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Le catene anti-movida davanti alla Cattedrale di Ferrara costeranno al Comune all’incirca 30mila euro e il progetto ha già ottenuto il parere favorevole della Soprintendenza, ma non è ancora stato finanziato.
Questo il succo della risposta che l’assessore Aldo Modonesi ha dato all’interpellanza presentata ad agosto dal consigliere di Sel Leonardo Fiorentini che chiedeva informazioni su quello che, non senza ironia, definiva il “completo recupero della piazza ante 1924”.
Da quanto si apprende, oltre alla Soprintendenza – il cui parare fa perno anche sul ripristino delle condizioni ante 1924 – il Capitolato della Cattedrale aderisce al progetto presentato dall’Amministrazione comunale per “definire l’area di rispetto a favore della Cattedrale”, pur considerando che “nessuna soluzione potrà far fronte alla poca educazione e al disdoro procurato dai ‘fruitori della notte’, ma sarà un limite ben evidenziato che consentirà interventi di ordine pubblico più mirati, soprattutto, se integrato con altre formule di controllo che si potranno effettuare in accordo con le autorità competenti”.
In sostanza, per proteggere la Cattedrale – di proprietà della Chiesa – dal “disdoro” della movida, si interverrà sulla parte della piazza di proprietà pubblica e le aperture verranno concordate con apposita convenzione. D’altronde, osserva Modonesi nella sua risposta, “la Cattedrale di Ferrara oltre ad essere per eccellenza il luogo di culto della religione cattolica è uno dei più importanti monumenti storici e centrali di Ferrara il cui sagrato è stato recentemente riqualificato in occasione della più complessa risistemazione di corso Martiri della Libertà e piazza Trento e Trieste”. L’esborso (futuro) di denaro pubblico è dunque giustificato perché “il valore e il rispetto del patrimonio storico-artistico dell’Italia dovrebbe essere sempre alla base dell’educazione di ogni generazione, con particolare attenzione quando si stanziano fondi pubblici per progetti che ridanno splendore alle nostre città”.
Al momento, dunque, l’educazione viene delegata alle catenelle, basse, e ai fittoni bianchi che le uniranno, per progettare le quali i tecnici comunali, sempre syando all’assessore, hanno impiegato 18 ore di lavoro. Soluzione che continua a non trovare il gradimento di Fiorentini: “Continuo a ritenere il progetto inutile – commenta il consigliere, interpellato da Estense.com -. Se lo scopo è quello, condiviso, di preservare il Duomo da comportamenti incivili bisogna intervenire sulle persone. Per questo presenterò, alla prossima sessione di assestamento di bilancio, un emendamento per spostare i fondi dall’intervento di arredo urbano (che mi auguro non sia stato ancora eseguito) ad un progetto di mediazione culturale con i fruitori della piazza, anche con interventi notturni di educatori che prendano contatto con i frequentatori del sagrato al fine di prevenire comportamenti irrispettosi del luogo. Credo che questo – conclude Fiorentini – a lungo termine, possa dare più risultati di quattro catenelle”.
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