#Milionidipassi a tempo di musica. A dare ritmo alla campagna di Medici Senza Frontiere è il tradizionale concerto del Festival di Internazionale che fa risuonare in piazza Municipale “i passi per aiutare chi fugge”. Questo il sottotitolo della serata di sabato, aperta dalla proiezione delle toccanti foto in bianco e nero scattate da Francesco Zizola durante un salvataggio di Msf nel Mediterraneo. Una salvezza a cui non sono arrivati i 366 migranti stipati nel barcone affondato il 3 ottobre 2013 a mezzo miglio dalle coste di Lampedusa.
“È una serata speciale per ricordare la tragedia di Lampedusa – annuncia dal palco il direttore di Internazionale Giovanni De Mauro – e per abbattere le frontiere, uno dei temi che ha attraversato gli incontri del festival e che trova in questa piazza un punto di sintesi”. A rendere ancora più speciale il concerto, a detta di Sara Zambotti di Rai Radio2-Caterpillar, è che si tratta di un’anteprima mondiale: è la prima volta che il trombettista Paolo Fresu, il dj Alessio Bertallot e il trombonista Gianluca Petrella si esibiscono insieme sullo stesso palco. Un trio inedito per una serata in cui c’è poco da festeggiare.
Neanche venti ore prima il centro traumi di Msf a Kunduz è stato bombardato dalle forze aeree della Nato. “Questo bombardamento mirato è costato la vita a 19 persone: 12 dei nostri medici e 7 pazienti” comunica Loris De Filippi, presidente di Medici senza Frontiere, sotto un lungo applauso dei presenti per mandare alla città afghana la solidarietà di Ferrara. “Chiederemo un’inchiesta indipendente per capire come sia possibile che una struttura sanitaria venga bombardata ripetutamente anche dopo aver comunicato le proprie coordinate e dopo aver segnalato l’azione militare alle forze armate Usa e afghane” annuncia De Filippi, che sa già che “sarà un’inchiesta lunga e difficile perché le reticenze saranno molteplici, ma noi vogliamo capire per quale motivo i nostri medici e pazienti siano stati massacrati”.
Un appello simbolicamente raccolto dall’amministrazione comunale. “Siamo una piccola città ma siamo testardi e in questa richiesta di verità noi ci saremo e vi appoggeremo” interviene il vicesindaco Massimo Maisto, rimarcando la “splendida amicizia instaurata tra Ferrara e Medici Senza Frontiere” e constatando che “per tutti Internazionale è una festa che racconta cose terribili che succedono nel mondo”. La vera tragedia è che “l’Europa si volta dall’altra parte” come denunciato da De Filippi, che chiede a gran voce all’Unione Europea “di cercare passaggi legali e sicuri per i migranti” perché “le politiche di deterrenza provocano sofferenza e morte e non fermeranno l’arrivo dei migranti”.
Le barriere non fermano la migrazione. E neanche la musica. “Proponiamo una storia di incontri – rivelano i musicisti prima di lanciarsi nella performance – facendo incontrare la musica elettronica con il jazz, che appartengono a categorie diverse ma che migrano tra di loro”. Almeno l’integrazione tra generi musicali differenti è riuscita. Per il resto, c’è ancora tanto da fare.