Economia e Lavoro
4 Aprile 2018
Un mese di tempo per formulare una proposta di riconversione dell'impianto, ma l'azienda non sembra interessata. A rischio 19 lavoratori

Vinyloop verso la chiusura. Sindacati: “Sarà guerra”

di Elisa Fornasini | 3 min

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Fumata nera, nerissima, per la Vinyloop. L’azienda ferrarese non solo non ha risposto ai dubbi dei sindacati sul futuro produttivo e occupazionale dell’impianto specializzato nel riciclo di Pvc, ma si è presentata con un atteggiamento “sprezzante” al doppio incontro con prefetto e assessore regionale, non prendendo in considerazione le proposte di sostegno e lasciando la strada aperta alla chiusura.

“È andata malissimo” non può fare altro che constatare Fausto Chiarioni, segretario della Filctem-Cgil, che insieme alla Femca Cisl e Uiltec Uil ha incontrato il prefetto Campanaro e preso parte al tavolo di crisi in Regione con l’assessore alle attività produttive Palma Costi.

Una doppia mobilitazione per affrontare la crisi della Vinyloop che è andata nella direzione contraria a quella sperata. “La Regione ha dato piena disponibilità alla società per valutare piani di sostegno o di riconversione dell’impianto, attivando anche un percorso di governo per eventuali ulteriori progetti di rilancio – spiega Chiarioni -, ma la direzione dell’azienda non ha raccolto questo invito, anzi ha mostrato un atteggiamento sprezzante e arrogante“.

L’unica lettura sembra quindi quella della chiusura. “La società ha lasciato intendere in maniera evidente la sua volontà di andare verso la chiusura, perché dice di star rivedendo le possibili soluzioni ma, incalzato su quale siano queste possibili soluzioni, l’ad Tarantino non dà risposte”. L’amministrazione regionale ha lasciato un mese di tempo per consentire alla proprietà di formulare una proposta di riconversione che possa assicurare la continuità produttiva dello stabilimento. Se ne riparlerà al prossimo incontro fissato per il 3 maggio.

Intanto le materie prime stanno scarseggiando: si prospetta un’altra settimana di produzione per poi cessare l’attività e procedere con le bonifiche. La sicurezza durante i lavori è l’aspetto che ha preoccupato maggiormente il prefetto, che comunque ha chiesto all’azienda di non portare via il brevetto e di non lasciare il territorio ferrarese. A rischio 19 lavoratori che non hanno più certezze sul loro futuro, “anche se abbiamo strappato all’azienda l’impegno di non agire in maniera unilaterale -riferisce Chiarioni -, e quindi non avviare il licenziamento collettivo ma cercare una soluzione”.

Una situazione appesa a un filo per una chiusura che avrebbe ricadute pesanti non solo sul territorio ferrarese, ma su tutta la filiera del riciclo di Pvc. “Se pensano di chiudere l’azienda nel silenzio assoluto, senza colpo ferire, si sbagliano di grosso: noi faremo guerra” annuncia il numero uno della Filctem-Cgil, pronto a una “mobilitazione per coinvolgere la proprietà: l’inglese Ineos, socio di maggioranza che ne detiene il 60% ma non è interessato a continuare il percorso di riciclo per via dei costi, e la francese Ferrari che ne detiene il 40% e che invece ha fatto del riciclo la forza del suo marchio nella produzione di teloni in Pvc”.

Ai dipendenti, già provati da una lunga crisi che nel 2017 era sfociata nella cassa integrazione, arriva la solidarietà di Paolo Calvano che, insieme all’assessore Caterina Ferri, ha incontrato i lavoratori durante il sit-in davanti alla sede della Regione. “Ho voluto assicurare la mia solidarietà e quella di tutto il Pd ai dipendenti che rischiano di rimanere a casa, visto che l’attività produttiva si è già fermata e mancano segnali dalla proprietà”.

Per questo “confermo l’impegno per stare al fianco della giunta nel trovare una soluzione a questa situazione – assicura il consigliere regionale -. È necessario che l’azienda metta in campo grande responsabilità sociale a fronte anche di un impianto che tecnologicamente è all’avanguardia e di un sito che guarda al futuro dell’economia del territorio. Dalla Regione non mancherà il sostegno per dare risposte certe e rassicurare i dipendenti”.

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