L’asso nella manica da giocare in conferenza stampa arriva alla casella e-mail del sindaco Tiziano Tagliani alle 13:25. Il mittente è il fondo immobiliare Investire della Cassa Depositi e Prestiti, che comunica che “la nostra società ha approvato in via definitiva l’operazione relativa al Palazzo degli Specchi”.
Dopo le polemiche che per tutto il 2016 hanno circondato il complesso diroccato di via Beethoven, arriva quindi – in tempo per i saluti di fine anno – la conferma ufficiale della creazione di un apposito fondo (“non dovremmo avere problemi a farlo partire entro fine marzo”, si legge nella e-mail) e, di conseguenza, dell’approvazione dell’investimento. Questa la novità più sostanziosa della conferenza stampa di fine anno dell’amministrazione comunale, in cui Tagliani e i suoi assessori hanno ripercorso il proprio operato durante il 2016.
Un anno che Tagliani definisce “particolarmente laborioso” sia per quanto riguarda gli aspetti positivi – in particolare i finanziamenti per opere e infrastrutture -, sia per le questioni più critiche, soprattutto in tema di immigrazione e Carife. “E’ stato un anno complicato nella gestione dell’accoglienza dei migranti – afferma Tagliani -, e purtroppo fanno più notizia le 12 ragazze respinte a Goro che le centinaia di migranti gestiti dall’Asp a Ferrara. Il nostro auspicio è che cambino sia i criteri dell’accoglienza che le condizioni che determinano questa situazione”. Un riferimento riguarda naturalmente le crisi umanitarie in Africa e Medio Oriente: “Ad Aleppo – afferma il sindaco – ci sono 4mila bambini esposti a bombe e mortai. E’ qualcosa di cui l’occidente dovrebbe vergognarsi: ci lamentiamo degli esodi, ma non ci interroghiamo abbastanza su ciò che li causa”.
Passando alle questioni economiche, i riflettori sono puntati invece su Carife, al termine di in “un anno che si chiude tra preoccupazioni e speranze”. L’acquisto della banca ferrarese da parte di Bper potrebbe infatti costare il posto a quasi metà degli oltre 800 dipendenti. “Un costo sociale altissimo – commenta Tagliani -, ma purtroppo in questi mesi non ho visto alternative. Se qualcuno ha un’ipotesi migliore la presenti, ma questa ora è l’unica in campo. Spero che le parti impegnate nella mediazione siano capaci di trovare una soluzione meno impattante per i lavoratori”. Il fatto positivo, secondo Tagliani, sta nel profilo di alto livello del possibile acquirente: “Sono soddisfatto nel sapere che c’è una banca italiana, e non un fondo di investimento, che si è dimostrata sensibile alla richiesta di Carife. E’ una banca molto seria, ma ha posto delle condizioni. Spero si riescano a unire le varie necessità, senza che paghino le persone che hanno meno responsabilità per questa situazione, cioè i dipendenti di Carife”.
Dopo essersi soffermato sullo ‘snellimento’ della macchina pubblica (messa in vendita l’azienda immobiliare Stu e 25 dirigenti in meno tra Comune e società partecipate), Tagliani fa quindi il punto della situazione sul Palaspecchi: il Comune dovrà ora eseguire alcune correzioni (riguardo le tempistiche di consegna della sede dei vigili urbani) per poi aspettare la costituzione del nuovo fondo. “Nonostante tutti gli strumenti, anche politici, per ostacolare questo percorso (il riferimento è soprattutto alle iniziative della Lega Nord, ndr), la Cassa Depositi e Prestiti e il fondo investire hanno approvato questo investimento”. Nel frattempo scadranno domani i termini per la bonifica dello stabile, imposta alla proprietà attraverso un’ordinanza ma mai realmente eseguita. Il Comune ed Hera subentreranno quindi nei lavori, per poi rivalersi civilmente e penalmente sulla società Ferrara 2007.
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