Attualità
8 Settembre 2016
La vice presidente della Corte Costituzionale, Marta Cartabia, tra i principali protagonisti del convegno internazionale dell'European Law Institute

Una ‘alleanza’ tra i giuristi europei per superare la crisi del continente

di Ruggero Veronese | 3 min

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14242227_1781635085454186_2207724495759567009_o (1)L’Europa è nata dalle crisi e vive di crisi, per questo oggi occorre capire come trasformare quella attuale in un nuovo inizio. Sono questi – in estrema sintesi – i concetti espressi alla facoltà di Giurisprudenza dalla vice presidente della Corte Costituzionale Marta Cartabia, tra gli ospiti più attesi del quarto congresso annuale dell’European Law Institute (Eli). Un appuntamento che in questi giorni ha portato a Ferrara centinaia di giuristi, ricercatori, professionisti e studenti per prendere parte a uno dei più importanti eventi dedicati al diritto europeo e internazionale, che dopo essere passato per Londra, Parigi e Vienna si è diretto verso la città estense per il quarto meeting annuale.

E tra i discorsi più applauditi al momento dell’inaugurazione vi è stato proprio quello della vicepresidente della Corte Costituzionale italiana, che ha sottolineato la necessità di affrontare i problemi cruciali del continente in cerca di nuove soluzioni, e non di un impossibile ritorno al passato: “Oggi una crisi europea è innegabile tanto quanto è innegabile la sua percezione – afferma Cartabia -: improvvisamente tre fronti rilevanti appaiono fuori controllo nella fortezza europa: l’economia, l’immigrazione e la sicurezza. Eppure la crisi è davvero al centro non solo dell’Europa, ma anche dell’idea stessa di Europa”. E proprio per questo il magistrato riprende le parole di Sabino Cassese secondo cui ‘l’Europa vive di crisi’, che “sono parte della storia europea e devono essere messe in conto. Quindi la domanda aperta e cruciale è: cosa aiuta a convertire una crisi in un nuovo inizio?”.

La strada da percorrere secondo Cartabia è quella che, del resto, rappresenta la ‘mission’ dell’Eli: fornire risposte e soluzioni tecniche – in questo caso dal punto di vista giuridico – in grado di mettere in accordo le diverse tendenze nazionali, talvolta influenzate negativamente anche dagli interessi e dalle strategie elettorali dei partiti politici. “Ri-generare l’Europa è la domanda dei giovani europei – afferma la vice presidente della Corte Costituzionale -: questo richiede capacità di integrazione e di dialogo anche nell’ambito legale”.

unnamed (36)Concetti sottolineati anche dal direttore del dipartimento di Giurisprudenza di Unife, Giovanni De Cristofaro, in queste giorni nella doppia veste di ‘padrone di casa’ e relatore al convegno, che si dichiara “molto orgoglioso a nome del dipartimento per poter ospitare questo evento, che si inserisce in una linea di studio giuridico europeo che riteniamo sia il futuro della formazione dei giuristi”. Sarebbe ben poco lungimirante per l’Europa secondo De Cristofaro tenere in piedi ordinamenti giuridici contrastanti nei vari paesi dell’unione, dando così vita ad alcuni ‘assurdità’ giuridiche: si pensi ad esempio al boom di coppie europee che in passato presero la residenza in Inghilterra per ottenere un rapido divorzio sotto le leggi del Regno Unito, o alle analoghe ‘migrazioni’ da un paese all’altro per questioni come fecondazione assistita o eutanasia. “Se ci troviamo di fronte a regole così facilmente aggirabili – afferma De Cristofaro -, grazie alla libertà di movimento dei cittadini garantita dall’Unione Europea, significa che non siamo più davvero signori della scelta su come regolare il matrimonio”.

Ma la necessità di rendere il più possibile ‘compatibili’ gli ordinamenti delle nazioni europee non si limita solo alle questioni etiche e famigliari – intrinsecamente più influenzate dalle culture e dalle tradizioni locali -, ma anzi rappresenta un tassello fondamentale di quella che dovrà essere la giurisprudenza europea. Tra gli argomenti che l’Eli porterà alla ribalta durante il convegno figurano infatti temi come il commercio sulle sempre più diffuse (e poco regolamentate) piattaforme online o la necessità di uniformare le leggi fallimentari delle aziende. “Credo che il ruolo di una associazione come L’European Insitute of Law sia importantissimo – commenta De Cristofaro – proprio perché si propone di dare un’assistenza tecnica qualificata ai processi in atto a livello europeo, oltre che stimolare un dibattito tra le classi di giuristi che è indispensabile per la conservazione delle democrazie europee”.

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