Sport
23 Aprile 2016
Finisce 1-1 con l'Arezzo e i biancazzurri conquistano dopo 23 anni l'accesso alla serie cadetta

LA SPAL È IN SERIE B

di Federico Pansini | 6 min

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Finalmente si entra nel momento più vivo, bello e difficile della stagione. Dopo un lunghissimo campionato, che ha portato l’Adamant al secondo posto nel Play-in Gold, i ragazzi di coach Benedetto iniziano il loro percorso nei playoff: domenica alle 18:00 arriva alla Bondi Arena Oderzo per Gara 1 dei quarti di finale

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(foto di Alessandro Castaldi)

La Spal è in Serie B. Finisce 1-1 con l’Arezzo e i biancazzurri conquistano matematicamente la serie cadetta.

La gara. Pazzesco. Da brividi. Indimenticabile. Il colpo d’occhio del “Paolo Mazza” è tutto questo e anche di più. Il popolo spallino non ha voluto perdersi quello che per tutti potrebbe essere il “B-day”, l’appuntamento con la storia, il ritorno in serie B dopo quasi 24 lunghissimi anni, contraddistinti da delusioni indicibili, tante, troppe cadute in campo e nelle aule di tribunale. Prima dell’avvento della famiglia Colombarini, alla guida della società, con la mano del Presidente Walter Mattioli e del digì Vagnati, capaci di restituire, attraverso una gestione impeccabile e lungimirante, la possibilità di sognare ad una intera città.

Sono in 9.000 a riempire il “Paolo Mazza”, pronti ad una festa che si annuncia senza precedenti. Oltre la capienza consentita di 7.500, grazie all’intervento di società e Comune e la disponibilità di Questura e Prefettura che in via del tutto eccezionale, riaprono per 1500 supporters rimasti senza biglietto durante la prevendita anche lo storico settore di gradinata.

Clima incredibile in città, che freme da una settimana, e sin dalle prime ore del mattino quando il centro storico è invaso da bandiere, sciarpe e tifosi vestiti di biancazzurro.

Ad accogliere la squadra in campo, a due ore dal fischio d’inizio, c’è un meraviglioso muro umano che già riempie la Curva Ovest, e l’incitamento è, semplicemente, da lasciare senza fiato.

C’è, però, una partita da giocare ed un punticino che divide la Spal dalla matematica certezza del ritorno nella serie cadetta: avversario di giornata l’Arezzo, ed ai ragazzi di mister Semplici basterebbe un pareggio, indipendentemente dal risultato nello scontro diretto tra Pisa e Maceratese, per poter entrare nella storia.

Tre sorprese nella formazione titolare scelta da mister Semplici rispetto all’undici di Ancona: il trainer fiorentino rilancia Branduani tra i pali, Giani in difesa per Ceccaroni, e a centrocampo punta su Di Quinzio al posto di Schiavon (autore di una della due reti con cui i biancazzurri avevano sbancato il “Del Conero” domenica scorsa).

Sul “Mazza”, a mezzora dal fischio d’inizio, si abbatte un violento acquazzone: spuntano gli ombrelli, ma la pioggia non placa minimamente la ‘carica’ del tifo biancazzurro, con la Curva e la gradinata a ‘spalleggiarsi’ nei cori di incitamento verso la squadra, accolta all’ingresso in campo dalle note della “Cavalcata delle Valchirie” di Richard Wagner.

Ci pensa poi la Curva Ovest a brillare, a coronamento di una fede sempre forte nonostante le avversità e di una spinta determinante a Giani e compagni per tutta la stagione: il cuore pulsante del tifo spallino regala una imponente coreografia con tante bandierine azzurre ai lati e due enormi ‘drappi’ che coprono la parte centrale del settore. Il primo, quello con il simbolo della “Curva Ovest”, poi uno altrettanto enorme e la consonante più bella del mondo: “B”. Ai piedi della campione la scritta, tanto semplice quanto diretta: Conquistiamola.

Meglio, per la Spal, la partita dell’anno, della stagione, della vita non potrebbe iniziare: passano 120”, lancio lungo verso l’area dell’Arezzo dove Cellini prende il tempo alla difesa toscana, controlla  e supera in dribbling a centro area il diretto marcatore. Conclusione a colpo sicuro, miracolo di Baiocco, poi Zigoni da grande attaccante d’area di rigore, in scivolata e a porta vuota spinge in rete il pallone del vantaggio. Il “Paolo Mazza” esplode, l’intera panchina biancazzurra corre in campo a festeggiare l’ex attaccante del Monza sotto la Curva Ovest in visibilio.

La Spal gioca sulle ali di un contagioso quanto incredibile entusiasmo: il campo pare scivoloso ed inzuppato più per i toscani che per i biancazzurri, trascinati dal grande tifo.

