Attualità
1 Ottobre 2018
Tanta confusione tra comunicazioni istituzionali all'ultimo minuto e allarmismi diffusi: in realtà le principali strade restano transitabili

Un po’ di chiarezza sul blocco del traffico

di Ruggero Veronese | 3 min

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Errata corrige: A causa di un refuso, abbiamo erroneamente scritto che il divieto ai motori diesel Euro 4 è limitato alle sole giornate dopo i quattro sforamenti di micropolveri. Il divieto è invece in vigore in tutti i giorni feriali, come precedentemente diffuso. Ci scusiamo con i lettori per l’errata comunicazione e il disagio.

Dal lunedì 1° ottobre è entrato in vigore il nuovo ‘Accordo Bacino Padano‘, sottoscritto il 9 giugno del 2017 da quattro regioni del nord Italia (Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna) e mirato a migliorare la qualità dell’aria nella Pianura Padana, una delle zone più inquinate in Europa.

L’accordo prevede limitazioni al traffico (in particolare per i veicoli diesel, generalmente più inquinanti), e alcune misure di emergenza che coinvolgono anche le utenze domestiche, nel caso le centraline dell’Arpae dovessero registrare sforamenti dei livelli di guardia per vari giorni consecutivi. I divieti sono in vigore nei giorni feriali e in alcune domeniche del mese, in tutti i centri abitati da almeno 30mila abitanti.

L’entrata in vigore del provvedimento ha innescato un acceso – e confuso – dibattito. In particolare per due timori diffusi ma da sfatare.Per quanto riguarda il blocco totale del traffico urbano anche in questo caso si tratta di un allarme da ridimensionare, visto che tutte le principali arterie e le aree di sosta della città sono state escluse dal divieto (vedi la mappa per la lista integrale). Sono anche previste eccezioni per i lavoratori che devono passare nelle vie non coperte da trasporto pubblico, oltre che per varie categorie di persone che possono avere necessità particolari (ad esempio turnisti, famigliari di persone inferme o genitori di scolari negli orari di entrata e uscita dagli istituti).

Da cosa è dipesa tanta confusione in città sui nuovi divieti? Da due fattori: un effettivo ritardo nelle decisioni e nelle comunicazioni da parte dell’amministrazione, ma anche una buona dose di allarmismo dall’altra parte della barricata. Per quanto riguarda l’amministrazione, si considerino due date: il 9 giugno 2017 le quattro regioni stipulano l’Accordo Bacino Padano insieme al Ministero dell’Ambiente, ma la delibera del Comune di Ferrara che ne dispone l’attuazione a livello locale è di venerdì scorso, 28 settembre 2018, appena due giorni prima della sua entrata in vigore.

È stata comunicata attraverso i siti istituzionali e i comunicati stampa ai giornali, ma chi negli ultimi tre giorni non ha avuto accesso o non si è interessato ai media locali non poteva averne appreso nulla al riguardo. Probabilmente un po’ di programmazione e preavviso in più non avrebbe permesso alla città di arrivare più preparata a questo lunedì, come suggerisce anche Legambiente regionale che pur approvando l’iniziativa afferma che “una misura di questo tipo non è stata finora supportata con una adeguata campagna di comunicazione: tanti cittadini scoprono solo ora il divieto, nonostante il Piano Aria sia vigente da due anni. Inoltre, a causa della mancanza di coraggio dei Comuni che hanno preferito ignorare la cosa, si sono persi due anni per garantire un passaggio meno traumatico”.

Ma di fronte alla comunicazione non impeccabile dell’amministrazione, c’è anche chi rema in senso contrario aggiungendo confusione alla confusione. Prova ne è la videodiretta del leghista Naomo Lodi che nel giro di pochi minuti ‘divulga’ varie imprecisioni spingendosi addirittura a dire che, in caso di violazione, “con la seconda sanzione vi sequestrano l’auto”: una pena talmente esagerata da scatenare l’indignazione di parecchi ‘follower’ del leghista, ma anche talmente inverosimile da essere falsa. In realtà la misura più severa per i recidivi è una semplice sospensione da 15 a 30 giorni della patente, con 164 euro di multa.


Il video di Nicola Lodi 

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