Unifest, Unife e le domande senza risposta
Una smentita netta che contraddice clamorosamente quanto ancora oggi compare sul sito del Ferrara Summer Festival
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Marzia Marchi (M5S) chiede "spiegazioni in merito al mancato utilizzo a pieno regime di una delle apparecchiature per la Tac presso il Servizio di Radiologia dell’Ospedale Sant’Anna"
L’imminente abbattimento di una ventina di alberi maturi lungo i Rampari di San Rocco, a Ferrara, solleva una nuova polemica sulla gestione del verde urbano. A intervenire con una dura nota è Anna Zonari, consigliera comunale del gruppo La Comune di Ferrara
Sono quattro le nuove direttrici e i nuovi direttori di dipartimento che entrano in carica a partire dal 1° luglio e dal 1° ottobre 2025, per i quadrienni accademici 2024/2028 e 2025/2029
Giacomo Dimarco, direttore del Dipartimento di Matematica e Informatica dell'Università di Ferrara, è stato nominato prorettore alla Ricerca e presidente del Consiglio per la Ricerca e la Terza Missione
Camicia, gessetto e lavagna: immagini che richiamano da vicino quelle del videomessaggio attraverso cui il premier Matteo Renzi ha spiegato i punti della riforma ‘la Buona Scuola’ agli insegnanti italiani. Ma le parole di Mauro Presini hanno un contenuto diametralmente opposto: il maestro elementare ferrarese ed ex candidato alle regionali con la lista ‘l’Altra Emilia Romagna con Tspiras” risponde infatti direttamente dal suo posto di lavoro – l’aula scolastica – al primo ministro, opponendosi senza troppe formule diplomatiche a un disegno di legge che porterà a suo avviso a “una scuola autoritaria, conflittuale, aziendalista e anticostituzionale”. Condannando in particolare il modus operandi poco partecipativo con cui Renzi ha impostato la propria riforma.
“Lei dice: parliamo di scuola – afferma Presini -. Usa il plurale, ma poi parla solo lei. Chiede di dedicarle cinque minuti di attenzione, ma poi parla per 17 minuti. Chiede di poter discutere serenamente di questa riforma della scuola, ma lei ha già eliminato tutte le occasioni di confronto democratico sia dalle commissioni istituzionali che dal parlamento. Conclude dicendo: ‘discutiamone e parliamo di cose concrete, senza slogan ideologici’, eppure in quei 17 minuti, signor presidente, lei usa soprattutto slogan ideologici”.
Una scarsa attenzione a chi vive e lavora nella scuola che secondo Presini pregiudica l’intera riforma: “Lei non risulta credibile né davanti a una telecamera – afferma Presini – né a parlare di scuola, perchè ha dimostrato di non saper ascoltare. Altrimenti avrebbe sentito la voce del mondo della scuola dirle che, per i problemi che ci sono in questo momento, questo non è il modo giusto per intervenire. Questi non sono i contenuti giusti per riformare la scuola”. Il maestro ferrarese più che concentrarsi sui punti critici della riforma renziana parla di quello che vede come modello alternativo, ovvero la legge di iniziativa popolare promossa da un movimento di genitori e insegnanti il cui testo è stato depositato alla Camera e al Senato. “Signor presidente – è l’appello di Presini -, se vuole davvero fare qualcosa per il mondo della scuola assuma subito il personale precario e ritiri il suo disegno di legge, impari a riascoltare davvero il mondo della scuola, rilegga il testo della legge di iniziativa popolare e vedrà che troverà tutti gli strumenti costituzionali per intervenire in maniera democratica, utile e intelligente”.
Un modo di procedere ben diverso, secondo Presini, da quello seguito fino a questo momento da Renzi, in particolare in occasione delle ultime manifestazioni pubbliche degli insegnanti: “Lei – attacca il maestro – ha domostrato di non essere capace di guardare, altrimenti avrebbe visto scioperare e manifestare un numero di persone a difesa della scuola pubblica che non c’è mai stato. Lei ha dimostrato di non saper confrontarsi con gli altri, altrimenti avrebbe capito che, ancor prima dei sindacati, sono proprio i cittadini, le famiglie, gli studenti e anche il personale della scuola a non volere una scuola autoritaria, conflittuale, aziendalista e anticostituzionale. Lei ha dimostrato di non conoscere il mondo della scuola, altrimenti non avrebbe chiesto 13 deleghe per trasformare la scuola in maniera solitaria”.
E dopo le critiche, Presini rivolge “un ultimo consiglio” al premier: “Torni a scuola, signor presidente. Torni con un modo diverso, con umiltà per imparare ad ascoltare. Il grande Mario Lodi diceva che davanti ai maestri e le maestre passa sempre il futuro; ecco, noi maestri che rappresentiamo i volti della Repubblica, come ci ha ricordato il presidente Mattarella, tutti i giorni ci mettiamo la faccia, il cuore e l’anima. Torni a scuola per imparare ad ascoltare e sentirà una voce chiara, univoca e indistanta che le dirà che la sua non è una buona scuola”.
Il videomessaggio di Mauro Presini a Matteo Renzi
Il video integrale del premier Matteo Renzi
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