Attualità
28 Settembre 2017
La direttrice del festival: "Prospettiva diversa sulla forte ondata autoritaria dei movimenti populisti nell'anno di Trump"

Arriva Internazionale, Ferrara racconta il mondo per tre giorni

di Elisa Fornasini | 4 min

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Ferrara apre al mondo, il mondo risponde ed entra in città. È la chiamata del festival di Internazionale che per l’undicesima edizione registra numeri da record: sono 270 gli ospiti che arriveranno da 4 continenti per offrire (gratuitamente) 130 incontri da venerdì 29 settembre a domenica 2 ottobre.

Tre giorni in cui “Ferrara diventa il centro del mondo – annuncia il vicesindaco Massimo Maisto – grazie a un calendario sempre più ricco che dal punto di vista quantitativo e qualitativo rappresenta il fiore all’occhiello della nostra città“.

E in effetti sono tanti, tantissimi, i temi caldi affrontati “senza paura”, come sottolinea lo stesso Maisto, nella redazione più grande del globo: dai nazionalismi xenofobi (venerdì alle 14.30 al teatro Comunale con l’ex ministro greco Varoufakis) ai nuovi populismi (sabato alle 11 al teatro Nuovo, domenica alle 16.30 al Comunale), dai migranti (venerdì alle 15.30 a Giurisprudenza e alle 21 al Comunale con Erri De Luca e Loris De Filippi di Msf) alla situazione europea (venerdì alle 19 al Nuovo con Romano Prodi).

Si spazia ancora dalla cultura (venerdì alle 17 al Comunale) all’economia (venerdì alle 16 alla Sala Estense, sabato alle 17.30 al cinema Apollo), dai transgender (venerdì alle 14 al Nuovo) alla sessualità (Lettere dalla Vagina, sabato alle 11.30 all’Apollo), dalle fake news (venerdì alle 11.30 in piazza Municipale, sabato alle 12 a Giurisprudenza) ai fumetti (sabato alle 17 al Comunale con Zerocalcare e il fumettista canadese Guy Delisle), dalla Brexit (venerdì alle 14 al Boldini) a Trump (domenica alle 14.30 al Nuovo) fino ai diritti civili (sabato alle 21 al Comunale con l’attivista e docente universitaria Angela Davis e il deputato statunitense John Lewis).

“Lo spirito di questa edizione, rappresentato anche nel logo, è il mondo che guarda con un cannocchiale – spiega Luisa Ciffolilli, direttrice del festival – perché il tema di quest’anno è la prospettiva che ci permette di avere una visione distaccata e lungimirante su questa forte ondata autoritaria dei movimenti populisti nell’anno di Trump. Sono elementi che portano verso un pessimismo diffuso ma che possono essere guardati da una prospettiva diversa, con curiosità, per girarli in maniera positiva”.

Accanto al nutrito programma collaterale fatto di mostre (una su tutte la World Press Photo, gli Oscar della fotografia in mostra al Pac) e proiezioni (tra cui l’apertura alle 20.30 di giovedì al Boldini con il restaurato Blow-up di Antonioni, la cui gigantografia campeggerà sulla facciata di palazzo dei Diamanti), una novità è il triplo concerto in piazza Municipale: alle 22 di venerdì partirà il dj set di Vasco Brondi, Populous e Enrico Molteni, sempre alle 22 di sabato il tradizionale concerto a favore di Medici senza frontiere con Roy Paci & Aretuska; domenica alle 17 la Piccola Orchestra Lumière tradurrà Shakespeare in musica. Un’esibizione performativa ‘a sorpresa’ dei talenti del conservatorio Frescobaldi attenderà il pubblico venerdì sera, alle 20, davanti al Comunale.

Ad aprire il festival di giornalismo sarà, come da tradizione, la consegna del Premio giornalistico Anna Politkovskaja (venerdì alle 10 all’Apollo), per la sua nona edizione assegnato a Can Dündar, il giornalista più odiato da Erdogan che parlerà infatti de “Il peggior nemico dell’informazione”.

Tutto ciò è possibile grazie al “lavoro di squadra”, sottolineano gli organizzatori, che negli ultimi mesi hanno contattato 21 alberghi, prenotato 280 stanze, 150 treni e 9 aerei, riservato 14 ristoranti, messo a lavoro 80 responsabili e 90 volontari delle scuole. A “dare i numeri” è Alice Bolognesi, presidente dell’associazione IF, tra i partner dell’evento insieme ad Arci, Unife, teatro Comunale, Camera di Commercio, Cna, Coop Alleanza 3.0, Unipolis, Alce Nero, Cir Food e, new entry, Bonifiche Ferraresi.

Ma visto che “Internazionale non è solo cultura, ma anche impegno e attenzione alle persone”, la buona cooperazione sociale non può mancare” riferisce Daniele Bertarelli, presidente Cidas, che inizia la collaborazione con Internazionale attraverso un appuntamento sul 15% della popolazione mondiale che vive con una disabilità (sabato alle 11 in biblioteca Ariostea). Questo e altri cinque incontri verranno tradotti nella lingua dei segni.

Tra le altre cooperative in campo anche Camelot – che domenica alle 11 presso il chiostro di San Paolo racconterà il progetto Vesta di accoglienza di rifugiati in famiglia – e Le Pagine che per la prima volta organizzerà uno spazio permanente per i bambini dai 4 ai 12 anni che potranno passare il tempo tra attività e laboratori alle grotte del Boldini. Un festival a misura di appassionati, turisti, semplici curiosi, giovani e anche bambini.

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