Prodi a Ferrara: “Bisogna dialogare con il lupo”
Un’idea di Europa che sappia cantare in coro, quella auspicata da Romano Prodi a Ferrara, davanti alle 150 persone presenti ad ascoltarlo
Un’idea di Europa che sappia cantare in coro, quella auspicata da Romano Prodi a Ferrara, davanti alle 150 persone presenti ad ascoltarlo
Uno scontro tra due auto in via del Mare a Tresigallo è risultato fatale per la cinquantanovenne Monica Quattrini.
Si è svolta ieri (22 maggio) con grande partecipazione in tutta l'Emilia-Romagna la giornata di sciopero nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità privata e delle Rsa Aiop e Aris, indetta da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl
Contrastare la desertificazione bancaria e consentire un migliore accesso al credito alle imprese e ai cittadini ferraresi. È questo lo scopo di una mozione del Pd, firmata da tutti i consiglieri, con la quale si chiede di "costituire, d’intesa con la Provincia e la Regione, un Osservatorio sul Credito dove banche, istituzioni, sindacati e associazioni di categoria possano discutere, individuare e condividere misure volte a favorire l’accesso al credito per rilanciare l’economia locale"
Pioggia di condanne in abbreviato e pene inflitte che vanno dai cinque ai sette anni. È quanto ha deciso il gup Silvia Marini del tribunale di Ferrara per i cinque rapinatori che - il 12 settembre 2019 - assaltarono la filiale Bper di San Giuseppe di Comacchio, portando via 121.492 euro in banconote e monete di vario taglio, dopo aver minacciato due dipendenti - anche con una barra di acciaio - per far sì che si attivassero per l'apertura della cassaforte temporizzata
(foto di Alessandro Castaldi)
Una domenica sera di festa all’aria aperta, tra le quattro mura del cortile del Castello Estense in cui risuona una musica indie e pop, selvaggia e intima allo stesso tempo. Tutto questo è stato offerto da Ferrara Sotto le Stelle e Legacoop Estense per il quarto – e unico – concerto gratuito del festival in occasione della Giornata Internazionale delle Cooperative.
Sul palco, per quasi due ore di spettacolo non stop, c’è Colapesce, al secolo Lorenzo Urciullo, il cantautore siciliano che con il suo ultimo album “Infedele” conserva intatto lo spirito del cantautorato italiano in una veste nuova e piacevolmente sperimentale.
Anche i più prevenuti si sono dovuti ricredere già dall’entrata, quando Colapesce fa il suo ingresso sul palco con una testa di cartapesta a forma di narvalo che incarna perfettamente il suo nome, tratto da un’antica leggenda siciliana che narra di una creatura mezzo uomo e mezzo pesce che salva l’isola dall’affondamento.
Il corno dell”unicorno del mare’ e la tunica da santone ondeggiano sulle note di Pantalica, che apre il concerto e la tracklist dell’ultimo disco ‘manifesto’ prodotto insieme a Iosonouncane e Mario Conte. Il “fuoco in questa grotta bianca”, acceso nella necropoli vicina alla sua Solarino che conferma il legame di Urciullo con la sua terra d’origine, lascia spazio alle melodie più romantiche di Ti Attraverso perché “ti vedo ma non ti capisco” e a quelle sensuali di Vasco da Gama, quando la vera scoperta è sul corpo della propria amata.
È una immersione Totale, come recita il titolo della canzone più coinvolgente dell’ultimo album, ad accompagnare il pubblico di giovani e meno giovani su Satellite e Reale. Con il vestito da prete, indossato da tutta l’Infedele Orchestra che accompagna il tour estivo, Colapesce ringrazia le 22 cooperative che hanno finanziato l’appuntamento per poi giocare con i simbolismi legali alla sacralità di Egomostro e di Maometto a Milano.
Il gioco sui valori religiosi – da parte di chi va fiero di non appartenere a nessuna parrocchia, almeno in ambito musicale – raggiunge l’apice con la distribuzione delle ostie durante il live per poi navigare velocemente tra Segnali di vita, Decadenza e panna, Compleanno, Sospesi, Passami il pane e Restiamo in casa. Un titolo, un programma: arrivano due gocce d’acqua che non intimoriscono gli spettatori e il cantautore ringrazia perché “in Sicilia appena c’è questo tempo si chiudono in casa, grazie per non aver svuotato la piazza”.
Una dedica ai Maledetti italiani, ma “maledetto anche me”, è il penultimo pezzo prima della chiusura con S’illumina ma il cantautore siculo è preso bene e si cimenta in due fuori programma con Bogotà e La distruzione di un amore, mentre il pubblico esce dal Castello fischiettando “come quando sono a un palmo di naso dalla tua pelle e non riesco a sfiorarti”. Ma in questo caso l’intensità è palpabile.
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