Attualità
1 Settembre 2018
"Il Volo degli angeli" offre sostegno terapeutico e si allarga alla tutela del territorio. Barbieri si racconta, dai traguardi raggiunti ai sogni nel cassetto

Dal coma a pilota, un ferrarese vola sopra disabilità e videosorveglianza

di Elisa Fornasini | 3 min

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Svegliarsi dal coma, impegnarsi nella riabilitazione, prendere il brevetto da pilota, aprire un’associazione per far volare bambini e ragazzi disabili, allargare questa esperienza aerea per la videosorveglianza del territorio. Sono le tappe che scandiscono la piccola grande storia di Francesco Barbieri, 43enne ferrarese che ha avuto la forza di trasformare un evento traumatico e sofferto in una testimonianza di solidarietà e impegno civile.

Tutto cambia nel settembre del 1991. “Avevo 16 anni ma è come se fosse successo ieri – racconta Barbieri -. Come ogni mattina, stavo andando di buonora a lavoro come apprendista trattorista quando in via Imperiale a Gallo sono stato travolto da un camioncino. Ho chiuso gli occhi e li ho riaperti tre mesi dopo”. Tanto è durato il coma profondo in cui è caduto dopo il terribile incidente. Ma la strada era ancora tutta in salita.

“Il mio primo pensiero? Inizia ora la tribolazione” ci confida il sopravvissuto che, durante i tre lunghi anni di interventi e riabilitazioni, ha coltivato un unico pensiero: lasciare quella terra pesante e volare, volare il più in alto possibile. “Appena mi sono ripreso, nel ’94, ho iniziato a volare e la passione è cresciuta sempre di più fino a che nel ’99 sono diventato pilota”.

In mano una licenza, in testa una missione. “La sofferenza che ho provato quando mi sono risvegliato dal coma mi ha spinto a fare qualcosa di buono per chi è messo peggio di me” riprende Francesco Barbieri che ha messo a punto l’esperienza del volo come “ottimo sostegno a livello psicologico, se non proprio come terapia riabilitativa” nel 2014, fondando l’associazione “Il volo degli angeli” con sede a Voghiera che permette a bambini, ragazzi e adulti con disabilità fisiche e psichiche di librarsi in cielo.

Un sogno realizzato a metà. “Le attività con il deltaplano sono state positive ma l’ho venduto per investire su un elicottero Robinson R22 Beta, mancano 48mila euro per completare l’acquisto ed essere pronti la prossima primavera a iniziare questo nuovo progetto denominato Ali” rivela il ferrarese che non nasconde la volontà di trovare nuovi sponsor: “Sto cercando aziende sensibili disposte a credere in questo progetto rivolto ai portatori di handicap e agli organi che si occupano di videosorveglianza territoriale”.

Tra i vari sogni nel cassetto – come stabilire il record mondiale d’alta quota a 10mila metri d’altezza o seguire i corsi per far parte del reparto aereo della Protezione Civile – ce n’è infatti uno che interessa da vicino – pardon, dall’alto – la provincia estense.

“È da mesi che insieme al comandante della polizia provinciale Castagnoli stiamo studiando una operazione di tutela territoriale – riferisce Barbieri -: il piano prevede almeno quattro sorvoli all’anno sulla provincia di Ferrara per georeferenziare il territorio con foto e video, in modo da creare una banca dati fotografica con cui si possano accertare casi di danneggiamento ambientale come le discariche abusive non visibili da terra”. L’idea c’è, ma per metterla in pratica servono dispositivi digitali ad hoc che attualmente appaiono inaccessibili. Ma, si sa, solo chi sogna può volare.

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