Dal 2 luglio interrotta via Gobetti per lavori
Da mercoledì 2 luglio 2025 il tratto di via Gobetti, a Ferrara, dall'intersezione con via Amendola fino al numero civico 29 sarà interrotto al transito
Da mercoledì 2 luglio 2025 il tratto di via Gobetti, a Ferrara, dall'intersezione con via Amendola fino al numero civico 29 sarà interrotto al transito
Dopo i gravi episodi di violenza avvenuti in piazza Buozzi a Pontelagoscuro, che hanno portato alla denuncia di cinque persone, arriva una presa di posizione forte e chiara da parte dell’Istituto Comprensivo “Cosmé Tura” di Ferrara, la cui sede non è distante proprio da quella piazza
Al centro dell'appello c’è una zona urbana sottoposta da anni a forte pressione viaria: scuole, musei, fermate del trasporto pubblico, aree verdi e spazi per eventi rendono la viabilità del quartiere estremamente complessa. A questo si sono aggiunti cantieri fermi, eventi ravvicinati e l'assenza di parcheggi riservati ai residenti
Nuovi voucher messi a disposizione dal Comune per rispondere alle richieste in più non coperte dai voucher regionali per frequentare i centri estivi
Saranno 80 le realtà del territorio, tra società, associazioni ed enti di promozione sportiva o paralimpica o sociale, che beneficeranno dei 330mila euro di contributi a fondo perduto messi in campo dal Comune di Ferrara a favore delle attività e degli eventi sportivi da realizzarsi nell’anno
Esistono due categorie di persone che oggi più che mai, in questo preciso momento storico, hanno un disperato bisogno di uscire dai propri stereotipi. Sono gli immigrati e gli assistenti sociali. Riuscite a pensare a dibattiti meno schierati, violenti e ideologizzati di quelli che toccano in qualche modo immigrati e assistenti sociali? No? Allora probabilmente avete bisogno di leggere un libro: si chiama “La metafisica dello sterco” di Raffaele Rinaldi, edito dalla nuova casa editrice ferrarese Pluriversum.
Rinaldi, Rinaldi, dove l’ho già sentito?, chiederete voi. Raffaele Rinaldi è il responsabile dell’associazione Viale K e che da una quindicina di anni opera a Ferrara aiutando senzatetto, richiedenti asilo, donne sfruttate, tossicodipendenti, vittime di violenze domestiche e, più in generale, le persone in difficoltà. Il suo libro ripercorre la vita e le storie di alcune di queste persone, prendendo spunto di volta in volta da un incontro, una frase o una giornata passata insieme. Ci si ritrova allora immersi nella “Ferrara di sotto”, come la chiama lo stesso Rinaldi, quella di cui molti di noi parlano solo alla lontana, per sentito dire, pur passandoci davanti ogni giorno o parlandone addirittura per ore sui social network. Forse fin troppo spesso e di certo con fin troppi stereotipi in testa.
Ecco allora venirci in soccorso La Metafisica dello Sterco di Rinaldi, persona che evidentemente non ha smesso neanche per un istante di credere nella propria professione, ma che ne ha un’immagine tutt’altro che idilliaca e utopistica. Il responsabile di Viale K scrive con schiettezza e senza mai nascondere pregi e difetti dei suoi compagni di viaggio. Tra i quali si ritrovano sia i senzatetto dal cuore nobile, pronti a condividere le patate pelate a mano e cotte col fornelletto da campo, sia quelli che hanno scelto di vivere nel caos e nella violenza, come gli assassini di Pierluigi Tartari che Rinaldi ricorda al momento del loro arrivo a Ferrara, quando avevano davanti una storia soltanto da scrivere. “Poi li ritrovai sul giornale, come due persone diverse, o forse lo sono diventate davvero”.
Tutti questi frammenti di vita narrati nel libro sono collegati dalla voglia di Rinaldi di capire, prima ancora che di aiutare. Di uscire dai luoghi comuni del ricco, del povero, dell’Italiano, migrante, tossico o prostituta per capire ogni volta la singola storia, la singola persona. E attraverso di lui anche noi lettori, riusciamo a liberarci di uno stereotipo ingombrante: quello dell’assistente sociale. Non più una figura caricaturale nei suoi pregi o difetti, freddo ingranaggio di un sistema sempre più impersonale e burocratico, ma un uomo con molti valori, molti obiettivi ma anche altrettanti dubbi, che ogni giorno nel suo piccolo si ritrova a prendere decisioni che finiranno per ricadere su tutta la società. Uno spunto di riflessione per tutti, ma dedicato in particolare a chi nell’attualissimo dibattito su degrado urbano e immigrazione preferisce avere comode e monolitiche certezze – in un senso o nell’altro – piuttosto che porsi preoccupanti ma necessarie domande.
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