Polizia Locale: sequestrati 1,5 kg di droga in sei mesi
Il Comune di Ferrara traccia già un bilancio semestrale dell'attività di contrasto allo spaccio e al consumo di sostanze stupefacenti condotta dalla Polizia Locale nei primi sei mesi del 2025
Il Comune di Ferrara traccia già un bilancio semestrale dell'attività di contrasto allo spaccio e al consumo di sostanze stupefacenti condotta dalla Polizia Locale nei primi sei mesi del 2025
Oltre duecento articoli, il cui valore stimato dei prodotti originali si aggira - sul mercato legale - tra i 250 e i 1.000 euro al pezzo. Sono quelli che ha sequestrato la Guardia di Finanza di Ferrara dopo un controllo all'interno di un negozio del centro storico
I controlli interforze di giovedì 17 luglio hanno permesso a Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, supportati dalla Polizia locale, di sequestrare quasi 10g di sostanze stupefacienti
È morto improvvisamente, mentre stava dormendo nella propria culla, dopo aver mangiato. È quanto accaduto nel pomeriggio di martedì (15 luglio) in un appartamento di via Carlo Mayr. A perdere la vita un bimbo di appena tre mesi, per cui ora la Procura di Ferrara - pm di turno Silvia Clinca - ha aperto un fascicolo di indagine per omicidio colposo contro ignoti
La Procura aveva chiesto la condanna a sei anni, ma - per il tribunale di Ferrara - quel fatto che lo aveva portato a giudizio non sussiste. Sentenza di assoluzione ieri (17 luglio) pomeriggio quindi per un uomo di 40 anni, inizialmente accusato di aver palpeggiato più volte la nipote di 11 anni nelle parti intime
“L’assistente sociale del bambino strappato per una telefonata è stata rimossa”. Recita così una nota inviata alla stampa da Paolo Roat, responsabile Nazionale Tutela Minori del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani (Ccdu) Onlus, in merito al doloroso caso avvenuto nella provincia ferrarese di un bambino di 3 anni allontanato dalla madre.
Ma, a una verifica dei fatti, la storia sembra un racconto fatto di mezze verità, costruito su una realtà alternativa, apparecchiata non tanto per il bene di un bambino e di sua madre, quanto per rendere veritiero il credo dell’associazione, sfruttando l’empatia delle persone, la stampa e anche la politica (si sono mossi senatori e si è arrivati anche a una interrogazione in Regione sulla questione) per trasmettere un messaggio: la psichiatria è il male.
Il Ccdu è infatti la copia italiana del Citizen Commission on Human Rights, un’associazione fondata dalla chiesa di Scientology come “ente di tutela che indaga ed espone le violazioni psichiatriche dei diritti umani”.
E non a caso, per il caso ferrarese, Roat sostiene che “quest’assistente sociale ha operato in base a obsoleti protocolli e principi psichiatrici che ancora infestano parte della tutela minorile odierna. Alla fine, il Tribunale e le Amministrazioni hanno compreso e stanno correggendo l’errore, ma un bambino di soli tre anni ha sofferto per mesi lontano dalla mamma: un trauma che probabilmente non si rimarginerà mai più. È giusto che chi ha sbagliato paghi e ci auguriamo che venga impedito a questa persona di commettere ulteriori abusi, ma è sempre più urgente una riforma del diritto minorile volta a rimuovere lo strapotere degli psichiatri e delle loro diagnosi – per loro natura arbitrarie e soggettive”.
Ma, come spiega a Estense.com la direttrice dell’Asp Terre e fiumi, Norma Bellini, la realtà del caso in questione appare molto diversa da come la racconta il Ccdu: innanzitutto non c’è stata nessuna rimozione, anche perché non c’era alcun motivo di agire in tal senso. “Le dico subito che è falso, l’assistente sociale non è stata affatto rimossa – afferma Bellini -. Ha vinto un concorso a Piacenza, per un posto a tempo indeterminato, mentre qui era a tempo determinato, e si è dimessa per trasferirsi lì”. E che non si sia trattato affatto di una rimozione, lo conferma il rammarico della presidente: “È una professionista preparata, molto capace, che lavorava con abnegazione. È una perdita per noi”.
Ma c’è di più. Perché l’Asp contesta anche il modo in cui è stata raccontata finora la storia. Se Roat e il Ccdu affermano che “circa un mese fa il Tribunale aveva cambiato rotta stabilendo ciò che l’avvocato della mamma Francesco Miraglia chiedeva da mesi, riunire madre e figlio”, la presidente Bellini offre un’altra versione, che racconta una verità di fatto opposta su come siano andate le cose: “Il tribunale, ed è scritto negli atti, ha ratificato tutti gli atti degli assistenti sociali, che poi hanno relazionato e proposto un tentativo di conciliazione e il tribunale ha ratificato anche questo, tanto che la madre è stata ricollocata insieme al figlio”.
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