il progetto di raddoppiare la geotermia in città, tramontato nel 2013 per colpa nostra e di Hera che doveva tenere 50 milioni di euro a bilancio. È stata una grande occasione sprecata, se fossi stato meno disponibile a fare percorsi di consultazione a questo punto avremmo una risposta diversa sulle polveri sottili e gli euro 4 potrebbero circolare“.
Il tempo del rimorso dura poco, prima di passare in rassegna e ringraziare ogni singolo assessore per quanto fatto. “Con Aldo Modonesi siamo usciti preoccupati ma mai avvelenati dalle riunioni al grattacielo, con Simone Merli abbiamo un percorso di amicizia con la Spal in un campionato difficile ed emozionante, con Massimo Maisto abbiamo condiviso successi straordinari per il nostro mondo culturale, tra cui la residenza Euyo e mostre fuori dall’ordinario come quelle su De Chirico e Orlando Furioso”.
Oggi ci sarà l’ultimo incontro tra Asp e prefettura sulla gestione migranti, “consegneremo il testimone di questa attività e speriamo sia un passaggio indolore per le centinaia di persone dei Cas che non hanno mai dato problemi come sa bene Chiara Sapigni, che ha avviato un percorso di volontariato e di rafforzamento dei servizi per le persone che hanno bisogno”, mentre “con Cristina Corazzari abbiamo predisposto un sistema educativo che valorizza il rapporto coi privati, pur essendo l’unico Comune che ha ancora la gestione diretta di scuole materne e nidi perché i bambini non sono appaltabili come i ponti, senza dimenticare il riconoscimento del ministero sulla qualità delle nostre mense scolastiche”.
“Con Caterina Ferri abbiamo demolito un paio di inceneritori e stravolto la vita dei ferraresi per la raccolta differenziata salita all’87% con la tariffa più bassa della provincia e la qualità più alta della media regionale, al netto degli abbandoni che si stanno riducendo” prosegue Tagliani che “con Roberta Fusari ho condiviso la fatica incredibile di risolvere dopo più di 30 anni il problema del Palaspecchi: ci abbiamo messo 10 anni tra fallimenti, denunce e arresti ma abbiamo portato a casa il risultato”.
Roberto Serra, definito il “Tex Willer della giunta”, ha “litigato amorevolmente tutti i giorni con le associazioni di categoria, che spesso litigano più tra loro” ma oltre al commercio c’è la delega al patrimonio, “e se tutti i nostri immobili, tranne la vecchia sede dei vigili urbani in via Bologna, sono stati venduti o valorizzati è anche merito suo”. L’assessore al Bilancio Luca Vaccari è stato “lasciato per ultimo perché ha fatto le spese della nostra aggressività, contribuendo come Tria (ride) a mettere a disposizione di tutti le risorse con pazienza, signorilità e competenza”.
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