Cronaca
9 Febbraio 2015
Il ginecologo Leonardo Dossi è partito a Vicenza con 12 coppie: "A Cona non c'è nemmeno la fecondazione assistita"

Fecondazione eterologa, un ferrarese “pioniere”

di Mauro Alvoni | 3 min

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Il ginecologo Leonardo Dossi

Il ginecologo Leonardo Dossi

Ha dovuto trasferire la sua attività a Trecenta per poter erogare il servizio di procreazione medica assistita, dato che all’ospedale di Cona non si esegue nemmeno la fecondazione in vitro, ed ora è uno dei primi in Italia a essere partito con la fecondazione eterologa con ovodonazione, una tecnica di fecondazione assistita di tipo eterologo che prevede la donazione di ovociti da una donna ad un’altra.

Il professor Leonardo Dossi, ginecologo e ferrarese doc, fornisce tale servizio privatamente a Vicenza al Centro Medico Salus, assieme al collega Mario Thiella, al quale si è unito in questa “avventura” pionieristica “per ridurre i costi”. “E’ dell’aprile del 2014 – spiega infatti Dossi – la sentenza della Cassazione favorevole alla fecondazione eterologa, ma la legge ha messo dei paletti, prima di tutto il fatto di vietare forme di rimborso per le donatrici, per cui finora di fatto nessuna donna ha mai donato ovociti. Non esiste quindi una banca degli ovociti e a dieci mesi dalla legge nessuna struttura pubblica è partita, se non con la messa in lista delle coppie richiedenti. I pochissimi privati che fanno fecondazione eterologa, quindi, sono costretti a importare ovociti dalla Spagna con costi elevati”.

L’ovodonazione, è bene ricordarlo, è indicata nel caso di menopausa precoce o di ripetuti insuccessi di fecondazione artificiale condotta con gli ovociti della paziente, oppure nel caso in cui gli esami clinici sulla paziente mostrano che non “produce” ovociti o che ne “produce” in scarsa quantità o qualità, rendendo praticamente nulle le possibilità di iniziare o di portare a termine una gravidanza anche attraverso le tecniche di fecondazione assistita. Il fatto è che all’ospedale di Cona, come spiega Leonardo Dossi, “non si fa fecondazione assistita, nonostante il servizio dovrebbe essere erogato in quanto rientrante nelle cosiddette prestazioni indispensabili, e le coppie vengono inviate a Lugo o a Trecenta. Poter offrire questo servizio a Ferrara potrebbe essere utile a tante persone”. Così per poter fare fecondazione assistita, come anticipato, Dossi e un suo collega ferrarese hanno dovuto “emigrare” all’Ulss di Rovigo, presso l’ospedale di Trecenta.

Ancora più difficoltoso il percorso per la fecondazione eterologa con ovodonazione, che Dossi ha dovuto avviare assieme a Thiella a Vicenza in una struttura privata per le citate difficoltà legislative che si ripercuotono sulla sanità pubblica. “Assieme a Thiella – spiega il ginecologo ferrarese – siamo già partiti con 12 coppie di pazienti, quasi tutti di Ferrara, con la stimolazione ormonale, mentre nella prima settimana di marzo avverrà il primo ciclo di trasferimento di embrioni in utero”. Il costo di questo tipo di fecondazione è ancora elevato e si aggira tra i 7 e gli 8mila euro, “ma la richiesta – spiega Dossi – è sempre più alta da parte di coppie che hanno fallito precedenti tentativi di fecondazione o che risultano troppo avanti con l’età”.

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