Cronaca
10 Aprile 2015
Sentiti come testimoni il direttore del centro di riabilitazione e i carabinieri che svolsero le indagini

Ex fisiatra del San Giorgio accusata di truffa

di Daniele Oppo | 3 min

tribProcede il processo contro la fisiatra, ex dipendete dell’Ospedale San Giorgio, Anna Cantagallo, accusata di truffa e abuso d’ufficio per aver fatto pagare privatamente prestazioni mediche esenti da ticket a sei pazienti ultra-ottantenni, alcuni dei quali ‘dirottati’ verso una struttura privata e per questo licenziata nel 2011 dall’Azienda ospedaliero universitaria.

Durante l’udienza tenutasi giovedì davanti al tribunale collegiale (presidente Luca Marini e a latere Monica Testoni e Franco Attinà) sono stati sentiti i primi testimoni, a partire da Nino Basaglia, direttore del Centro di riabilitazione al San Giorgio, struttura nella quale lavorava la Cantagallo.

Uno dei punti chiariti da Basaglia, che dopo aver ricevuto una segnalazione da uno dei pazienti ha avvertito l’allora direttore generale Gabriele Rinaldi e l’ufficio legale, è il perché l’azienda ospedaliera (costituitasi parte civile tramite l’avvocato Marco Linguerri) ritenga che le prestazioni fatte pagare dalla Cantagallo dovessero essere, almeno in alcuni casi, esenti da ticket: “Da almeno 30 anni abbiamo attivato un sistema di facilitazioni e stabilito che questo tipo di operazioni venissero fatte non a pagamento senza distinzione per fasce di età”. In particolare si tratta di prestazioni relative agli esami neuropsicologici per ottenere l’abilitazione alla guida da parte degli ultraottantenni. Un percorso diverso, come sottolineato dall’avvocato della difesa Claudia Pelà, rispetto alla normativa (articolo 115 del Codice della Strada) che stabilisce che gli oneri di tali esami siano a carico del richiedente.

Secondo l’accusa i pagamenti non dovuti sarebbero avvenuti in alcuni casi in contanti e senza rilascio della fattura e in altri fatturando ma a nome di un’azienda privata (cosa non possibile in regime di intramoenia), la BrainCare (dove è attualmente impiegata la fisiatra). In ogni caso – anche in caso di prestazioni non esenti – la fisiatra avrebbe bypassato la procedura normale – ticket o fattura da pagare all’azienda sanitaria – per la quale l’Azienda ospedaliero universitaria avrebbe dovuto ricevere circa 53 euro per ciascuna prestazione eseguita.

Durante l’udienza sono emersi in maniera più pregnante i collegamenti tra la Cantagallo e l’azienda BrainCare Srl di Padova (che ha una sede anche a Ferrara). Secondo la testimonianza di Basaglia la Cantagallo avrebbe contatto (o fatto contattare) i pazienti prima della data fissata per la visita (nella quale risultavano non essersi presentati) per invitarli ad effettuare degli esami o ‘da privati’ e a pagamento oppure presso la BrainCare, comunque non tramite il Sistema sanitario nazionale: “In un caso specifico diceva che alcuni esami non potevano essere fatti al San Giorgio ma la refertazione veniva effettuata come se fosse stata fatta al San Giorgio e comunque quelle valutazioni venivano e vengono fatte tutt’ora nella struttura”.

Secondo il luogotenente Umberto Centonze del Nas di Bologna – chiamato in aiuto dai carabinieri di Ferrara – alcuni pazienti del San Giorgio si sarebbero rivolti alla BrainCare con, almeno in un caso, ampi tratti di referti clinici ‘copiati’ da quelli scritti dalla Cantagallo nell’ospedale estense, anche se non sembra che i Nasi abbiano indagato sull’effettiva erogazione di prestazioni identiche a quelle del San Giorgio.

Uno degli ufficiali di polizia giudiziaria che ha effettuato le indagini, il maresciallo Pietro Spanò, ha riferito che fu la stessa Cantagallo ad accompagnarlo presso la sede estense di BrainCare aprendo lei stessa l’ufficio con le proprie chiavi.  All’interno vennero ritrovati 150 biglietti da visita dove la fisiatra si presentava come responsabile scientifico della Srl. La vicenda confermerebbe in maniera indiretta uno degli elementi che l’ex direttore generale Gabriele Rinadi aveva messo in evidenza in una lettera ai carabinieri: la presenza su YouTube di un video relativo a un progetto di BrainCare in cui sarebbe stato presente uno dei pazienti del San Giorgio e con la dottoressa presentata come direttrice scientifica.

Durante le prossime udienze, la prima delle quali si terrà il 23 aprile, verranno sentiti altri testimoni.

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