Cronaca
14 Luglio 2017
Abbreviato per Pajdek e Ruszo. Colombani, una delle vittime: «Mi hanno massacrato, ma sono stato più forte di loro e ho salvato mia mamma»

Igor. A dicembre il processo al ‘fantasma’ per le rapine

di Daniele Oppo | 3 min

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Ivan Pajdek

Rito abbreviato secco per Ivan Pajdek e Patrik Ruszo e giudizio ordinario per Igor Vaclavic, alias Norbert Feher come è conosciuto dalla procura estense. È la decisione del giudice per l’udienza preliminare Piera Tassoni per i tre componenti della banda autrice delle rapine nel corso dell’estate del 2015, conclusesi poi – senza Igor – con l’omicidio Tartari ad Aguscello.

Una delle vittime della banda, Alessandro Colombani

In udienza c’era anche una delle vittime, Alessandro Colombani, che la notte del 26 luglio subì la prima delle rapine compiute dalla banda nel cortile di casa, a Villanova di Denore, e che davanti ai taccuini ha ripercorso con molta forza quel terribile momento: «Appena sceso dalla macchina mi hanno subito bastonato, senza chiedermi niente. Poi mi hanno bendato con del nastro grigio, imbavagliato, legato le mani dietro la schiena. Hanno guardato cosa avevo in tasca ma io a loro in viso non li ho mai visti, ho visto solo le scarpe». Quel che aveva in tasca erano 70 euro e il bancomat. «La mia vita valeva 70 euro in quel momento, ho chiesto di spostare la benda dal naso perché non respiravo ma non l’hanno fatto. Invece mi hanno detto ‘dicci il codice del bancomat se no ti massacriamo’, ma mi avevano già massacrato. Però sono stato più forte di loro perché sono riuscito a non farli entrare in casa e ho protetto mia mamma. Dedico a lei questa giornata, che mi guarda da lassù».

Colombani – assistito dall’avvocato Cristian Corvini – nonostante abbia subito da quell’aggressione per il momento ha deciso di non costituirsi parte civile nel processo, ma di offrire tutta la propria collaborazione al pm Giuseppe Tittaferrante.

Le difese di Pajdek (l’avvocato d’ufficio Alessandro Montanari) e Ruszo (l’avvocato Patrizia Micai) avevano avanzato una richiesta di rito abbreviato condizionato rispettivamente all’escussione di Cristina Bertelli – altra vittima, insieme al padre invalido della rapina del 5 agosto a Coronella – per la supposta molestia sessuale subita dalla banda e a una perizia psichiatrica per Ruszo. Entrambe le richieste sono state respinte ed è stata dunque accettata quella, presentata in subordine, di procedere con rito abbreviato non condizionato. Entrambi incarcerati per l’omicidio Tartari (Ruszo deve scontare la pena dell’ergastolo, Pajdek 30 anni), torneranno in udienza il prossimo 26 ottobre.

La difesa di Norbert Feher – anche questa d’ufficio assegnata all’avvocato Maria Teresa Colamussi, sostituita dal collega Cristian Altieri – ha invece chiesto il non luogo a procedere, avanzando dubbi sulla possibilità di imputare le rapine anche a quello che finora il tribunale di Ferrara conosce come Igor Vaclavic solo sulla base di quanto affermano i suoi due complici e sul fatto che fosse stato fermato in un’occasione a bordo di un’auto insieme agli altri due, poi riconosciuta come l’auto usata in una delle rapine. «Sono un difensore d’ufficio e dunque ho gli strumenti che ho – precisa Altieri -, però ho dei dubbi sulla reale partecipazione di Igor: a suo carico ci sono solo le parole degli altri due personaggi, con uno che sbaglia il cognome (Pajdek) e l’altro che parla di ‘un certo Igor’ (Ruszo) e un controllo sull’auto. Poi quale Igor? Quello che in un decreto di espulsione risulta nato in Uzbekistan? Il russo come è in questo procedimento? Il serbo?».

Il giudice ha comunque deciso di disporre il giudizio ordinario: per il latitante prima udienza il 13 dicembre.

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