Attualità
4 Settembre 2018
Tra tensione, speranze, genitori preoccupati e ultimi ripassi, è finalmente giunto il momento più atteso e temuto per centinaia di studenti

La carica dei mille ai test di medicina, ma solo un quinto passerà la selezione

di Ruggero Veronese | 3 min

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Le porte della fiera si aprono alle 8 e mezza di mattina, ma ci vorrà più di un’ora per far accedere l’enorme mole di aspiranti matricole che da ore si sono accalcate all’esterno. Anche quest’anno la facoltà di medicina di Unife è stata presa d’assalto dalle richieste di iscrizione e la selezione preannuncia spietata: 183 posti disponibili per poco meno di mille candidati (942 per l’esattezza), aumentati circa del 40% rispetto al’anno scorso.

Prima dell’apertura dei cancelli, la tensione di fronte agli ingressi della fiera è palpabile: la maggior parte degli studenti sono chini sui libri per l’ultimo ripasso, mentre altri chiacchierano tra loro confrontandosi sugli argomenti e le possibili domande.

Il test prevede 60 quesiti a risposta multipla da completare entro 100 minuti, e metterà alla prova sia le conoscenze su materie specifiche, sia le capacità logiche dei candidati. Ed è proprio questa parte del test a far provare più ansia a molti ragazzi: “Mi sento preparata, ho studiato per questo esame tutta l’estate – afferma Giorgia, 20 anni da Ferrara -, ma spero di non cadere sulle domande di logica, che sono le più imprevedibili. Basta una piccola distrazione per rovinare la graduatoria”.

Le graduatorie sono nazionali e mettono insieme tutti gli studenti che stamattina hanno partecipato al test, identico per ogni ateneo. Questo significa che anche chi ha sostenuto l’esame in un’altra università potrà ritrovarsi a Ferrara, se ha indicato Unife tra le possibili mete preferite. Nonostante questo, secondo numerosi ragazzi la situazione a Ferrara è migliore che altrove, vista la proporzione tra posti disponibili e candidati, attorno al 20%. A Bologna nello stesso momento 3.287 persone si apprestano a sostenere il test, ma solo 320 (il 10%) potranno poi entrare alla facoltà di medicina.

Una proporzione favorevole che attira a Ferrara numerosi studenti fuori sede, come Fatima e Kainat, 19 anni, originarie del Pakistan ma da tempo residenti a Trento, che a pochi minuti dal test si interrogano a vicenda sulle varie materie: “Abbiamo scelto Ferrara perché è un’ottima facoltà, e poi ci hanno parlato molto bene della città e di come si vive qui. Preoccupate? Sì, ma ci sentiamo anche preparate. Speriamo che non salti fuori qualche argomento imprevisto!”.

E tra le aspiranti matricole si vede anche qualche viso più attempato, come quello di Davide, 40 anni e una laurea in psicologia, che punta a mettersi in gioco con una nuova vita: “Quella della medicina è una passione che ho sempre avuto ed era ora di mettersi alla prova. La tensione? Se avessi 18 anni e pensassi di giocarmi il futuro con questo esame sarebbe un conto, ma ho più esperienza, lavoro già in un’azienda sanitaria e sono tranquillo, anche se spero davvero di riuscire a intraprendere questa nuova carriera. Non punto a fare la specializzazione, anche perché sarebbe un po’ imbarazzante ritrovarmi un neo-specializzando a 50 o 52 anni, ma sceglierei il percorso per diventare medico di famiglia”.

Mentre Davide parla dei suoi progetti, i cancelli della fiera si aprono e gli studenti iniziano a fare il proprio ingresso. Alcuni genitori arrivano di corsa dal parcheggio per portare zaini e penne ai figli. Seguono abbracci, baci, guance strizzate e pacche sulle spalle, mentre un cane al guinzaglio di una madre saluta la propria padroncina abbaiando da dietro un’inferriata. In pochi metri, tutti i modi possibili per augurare in bocca al lupo.

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