Politica
21 Agosto 2015
Assegnati i premi: per tutti valutazione 'eccellente'. E rispetto al Veneto raddoppiano i costi

Dirigenti regionali e bonus: un ’30 e lode politico’ per tutti

di Ruggero Veronese | 3 min
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Il presidente della Regione Stefano Bonaccini

Quanto peseranno sul bilancio regionale i bonus di fine anno (relativi al 2014) per i 190 dipendenti pubblici assunti con incarichi dirigenziali e di vertice? Per rispondere basta osservare i dati ufficiali della Regione Emilia-Romagna, pubblicati al termine della ‘fase di valutazione’ con cui la giunta di Stefano Bonaccini ha giudicato l’operato dei direttori dei vari enti regionali, quantificando l’ammontare delle loro ‘retribuzioni di risultato’. Il verdetto? In tutto 2,579 milioni di euro lordi – tra direttori generali e altri incarichi di vertice -, che si sommeranno agli stipendi tabellari e alla eventuale indennità di posizione percepita dai dipendenti regionali.

Ma durante il conteggio balza all’occhio anche un altro dato, che ha a che fare proprio con quella ‘fase di valutazione’ attraverso cui la giunta definisce i bonus assegnati ai direttori (che a loro volta determinano quelli ai loro collaboratori assunti in virtù dell’articolo 63 dello statuto regionale, ovvero chi si occupa delle “esigenze delle strutture a diretto supporto degli organi politici o istituzionali dell’ente”). Perché alla voce ‘valutazione anno 2014’ per i 16 dirigenti regionali, compare sempre la stessa parola: eccellente. Senza troppe distinzioni tra il loro operato e le performance dell’azienda in questione. Come dire che, dal ’18 politico’, si è passati direttamente al 30 e lode.

L’ammontare dei premi ai massimi dirigenti rispecchia quindi le valutazioni (assai uniformi) della giunta: tra i 16 direttori valutati, 13 percepiranno un bonus tra i 20.000 e i 21.800 euro, mentre due (Nicodemo Spatari, ex direttore di Agrea, e Maurizio Mainetti, direttore della Protezione Civile regionale) riceveranno tra 15mila e 18mila euro. Solo uno dei dirigenti non riceverà bonus, l’ex direttore dell’Agenzia Sanitaria e Sociale Regionale Roberto Grilli, ma il suo incarico era esplicitamente a titolo non oneroso. Tra i premi più alti risalta anche quello di Tiziano Carradori, ora alla guida dell’ospedale Sant’Anna ma che fino al febbraio di quest’anno è stato dg della Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali della Regione: per lui 22.107 euro, che si sommano ai 149.772 euro di stipendio ordinario e a 6.775 euro di rimborsi spese.

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L’attuale dg del Sant’Anna Tiziano Carradori

Cifre di tutto rispetto anche per i ruoli dirigenziali ‘minori’, e per rendersene conto basta osservare un dato: su 190 posizioni prese in esame, solo per quattro di queste il bonus di fine anno non supera i 10mila euro. Facciamo un confronto con altri contesti, ad esempio la vicina regione Veneto che, crisi o non crisi, rimane una delle più ricche della penisola: tra i suoi circa 200 dirigenti regionali, solo 19 di questi potranno percepire bonus superiori ai 10mila euro. E chi si porterà a casa il premio maggiore arriverà a un massimale di 15.700 euro. Un bel risparmio, per una regione che può contare anche su un tessuto imprenditoriale di tutto rispetto e che non deve fare i conti con le conseguenze del sisma: l’ammontare complessivo dei bonus, in Veneto, resta inferiore a 1,2 milioni di euro.

Chi sottolinea anche un altro aspetto è il capogruppo regionale della Lega Nord Alan Fabbri, dal momento che tra i dirigenti premiati sono “compresi anche coloro che sono stati coinvolti nello scandalo Terremerse per il quale si era dimesso Vasco Errani. Personalmente sarei stato un po’ più attento”. Secondo l’ex sindaco di Bondeno “ci sono molte persone che meritano il premio, ma non è normale né meritocratico dare 10 e lode a tutti. Così facendo si svilisce chi effettivamente si impegna di più e amministra beneIl presidente Bonaccini va avanti con la linea storica del Pd: regaliamo il bonus a tutti così per avere in cambio la fedeltà cieca e assoluta dell’apparato dirigenziale. Ma dopo Bonaccini non vada a sbandierare ai quattro venti che vuole riformare la Regione e abbassare i costi della politica”.

Nota: tutti i compensi descritti nell’articolo sono lordi.

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