Minuto 12, biancazzurri ad un passo dal raddoppio: clamorosa mischia in area piccola, la palla ballonzola più volte davanti a Baiocco, che poi è bravo e fortunato a farsi trovare al posto giusto sul tocco ravvicinato di Gasparetto.

L’Arezzo, colpito a freddo, fatica terribilmente ad organizzarsi per creare qualche difficoltà alla Spal, che certo non ha bisogno di alzare a dismisura il ritmo dopo aver sbloccato immediatamente la gara. Bravi i biancazzurri nella prima mezzora a tenere palla ed azzerare qualsiasi potenziale pericolo nella loro metà campo.

Intanto al “Mazza” arrivano, in uno spicchio di tribuna bianca, una ventina di tifosi toscani: la Ovest li accoglie con una bordata di fischi.

Gli ospiti si fanno vedere in avanti per la prima volta al 34°: Tremolada controlla e conclude dal limite, Branduani è sulla traiettoria ma non serve perchè la palla sorvola, anche se di poco, la traversa.

Non ci sono altre emozioni e nemmeno minuti di recupero alla fine del primo tempo, i biancazzurri vanno negli spogliatoi tra gli applausi e a 45′ dalla realizzazione del ‘sogno’.

Ad inizio ripresa anche la pioggia concede una tregua, non ci sono cambi nelle due squadre.

Per un attimo il “Mazza” ribolle nuovamente dopo 5′: punizione di Di Quinzio dalla trequarti di destra, sul pallone si avventa Gasparetto che di testa insacca commettendo però una vistosa carica su Baiocco. Primi  cambi al quarto d’ora per le due squadre: Schiavon prende il posto di Di Quinzio, Gambadori e Defendi rilevano Betancourt e Benedetti nell’Arezzo.

Prima occasione per gli ospiti pochi istanti più tardi: Tremolada, il giocatore più pericoloso nelle fila dei toscani: il numero 10 ci prova dal limite con il mancino, bravo Branduani a tuffarsi sulla sua sinistra e respingere la conclusione insidiosa. Replica la Spal al 20°: Schiavon ci prova su punizione con il destro, palla che sibila di poco sul fondo.

Poi, all’improvviso, il blackout della difesa estense: 25°, Sabatino controlla un pallone dopo l’uscita di Branduani e crossa dalla sinistra, in area controlla Madrigali con i centrali biancazzurri mal posizionati, traversone basso e, appostato sul primo palo, c’è Defendi che realizza l’1 a 1. Cala, per un attimo, il gelo sul “Mazza” subito rotto dai cori della Ovest che cerca di scuotere il resto del pubblico.

Impressionante la standing-ovation per Cellini a 10′ dalla fine: l’esperto attaccante ex Carrarese lascia il posto a Finotto, sotto una autentica marea di applausi.

Al “Paolo Mazza” spunta il sole. E’ un presagio, bellissimo. Scocca il 90°, lo stadio canta all’unisono: “Ferrara alè, non tifo per gli squadroni ma tifo te”, “Serie B, serie B”. Si aspetta solo il fischio finale, che arriva, dopo 3′ di recupero. Che valgono 24 anni di storia. Ed è il tripudio. La Spal è in Serie B.

Il tabellino della gara:

SPAL – AREZZO 1 – 1

Marcatori: 2′ pt Zigoni (S), 25′ st Defendi (A)

Spal (5-3-2): Branduani 6; Lazzari 7, Gasparetto 6,5, Cottafava 6,5, Giani 6, Mora 6,5; De Vitis 6 (dal 25′ st Spighi), Castagnetti 6,5, Di Quinzio 6 (dal 14′ st Schiavon 6); Cellini 7 (dal 37′ st Finotto NG), Zigoni 7,5. A disp.: Contini, Beghetto, Bellemo, Ceccaroni, Ferri, Gentile, Grassi, Posocco,  Silvestri. All. Semplici 7.

Arezzo (4-3-1-2): Baiocco; Brumat, Madrigali, Milesi, Sabatino; Benedetti (dal 14′ st Gambadori), Capece, Feola; Tremolada (dal 40′ st Varano); Mendicino, Betancourt (dal 14′ st Defendi) . A disp.: Ronchi, Masciangelo, Panariello, Pugliese, Mariani, Varano, Greco, Bismark. All. Bucaro.

Arbitro: Viotti da Tivoli 6.

Note: spettatori 9.000, temporale sul “Mazza” e riflettori accesi sin da inizio gara. Ammoniti: Cottafava, Cellini (S), Brumat, Sabatino (A).  Recupero: 0′ pt; 3′ st. Angoli: 5-5.

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