C’è chi a sentire la parola ‘Weizen’ si lecca già i baffi perché si immagina subito una pinta della tradizionale birra di frumento tedesca. A Ferrara l’acquolina in bocca sale ancora di più perché si pensa al locale di via Otello Putinati 157 che ieri sera, per festeggiare i 20 anni di attività, ha spillato fusti a non finire. Tantissimi infatti i clienti fissi che, a partire dalle 18 e fino alle due di notte, sono venuti a fare gli auguri di compleanno al club che, con la sua atmosfera da bar di quartiere, ha conquistato prima le papille gustative e poi il cuore di molti ferraresi.
Non è solo il clima familiare a decretare il successo del pub, a questo si aggiunge il fiume di birra di qualità che sgorga dalle spillatrici in funzione a pieno regime. Sono 12 le specialità spillate tutte le sere a regola d’arte: birre non pastorizzate, alcune non filtrate, altre rifermentate, provenienti da birrifici di riferimento come Augustiner fino ad arrivare a micro birrifici come La Rulles. Intere botti di Edelstoff sono state ‘sacrificate’ per il ventennale tra la gioia di tutti i presenti. Dopo aver ‘ingranato’ la pinta, però, non rimane che rifocillarsi: a questo proposito la piccola cucina del Club Weizen propone piadine, panini e crostini. I consumatori più fedeli sono tornati a casa anche con una nuova maglietta per coprire la pancia piena: solo per il compleanno, infatti, ogni tre consumazioni era disponibile una t-shirt con il logo e le date di riferimento: 1995-2015.
Il locale, a dir la verità, è un pub dal 1985 e prima ancora era un bar con sala biliardo. La gestione di Barbara Maietti e Mauro Balocchi inizia dal 1995, una specie di scommessa fatta da due giovani inesperti con tanti amici e un obbiettivo: stare bene e far stare bene. “Il segreto del successo è far sentire la gente a casa” commentano all’unisono i due titolari, fidanzati da quando hanno 18 anni e sposati dal 2004. Una tappa felice della loro altrettanto rosea carriera: “Il bilancio generale di questi 20 anni è più che positivo e soddisfacente sotto tanti punti di vista perché questo mestiere ci ha permesso di evolverci in quello che volevamo. Il nostro desiderio era appunto quello di far star bene la gente e, grazie all’ambiente raccolto e all’atmosfera amichevole, crediamo di aver realizzato il nostro sogno”.
“Il locale piccolo – dichiarano Barbara e Mauro detto ‘Bobo’ – ci permette inoltre di curare i clienti: non abbiamo mai voluto che il nostro lavoro fosse solamente servire birre e panini, ma molto di più, volevamo incontrare persone e farle incontrare. Anche per questo il target a cui ci rivolgiamo è eterogeneo, anche se l’identikit del consumatore medio non è lo ‘sbarbato’ ma una persona che ha voglia di chiacchierare davanti a una buona birra. L’età media va dai 25 anni in su – racconta ‘Bobo’ – ma ricordo che alcuni anni fa c’era una coppia storica di ultra ottantenni che veniva tutti i sabati a mangiarsi un panino”.
Una tavernetta senza età, quindi, ma che ha già in cantiere tanti progetti per il futuro. “Il Reload Music Festival e l’OktoberFe si rifaranno sicuramente – anticipano i due titolari, tra gli organizzatori di entrambe le manifestazioni cittadine – anche se la fase di programmazione deve ancora partire. Per noi gestori e per lo staff al completo – conclude la coppia – l’importante è creare occasioni di socializzazione in nome della serenità, la parola chiave di tutto il nostro lavoro”.