Economia e Lavoro
10 Luglio 2018
Accordo raggiunto tra proprietà, acquirenti e sindacati: ci saranno nuove assunzioni, ma almeno inizialmente saranno part-time

Mercatone Uno, si volta pagina: Shernon rileva i punti vendita

di Ruggero Veronese | 2 min

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(immagine di repertorio)

Si allontana definitivamente lo spettro della chiusura e degli esuberi per i tre punti vendita ferraresi del Mercatone Uno, acquisiti in blocco dalla holding milanese Shernon insieme ad altri 52 centri commerciali (tra cui quello limitrofo di Occhiobello) del gruppo emiliano, in amministrazione controllata dal 2015. È questa la nota più lieta dell’accordo raggiunto tra Mercatone Uno, Shernon, Globo (il gruppo abruzzese a cui andranno i 13 negozi rimanenti) e i sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs.

Dopo anni di grande incertezza, per i lavoratori ferraresi del Mercatone Uno è quindi arrivato il momento di ricevere delle garanzie. A confermare la notizia dell’accordo a Estense.com sono i rappresentanti di Filcams Fabrizio Tassinati e Annamaria Pensa, che vedono l’accordo come “un buon punto di partenza per la salvaguardia dell’occupazione, soprattutto se guardiamo alla situazione precedente, e che dà la possibilità di intervenire in futuro anche sui punti meno positivi”. Due in particolare: una riduzione dell’orario di lavoro (Shernon prediligerà, almeno in fase iniziale, contratti part-time da 20, 24 o 28 ore) e il possibile trasferimento di lavoratori da un punto vendita all’altro (in particolare da San Giuseppe di Comacchio a Ferrara e Mesola).

Tra i segnali più incoraggianti vi è invece il piano industriale presentato ai sindacati dalla neonata holding Shernon, formata da una cordata di imprenditori (di origine italiana, turca e maltese) e per la quale l’acquisizione dei 52 punti Mercatone Uno (con i loro 1.900 lavoratori) è il primo vero investimento. Il gruppo infatti ha programmato 300 assunzioni su scala nazionale, 12 delle quali nella provincia ferrarese. I centri commerciali manterranno il marchio Mercatone Uno e proseguiranno un’attività commerciale sostanzialmente analoga a quella precedente, con un’attenzione ulteriormente più marcata sul comparto dei mobili per la casa. Destino diverso invece per i 12 punti rilevati da Globo, diretto concorrente di Mercatone Uno, che diventeranno a tutti gli effetti centri commerciali con i prodotti e il marchio della nuova proprietà.

“Il nostro giudizio è positivo – afferma Annamaria Pensa -: dopo due bandi andati deserti, il Ministero dello Sviluppo Economico ha fatto partire una serie di trattative private, supportato da una commissione di vigilanza per vagliare le offerte. I due soggetti (Shernon e Globo, ndr) che si sono presentati sono quelli che potevano dare più garanzie per il proseguimento dell’attività e il mantenimento dell’occupazione. Siamo riusciti a inserire una serie di correttivi in corso d’opera, che ci permetteranno di seguire la situazione, in particolare per quanto riguarda gli orari di lavoro”.

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