Il ritardo infrastrutturale italiano nella fornitura di una rete Internet sufficientemente veloce (banda larga e ultralarga) per le diverse esigenze degli utenti è cosa nota e un’interrogazione presentata a giungo dal consigliere comunale Leonardo Fiorentini permette oggi di avere un quadro piuttosto aggiornato della situazione a Ferrara.
La risposta fornita dall’amministrazione comunale – segnatamente dall’assessore Roberto Serra – appare infatti piuttosto dettagliata e offre un quadro ottimistico in prospettiva futura.
Prima serve però fare una premessa ‘tecnica’ e chiarire cosa si intenda per banda larga e per banda ultralarga. Tutto si gioca nella velocità di download, termine che indica la velocità con la quale è possibile trasferire sul proprio computer (sistema locale) o dispositivo mobile una serie di dati presenti su un altro dispositivo (sistema remoto). La banda larga corrisponde a una capacità di trasferimento dei dati compresa in una fascia molto ampia che va dai 2 ai 20 Mbit/s (ovvero da 2 a 20 milioni di bit al secondo, con prestazioni che variano molto da un estremo all’altro); mentre la banda ultra-larga indica tutte le connessioni che hanno una velocità di download superiore ai 30 Mbit/s.
Banda larga. Fatta questa premessa, secondo quanto riportato dall’assessore Serra, a Ferrara “un contratto base dell’Adsl fornisce grosso modo una banda di 7 Mbit/sec (la media nazionale è di 5 Mbit/sec da dati Agcom)”. Secondo le elaborazioni di Lepida Spa rese note da Serra “si stima che nel territorio comunale di Ferrara il 94,3% della popolazione ha copertura Adsl su cavo con banda fruibile maggiore di 2 Mbps e il 99% della popolazione ha copertura a banda larga su cavo o tramite connessioni wireless con banda fruibile maggiore di 2 Mbps”. Tradotto, significa che una vastissima maggioranza di utenti ferraresi ha a disposizioni connessioni Internet in banda larga, superiore alla soglia limite minima.
Banda ultra-larga. Più complicato il discorso per la banda ultra-larga, per la quale i progetti e i lavori infrastrutturali sono abbastanza recenti in tutto il territorio nazionale. Qui la situazione viene presentata dall’assessore in due scaglioni: banda ultralarga da 30 Mbit/S a 50 Mbit/s e quella ancora più veloce che arriva fino ai 100 Mbit/s. Nel primo caso “sono attualmente in corso in buona parte della città – da parte di Telecom e di altri operatori – i lavori per il progetto FTTCab (Fiber To The Cabinet, fibra all’armadio) per portare la fibra ottica in molti armadi stradali della telefonia, così da lasciare in filo di rame solo le ultime poche centinaia di metri. Questo – spiega Serra – dovrebbe alzare la capacità di trasmissione superiori a 30 Mbit/s e fino a 50 Mbit/sec. Gli armadi Telecom già infrastrutturati per questo servizio si distinguono da una ricopertura rossa sulla sommità e se ne vedono già di diversi in giro per Ferrara”. Secondo quanto riporta Serra “le centrali su cui Telecom Italia sta lavorando per la Banda Ultra Larga (dati a febbraio 2015) sono: Ferrara San Giorgio, Centro, Porta Reno, Mizzana, Mulineto e Porta Mare”. Con tali infrastrutture “si prevede di raggiungere entro l’anno il 65% di copertura delle utenze della città”.
Per quanto riguarda le connessioni a velocità superiore (fino a 100 Mbit/s) “Telecom ha deciso di avviare in alcune città selezionate tra cui Ferrara (assieme a Bologna, Forlì, Modena, Parma, Reggio nell’Emilia, Rimini e ad altri 4 comuni più piccoli) un progetto complementare all’FTTCab, il progetto FTTH/B/DP che permetterà di portare a casa degli utenti servizi di connettività con velocità anche superiori a 100 Mbit/s. Si tratta sostanzialmente – spiega l’assessore – di accorciare ulteriormente il tratto finale di rame che arriva a casa dell’utente, al limite di annullarlo”.
Tre sono le vie per creare questo tipo di connessioni, distinte “a seconda delle situazioni sul campo”: la fibra fino a un punto di distribuzione molto vicino all’edificio (FTTDP, Fibert To The Distribution Point); la fibra fino all’edificio (FTTB, Fiber To The Buildling); la fibra fino all’appartamento (FTTH, Fiber To The Home). “Ovviamente le tre opzioni sono a crescere come capacità trasmissiva – sottolinea Serra – ma comunque anche la più sfortunata delle tre (la prima) è in grado di fornire un servizio superiore ai 100 Mbit/sec e siamo comunque molto vicini al massimo
raggiungibile con la tecnologia odierna. Insomma, con questo collegamento, dovremmo essere a posto (dal punto di
vista dei collegamenti fisici) per un discreto numero di anni”. L’assessore rivela che “il piano di Telecom per Ferrara prevede di avere il servizio attivabile commercialmente per la fine del 2017” e che “relativamente ai punti 2 e 3 l’Amministrazione Comunale sta accelerando il più possibile le fasi autorizzative e cerca di agevolare quelle tecnologiche, favorendo – ove possibile – l’utilizzo delle infrastrutture esistenti (nel rispetto della normativa)”.
