La Conferenza territoriale sociale e sanitaria (Ctss) del ferrarese ha approvato ieri (15 luglio) i bilanci preventivi 2025 dell'Azienda Usl e dell'Azienda Ospedaliero-Universitari, che confermano un disavanzo complessivo di circa 120 milioni di euro. Nonostante il via libera formale e la piena fiducia alla nuova amministrazione, sono emerse alcune critiche
La Procura di Ferrara aprirà un fascicolo di indagine per omicidio colposo in violazione delle norme antinfortunistiche sul lavoro relativamente alla morte di Anamaria Galusca Kadar, la 44enne di nazionalità rumena che lunedì mattina (14 luglio) è rimasta schiacciata da un trattore agricolo mentre stava lavorando in un terreno dell'azienda agricola Salvi Vivai nel Basso Ferrarese
Continua l’azione di contrasto della Compagnia Carabinieri di Portomaggiore contro il fenomeno del caporalato in agricoltura, che le recenti inchieste hanno evidenziato come presente, in particolare, nell’area del portuense
È stato condannato a due anni e sei mesi dal Gup Andrea Migliorelli un 42 enne di origine nigeriana D.E. che, venerdì 13 settembre 2024, intorno alle 18, poche ore dopo essere stato rimesso in libertà col divieto di dimora in provincia di Ferrara per una tentata rapina e il danneggiamento di un'auto nel parcheggio dell'ospedale di Cona, era riuscito a farsi nuovamente arrestare in zona Gad
La Procura di Ferrara ha aperto un fascicolo di indagine per omicidio stradale contro ignoti per la tragica fine di Roberto Liboni, 67enne motociclista ferrarese morto a seguito di una fuoriuscita autonoma dalla carreggiata lungo la Superstrada Ferrara-Mare
(foto di Alessandro Castaldi)
(foto di Alessandro Castaldi)
La prima volta che è venuto a Ferrara sotto le Stelle era uno ‘sbarbino’ (e sbarbato, ca va sans dire) al suo primo disco. Da allora sono passati 9 anni: la fama è aumentata, la barba è cresciuta, gli album sono diventati quattro e il bancone del Korova solo un ricordo. Stiamo parlando di Vasco Brondi che ieri sera nel cortile del Castello ha dimostrato la sua crescita artistica e personale che dalla nicchia ferrarese lo hanno reso uno degli artisti più interessanti della scena indie rock nazionale.
Il cantautore estense con Le luci della centrale elettrica ha abbandonato definitivamente la rabbia giovanile per darsi all’esplorazione dei ritmi del mondo, dai tamburi africani alla musica balcanica, dalle melodie arabe e quelle popolari italiane. Un disco etnico che fa viaggiare in tutta la “Terra”, come recita appunto il titolo dell’ultimo lavoro discografico del ‘Blasco’ ferrarese accolto tra gli applausi del pubblico di casa sua.
Non a caso il concerto, il penultimo nel palinsesto di Ferrara sotto le Stelle, dopo Coprifuoco si apre con le danze tribali di Qui e Stelle Marine. “Sono contentissimo di essere qui, nel centro del centro della mia città, sono anche venuto a piedi quindi tutto è più facile e surreale” racconta Brondi dal palco, ripercorrendo le tappe della sua carriera: “Ho fatto grandi tour nella provincia ferrarese, nei bar e una volta anche in tabaccheria, ma sembrava impossibile superare la frontiera. Anche se ora suono in tutta Italia, quello rimane il tour più soddisfacente e difficile della mia vita”.
Ferrara non è solo la città che gli ha dato i natali ma è “il mio punto di raccoglimento, a volte faccio dei viaggi lontanissimi in posti esotici o città considerate il centro del mondo, eppure riesco a scrivere solo qui. Mi sono reso conto adesso della fortuna di crescere in un posto dove ci si annoia tantissimo, dove sembra che non succeda mai niente, per capire che se deve succedere qualcosa la devi far accadere tu”.
È il caso di Macbeth nella nebbia – ispirata ad Antonioni “che usciva con la nebbia fitta tra le quattro vie del centro perché era l’unico momento in cui non si vedeva niente e poteva pensare di essere altrove” -, Quando tornerai dall’estero e la sempre suggestiva La terra, l’Emilia, la luna. Il tempo di intonare Ti vendi bene e Questo scontro tranquillo, da cantare “felice da fare schifo”, che il Vasco nostrano lascia la chitarra per sedersi al piano dove propone I Sonic Youth, ricordando la storia di Alda Merini che aveva speso i 10 milioni di lire, raccolti per aiutarla negli ultimi anni di difficoltà economica, per comparsi proprio un pianoforte. Una cosa spirituale, direbbe un brano contenuto nell’album Costellazioni.
Il viaggio del mondo in otto accordi di chitarra non poteva che proseguire con il Waltz degli scafisti, Cara catastrofe e 40 km. Con Piromani, “canzone che ho scritto dieci anni fa quando lavoravo al Korova”, questa “città si trasforma in un’altra cazzo di città”. E tra un “addio, fottiti ma aspettami” si arriva a Un bar sulla via Lattea, I destini generali, A forma di fulmine per chiudere Nel profondo Veneto. Chi aspettava Per combattere l’acne o La gigantesca scritta Coop è rimasto a bocca asciutta, ma si allontana canticchiando il ritornello di Chakra. “Qualcuno mi ha detto che gli hai detto” che Ferrara non può fare a meno di Vasco Brondi, e Vasco Brondi non può fare a meno di Ferrara.
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