“La critica al Pd è la strada da seguire: è così che si ottengono i risultati”: non hanno dubbi gli attivisti del comitato No-Salvabanche, che in mattinata hanno protestato di fronte alla sede del Partito Democratico chiedendo la parità di trattamento con i risparmiatori di Mps. E, di conseguenza, il completo rimborso da parte dello Stato ad azionisti e obbligazionisti di Carife, Carichieti, Banca Marche e Popolare Etruria. Una richiesta che tornerà alla ribalta a livello nazionale mercoledì prossimo (25 gennaio), quando gli attivisti si uniranno alla manifestazione in piazza della Rotonda organizzata dal comitato Vittime del Salvabanche.
Secondo i ‘No-Salvabanche’, le mosse del governo dimostrerebbero un “cambio di rotta” del Partito Democratico in tema di salvataggi bancari, ovvero un’apertura agli interventi statali che a fine 2015 – quando si determinò il destino di Carife – furono impediti dalle norme comunitarie sul bail-in. Le spiegazioni ufficiali (ribadite negli ultimi giorni da Luigi Marattin) non convincono gli attivisti: “La vicenda Monte Paschi – afferma Milena Zaggia – dimostra che non ci sono ragioni tecniche per le scelte del governo, ma solo volontà politica. La verità è che il Pd è stato costretto a scendere a patti non solo per via delle richieste delle associazioni, ma anche per la batosta del referendum. Senza quello schiaffo non avrebbero mai rivisto le loro posizioni. Anche gesti come il lancio di uova verso questo portone (la sede del PD, ndr) sono serviti”.
Insomma: secondo il comitato, senza la protesta seguita all’azzeramento delle azioni di Carife, Banca Marche, Carichieti e Popolare Etruria, anche gli azionisti, obbligazionisti e grandi correntisti di Mps sarebbero andati incontro al totale azzeramento, al punto che – affermano gli attivisti – “oggi rivendichiamo come nostra vittoria la disparità di trattamento con Mps”. Ora, però, occorre alzare la posta a tutte le banche ricapitalizzate: “Andiamo a Roma – continua il comitato – perchè vogliamo che tutti i risparmiatori delle nostre quattro banche ottengano lo stesso trattamento del Monte Paschi. Occorre approvare un decreto per equiparare le situazioni”.
Tra i principali bersagli delle critiche proprio l’ex assessore ferrarese Marattin, le via del suo intervento a La7 di pochi giorni fa: “Ha detto che è colpa della politica se le banche sono in questa situazione – affermano i manifestanti -, ma si deve rivolgere al suo partito. È uscita la lista dei debitori di MPS e sono tutti amici del Pd, ora bisognerebbe chiedere anche chi sono debitori di Carife”. Una richiesta che tuttavia potrebbe scontrarsi proprio con il mancato intervento dello Stato in Carife, principale condizione per la pubblicazione dei nomi dei debitori nel caso di Mps.
Gli attivisti concludono la protesta allargando pubblicamente l’invito alla manifestazione di mercoledì a Roma, con appuntamento alle 7:45 alla stazione di Ferrara (per informazioni è possibile scrivere all’indirizzonosalvabanche@gmail.com): “Sicuramente il Pd non si presenterà, visto che non si è mai presentato – affermano i membri del comitato -. Anche altre forze politiche hanno detto che meritiamo il rimborso, ma nessuno si è ancora mosso. Ma invitiamo a seguirci anche i dipendenti Carife che vanno in esodo volontario: ci dicano i veri motivi politici di questo default. Vogliamo sapere la verità subito. Basta omertà in questa città”.
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