“Prima di addentrarci nelle mie opere, vi racconto il mio Courbet”. Parte così, con un viaggio immersivo nei paesaggi del maestro francese che ha segnato il passaggio dal romanticismo al realismo della pittura naturalistica, l’inaugurazione della mostra “Sous-bois” che vede l’artista francese Eva Jospin protagonista del secondo appuntamento targato Offside.
La nuova saletta dedicata all’arte contemporanea che chiude il tradizionale percorso espositivo al palazzo dei Diamanti è impregnata dell’odore etereo dei boschi trasfigurati in imponenti installazioni di cartone o in delicati diorami di carta che catturano lo sguardo da lontano per poi perdersi nei dettagli più minuziosi. Ci sono anche le autorità in gran spolvero – dal sindaco Tagliani al prefetto Campanaro fino agli assessori Modonesi e Maisto – ad ammirare le opere d’Oltralpe.
Eva Jospin, apprezzata in Francia ma ancora misconosciuta in Italia, si aggira con orgoglio tra le sale del Diamanti per accompagnare il pubblico alla sua prima mostra monografica nel nostro Paese. Sono tre le opere di Gustave Courbet, che definisce “l’artista degli artisti”, ad averla ispirata maggiormente: Il ruscello del Puits-Noir, in cui emerge tutto il “tocco fisico” della materialità pittorica, e le due grotte de La sorgente della Loue di cui è ammaliata dalla “perdita del senso dello spazio, una porta verso lo sconosciuto che puoi superare solo con la conoscenza della natura”.
Quando si arriva nello spazio Offside, l’artista, che si dice “ossessionata dalle foreste e dalle grotte naturali e artificiali”, non nasconde la “pazienza certosina” che c’è dietro ogni opera, che siano ore passate a tagliare e incollare pezzi di cartone da imballaggio per dar vita a una foresta grande come tutta la parete o a disegnare lo sfondo dei campi di betulla dei diorami protetti da un vetro.
“Quando ho fatto il primo viaggio in Italia a 13 anni e quando ho soggiornato come borsista presso l’Accademia di Francia a Roma nel 2016, sono stata molto influenzata dai ninfei italiani” racconta Eva che, chissà, magari potrà trarre ispirazione anche dalla città estense che ospiterà la sua esposizione personale dedicata al sottobosco, questo la traduzione di Sous-bois, fino al 6 gennaio, quando si chiuderà anche la mostra di Courbet incastonata al Diamanti.
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