(foto di Alessandro Castaldi)
L’assemblea dei dipendenti Carife ha approvato a larga maggioranza l’accordo tra azienda e sindacati sugli esuberi volontari rientranti nel piano per rendere la banca più appetibile per l’acquisto da parte di Bper.
Più di seicento dipendenti (637) – secondo quanto riferisce la Antonella Losenno, rappresentante della Uilca-Uil – hanno approvato l’accordo, solo 12 hanno votato in maniera contraria, con un solo astenuto.
“Le legittime preoccupazioni emerse nel corso dell’assemblea – commenta Alessandro Spaggiari della First Cisl – hanno tuttavia lasciato spazio alla maturità ancora una volta dimostrata dai lavoratori, riscontrabile nel voto favorevole espresso. L’approvazione dell’accordo – conclude – apre la strada a una prospettiva di una probabile acquisizione, che allo stato rimane l’unica condizione possibile per garantire un futuro a Carife”.
L’incontro tra i lavoratori si svolto dalle prime ore del pomeriggio di mercoledì 4 gennaio negli spazi di Ferrara Fiere, alla presenza dei rappresentanti sindacali firmatari dell’accordo. Il piano prevede l’esubero volontario di 300-350 dipendenti (su 850 totali), dirigenti compresi da raggiungere attraverso diversi strumenti: lo scivolo pensionistico per chi maturerà i requisiti nel 2022 (che riguarda 90 dipendenti secondo quanto riferisce Spaggiari in una nota), l’esodo incentivato con un ‘bonus’ di 48 mensilità riconosciute in aggiunta al Tfr e, infine, un compenso di 40 mensilità (più una per mancato preavviso) per i lavoratori che non rientrano nella prima categoria e non intendono accedere all’incentivo per l’uscita ma accettano di non opporsi in caso di licenziamento collettivo.
Gli esuberi volontari dovranno essere individuati e formalizzati tramite l’adesione esplicita a uno dei tre strumenti entro il 19 gennaio, il 23 verrà fatto il punto della situazione in un nuovo incontro tra azienda e sindacati: l’obiettivo della Nuova Carife è raggiungere i 350 esuberi, ma il minimo è stato fissato a 300.
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