di Silvia Franzoni
Prevedere la possibilità di accedere al fondo centrale di garanzia, prima ancora di avere avuto il benestare delle banche, è uno strumento che “incentiva – ne è convinto il direttore di Confartigianato Giuseppe Vancini – e agevola l’autoimprenditorialità”: il nuovo servizio, promosso da una convenzione di Confartigianato e UniCredit Banca e presentato questa mattina in conferenza stampa, permetterà alle richiedenti, ottenuto il placet della commissione giudicante, di ricevere un voucher corrispondente al valore (fino all’80%) della garanzia, fino ad un limite massimo di un milione e mezzo di euro. Il termine ‘le richiedenti’ è fondamentale: l’accordo, infatti, si riferisce all’imprenditoria femminile e si adopera per una “maggiore partecipazione delle donne – questa la dichiarazione del responsabile Area commerciale Ferrara UniCredit Massimo Lanzarini – nell’attività economica”, senza limite di età alcuno, e senza esclusione di ambiti di competenza.
La presentazione del servizio, e la declinazione delle modalità tecniche per il percorso finanziario da intraprendere, verrà “illustrato durante un convegno aperto al pubblico – precisa Giovanni Bottega, Ufficio sviluppo e rapporti con il territorio – in programma per sabato 11 ottobre, a partire dalle ore 10, nella sala Zarri di Confartigianato (via Veneziani, 1)”: in questa occasione si chiariranno “costi e garanzie” del percorso di accesso semplificato ai crediti, perché “siamo convinti che nuovi investimenti significhino nuova ricchezza – continua Giovanni Bottega – e ne conseguano, per le imprese, possibilità e prospettive”.
Un’attenzione all’autoimpiego femminile che scaturisce dalla certezza che “valorizzare le differenze, tramite la cultura dell’inclusione, permetta di creare un valore aggiunto”, una politica che UniCredit “persegue ogni giorno nelle proprie filiali, considerando che circa il 60% del personale del Gruppo – evidenzia ancora Massimo Lanzarini – è composto da donne”.
I dati relativi all’impiego muliebre nel nostro territorio sono esplicative: nella provincia ferrarese si contano 8109 imprese femminili (circa il 22% del totale), delle quali il 66% in forma individuale, la restante parte in forma associativa; i numeri relativi alla sola Confartigianato, invece, attestano a 600 le imprese femminili, circa il 24% del totale, ed il sostegno delle banche, “una necessità continua, unito a quello della stampa, permette – interviene Giuseppe Vancini – una sempre maggiore sensibilizzazione e coinvolgimento sul tema”.
La collaborazione tra enti, infatti, offre “la possibilità non soltanto di sviluppo, ma di nascita di nuove professionalità – spiega Donatella Zuffoli, responsabile del settore Credito di Confartigianato – soprattutto nel campo de welfare e del sociale”: lo strumento finanziario in questione, dunque, si finalizza alla creazione di spazi di impiego che permettano una rivalutazione, anzi, una vera e propria “realizzazione della donna, sollecitando a mettersi in gioco anche quante – precisa Giuseppe Vancini – hanno energie e idee, nonostante siano state espulse dal mondo del lavoro, perché non c’è età per essere produttivi”.
La Confartigianato si porrà, dunque, come strumento di servizio gratuito, ed è certa, come precisa il suo presidente, che “la perplessità sulla efficienza del mezzo proposto sarà sfatata dai risultati, e dalla rapidità del processo”: i tempi di delibera, di richiesta e di rilascio del placet, assicurano, “non supereranno i 90 giorni”.
L’associazione ferrarese, poi, destina un’altra accortezza al mondo imprenditoriale femminile: “sappiamo che il sabato, per molte imprese impegnate nel settore dei servizi, non è giorno di riposo – conclude Vancini – ma ci impegniamo ad organizzare una serie di incontri specifici sulle problematiche, in altra data, per assicurare a tutte la possibilità di parteciparvi”.