8 Gennaio 2015
Petizione online contro la voliera-trappola sul tetto dell'ospedale. La replica: "I volatili vengono sterilizzati e liberati"

Piccioni catturati e uccisi, ma Cona smentisce

di Mauro Alvoni | 3 min

piccioni colombiUna petizione online “contro la cattura di colombi con voliera-trappola e successiva uccisione” all’ospedale Sant’Anna sta inondando di mail le caselle del nosocomio di Cona e dell’Ausl. La voliera per la cattura dei colombi è stata effettivamente installata sul tetto dell’ospedale, ma, contrariamente a quanto si afferma nel testo della petizione, i volatili non vengono uccisi tirandogli il collo bensì sterilizzati.

Così almeno assicura la responsabile dell’Igiene Ospedaliera, Paola Tonioli, che attraverso l’ufficio comunicazione dell’ospedale di Cona fa sapere che “è stata attivata una convenzione con l’associazione onlus Aquila, già attiva in passato nell’ex Sant’Anna, per il contenimento della popolazione dei piccioni, che vengono catturati in gabbie poste sul tetto della struttura quindi portati al Servizio Veterinario dell’Ausl, dove vengono sterilizzati e rimessi in libertà”.

Non sembrano della stessa opinione però i tanti cittadini che hanno firmato e inviato via mail la petizione (tempestando anche la posta elettronica della nostra redazione) nel cui testo si parla di successiva uccisione degli animali con una pratica “definita pomposamente come “lussazione dell’osso cervicale”. In sostanza ai volatili verrebbe tirato il collo. Una violenza, si legge nelle decine di mail tutte identiche inviate all’Azienda Ospedaliera, all’Azienda Usl e agli organi di informazione, “eticamente del tutto ingiustificabile”. “Gabbie di questo tipo – spiegano i firmatari – erano già in funzione a Ferrara nel 2010, ma sono state smantellate – e le operazioni di cattura e uccisione interrotte – a seguito di interventi delle associazioni e delle tante proteste dei cittadini. E’ ben noto che interventi di questo tipo non risolvono in alcun modo un eventuale sovrannumero di colombi, ma risultano inutili, quando non peggiorativi, e hanno come unico esito quello di causare sofferenza e morte di esseri senzienti”. Gli estensori della petizione sembrano essersi informati anche sulla voce di spesa – circa 29mila euro, dicono – per tale intervento, chiedendosi “perché spendere tale enorme cifra per un’operazione inutile, cruenta e incivile, oltretutto a un ente che ha lo status di onlus (non si sa a quale titolo), beneficiando così di sgravi e agevolazioni fiscali”. La richiesta, come si può bene immaginare, è di interrompere immediatamente le catture e le uccisioni perseguendo “strade incruente e civili (oltre che efficaci) per ottenere il controllo della popolazione dei piccioni”. Nella petizione si chiede inoltre quale sia l’emergenza sanitaria che giustifichi questa pratica e perché non sono invece stati applicati metodi non cruenti, “così come la normativa prevede”.

Dall’ospedale di Cona, tuttavia, viene ribadito che nessun metodo cruento viene applicato. Come già detto, i piccioni verrebbero catturati e successivamente sterilizzati dagli operatori del Servizio Veterinario dell’Ausl. La responsabile di tale servizio, Chiara Berardelli, non sembra però al corrente dei particolari, tanto da aver attivato le opportune verifiche del caso dopo le decine di mail ricevute. “Mi sono subito mossa – ha dichiarato – per capire cosa sta succedendo, sia con l’ospedale che con il Comune e la onlus incaricata. Noi già nell’ottobre del 2013 avevamo espresso un parere sulla limitazione dei colombi all’ospedale, dando una serie di rigide prescrizioni. Al momento non ho elementi per dire se gli animali catturati vengano uccisi, anche se non ho ragione di crederlo. Se anche fosse, comunque, ciò che si sostiene nella mail-petizione non è vero, in quanto la “dislocazione delle vertebre cervicali” è un metodo consentito dalle normative”.

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