Il consiglio comunale si trasforma in un ring quando si parla di ius soli. Da una parte, a sinistra, il Pd che spinge per l’approvazione urgente della riforma della cittadinanza; a destra tutta l’opposizione unita nei contrastare la legge con una protesta che da sotto lo scalone municipale irrompe direttamente nella sala consiliare. Al grido di “sono ben altri i problemi di Ferrara”, l’amministrazione risponde che “prima di tutto vengono i diritti”.
All’ordine del giorno la richiesta ai parlamentari ferraresi di attivarsi affinché la riforma della cittadinanza venga approvata quanto prima. “Lo facciamo per i figli degli immigrati nati in Italia che oggi non possono essere considerati cittadini” annuncia Cristofori (Pd) nel presentare il documento sottoscritto dallo stesso Pd insieme Si e Psi-gruppo misto.
“La legge 91 va rivista perché è inadeguata e non è più attuabile – spiega Cristofori -: quando è entrata in vigore, nel 1992, avevamo 500mila stranieri, oggi 5 milioni di cui un milione sono minori e 800mila frequentano le nostre scuole. I consiglieri di minoranza presentano questo tema come se fosse un mal di pancia del Pd da sfruttare per vantaggi elettorali ma invece si tratta di una conquista di civiltà, per la quale si è mobilitata la società civile come visto dai tanti appelli degli insegnanti che chiedono di portare a termine questo tassello importante sulla strada dell’integrazione e del dialogo“.
Il primo ad alzare il guantone è Marcucci (M5S) alla sua prima seduta in consiglio dopo le dimissioni di Simeone. “È vergognoso tenere il parlamento in stallo per discutere un pastrocchio invotabile – esordisce il neo consigliere, citando il suo leader Beppe Grillo -, tirato fuori dal cassetto dopo due anni per dare un contentino alla sinistra, strumentalizzando i bambini per nascondere i fallimenti del governo e pulirsi politicamente la coscienza”.
“È assurdo che lo ius soli, che avrebbe l’obiettivo di ridurre la discriminazione, venga discusso in una città dove la discriminazione è un dato di fatto – sferra l’attacco Marcucci -: basta vedere la sproporzione nella distribuzione degli stranieri sul territorio che ha creato una ghettizzazione in Gad peggiore di quella di via Anelli a Padova” commenta il neo consigliere che, a nome del gruppo pentastellato, ribadisce che “non vogliamo essere complici di questa sceneggiata”, tanto che il M5S non partecipa alla discussione ed esce dall’aula.
Chi rimane tra i banchi dell’opposizione ci va giù pesante come un boxeur: “Discussione lunare, fuori dalla realtà, inutile e viziata che non avrà nessuna ripercussione pratica sugli alti livelli – attacca Fornasini (FI) -, per velocizzare i tempi bastava che Vitellio chiamasse Calvano o Bratti. È paradossale utilizzare lo strumento della discussione d’urgenza con tutti i problemi che abbiamo a Ferrara su sicurezza, aumento delle tasse, disoccupazione, in un Paese in cui la legge attuale funziona benissimo. L’Italia è il Paese che ha concesso più cittadinanze in Europa (oltre 200mila nel 2016) ma non va regalata in base alle percentuali, è frutto di un percorso che implica prima i doveri. Se non siete d’accordo, fate dei banchetti in zona Gad per raccogliere firme a favore dello ius soli”.
Il presidente del consiglio comunale Calò fatica non poco a frenare gli applausi del pubblico presente, minacciando di sgomberare l’aula, prima di passare la parola a Cavicchi (Ln) che, ribadendo il proprio favore allo ius sanguinis e all'”aiutiamoli a casa loro”, propone la “concessione di residenza permanente trasferibile ai figli ma pur sempre revocabile”. “Non permetteremo che il Pd faccia passare una riforma invotabile e pericolosa per rimpolpare le fila del proprio elettorato – aggiunge il capogruppo del Carroccio – per questo abbiamo aderito al neonato comitato per il no allo ius soli“. Il primo ad applaudire, in prima fila, è il segretario leghista Nicola Lodi. Rendine (Gol) suggerisce invece una “cittadinanza a punti“, come la patente, da concedere agli stranieri che “frequentano con profitto le nostre scuole”.
C’è l’inning, parte il secondo round per il Pd tramite le parole dell’assessore Corazzari: “Gli alunni nati in Italia sono stranieri soltanto giuridicamente, percorrono lo stesso iter scolastico dei nostri figli. I numeri (27% nei nidi, 34% nelle scuole d’infanzia e 15% nelle scuole secondarie) ci fanno capire che stiamo di fronte a una situazione non emergenziale ma stabilizzata. Se passasse la legge, 800mila bambini che frequentano le nostre scuole, giocano coi nostri figli e parlano la nostra lingua otterrebbero subito la cittadinanza, con una media di 55mila ogni anno. Mentre il M5S si lava le mani da ogni responsabilità: è vero che la distribuzione di alunni stranieri è diversa ma va risolta con il protocollo di accoglienza per i bambini stranieri. Una campagna educativa fondamentale per garantire convivenza e pari dignità nei banchi di scuola”.
Dopo l’accesa parentesi scatenata dalla Marescotti (Psi-gruppo misto) – “non ho niente a che spartire con questa parte a cui crea un disturbo notevole il colore della pelle” – e l’intervento del ‘mediatore’ Bova (Fc) – “legge positiva che cambia poco o niente” – interviene il sindaco Tagliani a chiudere la partita.
“Uno dei problemi è il poco rispetto della democrazia dal basso, siamo diventati un popolo di webeti – commenta Tagliani – che valuta l’agenda politica con i ‘mi piace’ su Facebook e non con l’incontro coi cittadini. Eppure è responsabilità nei confronti della nostra comunità indicare le linee sulle quali costruire la stessa comunità perché le differenze non siano ostacolo alla dignità ma la miglior polizza assicurativa per la serenità di questa comunità, la base per costruire un pezzo di convivenza. Questo odg dà un’altra piccola spinta al parlamento e dimostra che c’è un pezzo di questa città che ci tiene”. Una città che dal 2013 ad oggi ha concesso 793 cittadinanze.
“Costruire una città più civile è il nostro obiettivo per quei 3mila cittadini che a 18 anni scopriranno di non essere italiani” aggiunge Fiorentini (Si) che chiude la discussione con una battuta diretta all’opposizione: “Mi sembrate i minion, esseri gialli che cercano il cattivissimo e si accodano a lui. Oggi sullo scalone abbiamo assistito a una manifestazione di puro cattivismo contro i cittadini ferraresi, per non garantire loro i diritti”.
L’ordine del giorno è stato approvato con 19 voti a favore dei gruppi Pd, Si, Misto, Fc; 6 voti contrari di FdI, Gol, Ln FI.
Fornasini di Forza Italia spiega i motivi della protesta
Il capogruppo del M5S Ferrara Bazzocchi spiega i motivi dell’adesione alla manifestazione del centrodestra
Parla Vincent Mauafo, rappresentante del Consiglio delle comunità straniere
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