Politica
2 Settembre 2016
Fabbri: "No al social housing: area appetibile per altre destinazioni"

Palaspecchi, la Lega punta al referendum e prepara il blitz da Parnasi

di Ruggero Veronese | 3 min

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La ruspa con cui Nicola Lodi è stato accolto trionfalmente alla manifestazione

“La riqualificazione di quest’area deve avvenire dopo la demolizione del Palaspecchi e passare attraverso un referendum tra i cittadini”: sono uscite ancora più rafforzate le convinzioni di Nicola Lodi e della Lega Nord dopo che la ditta romana Parnasi ha ignorato l’ordinanza del sindaco Tagliani sull’immediata messa in sicurezza del Palaspecchi. Come noto da qualche giorno, il Comune ha infatti deciso di sopperire in prima persona alle carenze della proprietà ed avviare i lavori sul ‘ponte’ sopra al passaggio pubblico. E anche a causa dell’inadempienza della ditta da cui dipende il destino dell’edificio, il Carroccio torna a criticare il progetto di social housing promosso dal Comune: “Non ci fidiamo di Parnasi – afferma Lodi, accolto con un’ovazione a bordo di una ruspa -. L’unica soluzione è demolire tutto il complesso e fare un nuovo progetto urbanistico per quest’area”.

Critiche che il responsabile sicurezza e immigrazione leghista, al fianco del capogruppo in Regione Alan Fabbri, pronuncia di fronte a circa un’ottantina di persone giunte a protestare contro l’amministrazione di fronte al Palaspecchi. I rappresentanti della Lega Nord rivendicano il merito di aver puntato i riflettori nel corso dell’ultimo anno su una lunga situazione di degrado: “Purtroppo ormai ci troviamo qua ogni due settimane – afferma Fabbbri -, a causa di un’amministrazione che non si è mai mossa, nonostante le nostre azioni sia politiche che attraverso esposti a organi come la procura, i vigili del fuoco o l’Asl. Siamo di fronte a un progetto che oltre a essere faraonico non porterà a nulla: l’amministrazione e la proprietà devono trovare un’altra soluzione per quest’area, che può essere appetibile anche per investimenti commerciali o residenziali”.

No all’investimento per il social housing insomma, visto da Fabbri come parte di quel sistema “con cui c’è chi si è ingrassato le budella grazie ai richiedenti asilo, perchè è il denaro a collegare il Pd ferrarese al tema dell’accoglienza”. L’idea di Lodi e Fabbri è quindi quella di richiedere un appuntamento con la ditta Parnasi nella sede di Roma e mettere sul tavolo nuove possibili ipotesi per l’intera area, che passi per la completa demolizione dell’edificio: “Ma la decisione – afferma Lodi – dovrà passare per un referendum cittadino”.

In conclusione alla manifestazione, il responsabile sicurezza e immigrazione mostra alcuni video sui propri sopralluoghi all’interno della struttura, che oltre allo stato di degrado documentano anche alcune minacce da parte di un uomo armato di coltello che occupa parte dell’edificio assieme alla compagna. “Bonificare quest’area – afferma l’esponente del Carroccio – non comporta solo una soluzione alle questioni igieniche e strutturali, ma anche l’identificazione e lo sgombero delle persone che ci vivono dentro (una quarantina al momento secondo secondo la Lega Nord, ndr), in modo che chi ha diritto all’accoglienza possa essere aiutato e gli altri rimandati nei loro paesi”.

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