Il Digital Divide. Se fin qui si è parlato dei miglioramenti alle infrastrutture già presenti, c’è anche un altro tema (che in realtà fa anche da sfondo a tutta l’interrogazione) sollevato da Fiorentini: quello di crearne dove non ce ne sono in modo da ridurre, quando non eliminare, una porzione importante del fenomeno chiamato “Digital Divide”, ovvero l’impossibilità di avere accesso alle moderne tecnologie dell’informazione, tra le quali, appunto, l’accesso a una rete Internet veloce.
“Gli interventi previsti da Telecom Italia – spiega Serra – negli anni passati nell’ambito del Memorandum Of Undestanding tra Telecom Italia, la Regione Emilia-Romagna e LepidaSpA, sono stati tutti completati e in particolare nel territorio del comune di Ferrara sono intervenuti sulle centrali di Casaglia, Cona 2 Ospedale e Francolino. Al momento Telecom Italia, secondo quanto ha dichiarato nelle varie occasioni, sta lavorando in ottica di Banda Ultra Larga e quindi non dedica risorse o attività per il potenziamento delle centrali e armadietti stradali scoperti dal servizio Banda Larga se non in ottica di piani di sviluppo di Banda Ultra Larga”.
Se la notizia può sembrare da un lato scoraggiante per paura che alcune zone rimangano isolate l’assessore fornisce anche qualche risposta più rassicurante: “Va però detto che indipendentemente dai piani di Telecom Italia, gli interventi in corso di realizzazione in questo momento sono quelli compresi nell’Accordo di programma per lo sviluppo della banda larga sul territorio della Regione Emilia-Romagna, stipulato il 26 febbraio 2013 tra Regione Emilia-Romagna e Ministero dello Sviluppo Economico che prevede un intervento chiamato “A” per la realizzazione di tratte in fibra ottica a cura di Infratel Italia, società in house del Ministero stesso, e uno di tipo “B” che prevede la concessione di contributo pubblico per un progetto di investimento con tecnologie neutrali per la realizzazione di infrastrutture per la banda larga nella regione, da destinare alle aree in divario digitale dell’Emilia-Romagna, definite “bianche” secondo quanto previsto dal Regime d’aiuto di Stato approvato dalla Commissione Europea nel 2012, bando assegnato all’operatore wireless NGI”.
La situazione che ne risulta è che gli interventi previsto dal bando “B” sono i seguenti: Baura, Boara, Borgo del Passo, Borgo Tarapino, Correggio, Denore, Possessione Vegra, Possessione Villa, Viconovo, Villanova, “a cui si aggiungono ulteriori quattro zone di ‘case sparse’.”.
“Va sottolineato che – prosegue Serra – anche se il bando richiedeva l’implementazione di servizi di connettività a banda larga, l’operatore NGI ha dichiarato che sta utilizzando soluzioni e tecnologie che porteranno ai residenti nelle aree di intervento servizi di connettività (radio) fino a 30 Mbit/sec”.
“Pressioni su Telecom”. Altra novità è che “l’Amministrazione Comunale, seguendo anche le indicazioni regionali, sta per pubblicare un bando di concessione gratuita ad operatori wifi o wimax di alcuni edifici comunali per consentire l’installazione di ponti radio o di punti di diffusione di un segnale wifi in zone disagiate dal punto di vista della connettività. In alcuni casi sono stati informalmente indicati a cittadini che ne hanno fatto richiesta gli operatori wireless che, per quanto a nostra conoscenza e a conoscenza di Lepida, forniscono servizio wireless in alcune zone del territorio comunale. Su questi temi – prosegue l’assessore – l’Amministrazione Comunale svolge un ruolo di pressione su Telecom e, ove possibile, di facilitazione e agevolazione: ad esempio con l’operatore NGI è stato recentemente installato un impianto presso il nostro punto di accesso alla Man (Metropolitan Area Network, ndr) a Palazzo Comunale per consentire un uso della Man anche per poter portare agevolare il servizio in zone in Digital Divide. In modo continuativo poi – conclude Serra – l’Amministrazione Comunale è presente nelle sedi istituzionali (as esempio il Comitato Tecnico Paritetico con Regione Emilia-Romagna, Telecom Italia SpA e LepidaSpA in funzione del Memorandum Of Undestanding sottoscritto il 12 maggio alla presenza dell’Assessore ai Trasporti, reti infrastrutture materiali e immateriali, programmazione territoriale, agenda digitale) svolgendo azioni di pressioni e lobbing assieme agli altri enti e soggetti istituzionali”.
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni
Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.
OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:
Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com