Cassa integrazione. A Ferrara in aumento del 24%
Continua a crescere la cassa integrazione in Emilia Romagna (+31% rispetto al 2024, +113% rispetto al 2023) con il primo trimestre del 2025 che ha fatto segnare il picco di 19 milioni di ore
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Per capire come prevenire la contaminazione da Pfas, i gruppi territoriale e consiliare del Movimento 5 stelle hanno organizzato un incontro dal titolo “Acque contaminate: contro l’inquinamento da pfas per un ambiente sostenibile”, che si terrà venerdì 9 maggio nella sala refettorio di via Boccaleone 19
Gli studenti della Consulta Provinciale Studentesca di Ferrara si sono riuniti presso gli uffici del Provveditorato agli Studi e hanno incontrato i rappresentanti della Scuola di Sviluppo Territoriale di Ferrara
Parte mercoledì 7 maggio da Porporana "Ancora...con le Frazioni!", il progetto che prevede una serie di appuntamenti organizzati dal Comune di Ferrara e aperti a tutta la cittadinanza
Gli Uffici Relazione con il Pubblico stanno conducendo un'indagine di Customer Satisfaction per rilevare la soddisfazione dei cittadini sulla qualità dei propri servizi erogati all'utenza
Una lezione di cucina all’interno della Trattoria Vegana
Ha visto la zona dove vive e lavora deteriorarsi sempre di più, giorno dopo giorno, anno dopo anno. Rita abita ancora in Gad, ma non farà più affari lì. Dopo 28 anni di onesto lavoro, è stata costretta a chiudere la Trattoria Vegana che aveva aperto con il marito Sergio nell’aprile del 1989 in via del Lavoro.
Sono passate tante primavere da allora: il ristorante si rinnovava per tentare di rimanere al passo coi tempi, mentre il quartiere cambiava i connotati e rendeva quei tempi più bui.
I titolari hanno pagato lo scotto del degrado, ma non solo. “Chiudere il locale è stata una decisione sofferta, dolorosa – ci racconta Rita, contattata da Estense.com con ancora il magone davanti alle saracinesche abbassate -. Non è solo colpa del degrado ma anche della crisi e di altre mille difficoltà della gestione che si sono accumulate in tanti anni. Certo, avremmo sicuramente avuto meno problemi in una zona più pulita e tranquilla”.
“Quando abbiamo aperto la trattoria nell’89 nutrivamo tante speranze – ricorda la ristoratrice -, abbiamo investito la nostra vita in questo quartiere e abbiamo creduto alle promesse di rivalutazione”. Ma le prime criticità sono sorte subito dopo. “Già dal ’93-94 la zona ha iniziato a essere frequentata da prostitute. A metà anni ’90 la via è diventata impraticabile la sera, e siamo stati costretti a tenere aperto il locale solo di giorno, chiudendo la sera. Poi la situazione è migliorata e abbiamo ripreso a servire anche la cena”.
Fino ai giorni nostri. “Negli ultimi tempi la situazione è peggiorata visibilmente – nota Rita -. Io abito in un appartamento sopra al ristorante e non si esce tranquilli di casa, con il continuo via vai di spacciatori che si vede in via del Lavoro e nelle altre strade della zona”. Una faccia della delinquenza che sicuramente non attira nuovi clienti.
“Questa situazione poco piacevole non ha scoraggiato i nostri avventori più fedeli che frequentavano la trattoria come se fosse la loro seconda casa – riferisce la titolare -. Altre persone ci hanno invece detto che non frequentavano la zona e che quindi rinunciavano a venire. Noi ringraziamo di cuore tutti i ferraresi e tutti i clienti di altre città che in questi anni ci hanno fatto visita. Senza polemica, ma non ci sentiamo di ringraziare le amministrazioni comunali”.
“Non è colpa del Comune – assicura Rita – ma in questi ultimi anni ha lasciato al totale degrado quello che un tempo era un bellissimo quartiere. Abbiamo fatto denunce su denunce a metà degli anni Novanta per via della prostituzione, senza ricevere risposta. Un minimo di aiuto doveva esserci già da allora: noi commercianti non chiediamo tanto, ma un po’ più di attenzione nei confronti di chi lavora regolarmente e subisce il lavoro non regolare”.
“Moralmente siamo vincenti perché abbiamo sempre lavorato bene e la gente ce l’ha dimostrato – rivela Rita, con ancora il nodo alla gola -. È un grande dispiacere chiudere una realtà particolare che offriva cucina alternativa rigorosamente vegan e che era diventata un punto di riferimento per tanti vegani o semplici appassionati del genere. Abbiamo aperto come ristorante tradizionale, poi 8 anni fa abbiamo svoltato sul bio per una passione nostra. Nell’ultimo weekend di apertura (quello del 9 e 10 dicembre, ndr) abbiamo avuto un pellegrinaggio per l’ultima cena”.
L’ultima per sempre. “Non siamo in grado di gestire un nuovo investimento, mio marito ha cambiato lavoro già da un anno per tenere in piedi la famiglia, così sono rimasta da sola a portare avanti l’attività. Un’avventura costellata di emozioni che ora finisce, ed è un peccato”. Il caso è totalmente diverso da quello patito dalla Siberiana ma il risultato è il medesimo: spariscono i presidi per la legalità. E si lasciano spazi di manovra per l’illegalità.
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