Si tratta di addetti ai lavori e sportivi che ancora devono ricevere stipendi arretrati e che potrebbero, qualora ce ne fosse la possibilità, fare istanza al fine di recuperare le loro spettanze
A poche ore dalla disfatta della Spal, la Curva Ovest rompe il silenzio e chiama a raccolta tutta la città. Un messaggio chiaro, diretto, senza compromessi: giovedì 12 giugno alle ore 19, i tifosi si raduneranno sotto la curva dello stadio “Paolo Mazza” per dare vita a un corteo che attraverserà Ferrara fino a piazza Municipale
Ora è ufficiale: la Spal non sarà al via della Serie C 2025–2026. La voce della proprietà è arrivata a certificare un epilogo ormai noto da giorni, ma che assume adesso il crisma dell'ufficialità. “Con grande rammarico, la proprietà della Spal comunica ufficialmente che il club non disputerà il prossimo campionato di Serie C 2025–2026”
Con un lungo e toccante messaggio affidato ai social, Francesco Baldini ha voluto salutare e ringraziare Ferrara, la Spal e i suoi tifosi. Un post che arriva il giorno dopo l’ufficialità della mancata iscrizione della squadra in serie C, ma che ha il tono composto di chi, pur nella delusione, sceglie di parlare con rispetto e gratitudine
Con l’ufficialità del fallimento sportivo, gli ex giocatori spallini hanno affidato le loro parole di rammarico, delusione e di critica verso la dirigenza ai social
Tresigallo. “2016, una missione abbiamo: ricordare al mondo cos’è il vero progresso, c’è chi crede sia avere il cellulare in mano mentre occorre una battaglia: essere se stesso”. È questo il messaggio lanciato da Giovanni Pilati, in arte Blowjoe, un 19enne di Tresigallo che ha realizzato un video rap contro l’omofobia. Nonostante la giovane età, il ragazzo ha deciso di trattare in musica un tema delicato come quello della discriminazione nei confronti di chi è considerato diverso.
Il video, pubblicato il 10 gennaio sulla sua pagina Facebook, sta riscuotendo un grandissimo successo sul social network dove, in appena tre giorni, ha già avuto più di 5000 visualizzazioni. Il merito è del testo che intende far passare un importante concetto in maniera genuina e spontanea.
Il giovane di Tresigallo – già noto in città per i suoi djset in discoteca (suona anche la chitarra e la tastiera) – ha messo in rima i suoi pensieri sull’omosessualità, inventandosi una storia su un ragazzo che si scopre gay. Da quel giorno la vita di Frankie, questo il nome del personaggio inventato ma ispirato alla storia di un suo docente al quale dedica il video, cambia per sempre. Perché porta su di sé le difficoltà dell’essere accettati, il disagio di non sentirsi uguale agli altri, i pregiudizi della gente che purtroppo continuano a persistere.
In neanche tre minuti di video si chiede un cambio di paradigma: se non è possibile cambiare il mondo (o almeno la visione di chi si sente nel ‘giusto’ perché etero e discrimina chi non lo è), allora bisogna cambiare il peso che noi diamo a questi individui. “Guarda che quella non è la realtà e sei tu che dai questo potere alla società, lascia perdere l’ignoranza chiamata normalità e coltiva fiero e sorridente la tua unicità” rappa il ragazzo.
“Noi possiamo cambiare le cose” è il monito lanciato da Giovanni, secondo cui, come scrive nei commenti corredati al video, “un giorno essere omosessuale o etero sarà come essere biondo o moro, nessuno ci darà più peso”. Lo scopo? “Arrivare ad un futuro senza discriminazioni”. E anche la musica può essere utile per raggiungere questo obiettivo. Che purtroppo sembra ancora lontano.
Di seguito il testo integrale e il video della canzone.
Frankie è un bambino di 3 anni spensierato, il seme della vita e lui si vede germogliato, corre dietro a un pallone col sorriso stampato, al parco tra gli amici sorridente ed educato. A otto anni Frankie a scuola lo senti ricco di entusiasmo e amore verso i suoi docenti. Calciatore, astronauta, scienziato o musicista nuota tra i suoi sogni e scrive una lista. A sedici è felice, si guarda mentre dice “amico come mai non ami questa vita alla radice?”, il sole gli bacia il viso e vita lui riflette… tutto fino a quando non ne compie 17.
Frankie scopre ancora più se stesso, entusiasta racconta questo non certo complesso ma nota che nell’aria vi è una punta di disprezzo e subisce l’etichetta di diverso. Diverso è un peso che si porta appresso e adesso quel grosso sorriso è compromesso. A venti, per colpa di qualche meccanismo, dimentica quel seme che da bimbo aveva in possesso.
Omosessuale a lui non suona così male, gli sguardi del paese però sono come delle lame ma c’è una cosa che ora a Frankie voglio dire e a chiunque come lui spero di arrivare: guarda che quella non è la realtà e sei tu che dai questo potere alla società, lascia perdere l’ignoranza chiamata normalità e coltiva fiero e sorridente la tua unicità.
Non va discriminato, neppure compatito, che siano insulti o affetto resta uguale il risultato: omossessuale? È come gli altri, trattare tutti alla pari è questo il passo avanti. Basta tornar bambini giusto per un poco le strade son possibili compagni di gioco, ricorda in questo corpo noi ci stiamo poco tempo, la libertà che cerchi fuori cercala qui dentro.
Ehi Frankie aspetta non è il mondo che va cambiato è la tua visione ammira il risultato, la vita è un eco se non ti piace ciò che dice indietro modifica il messaggio che le hai mandato. 2016 una missione abbiamo ricordare al mondo cos’è il vero progresso, c’è chi crede sia avere questo in mano mentre occorre una battaglia essere se stesso. La vita è il dono più grande che hai e il giudizio delle persone ha il peso che tu gli dai.
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