Chi si immagina le case del popolo come luoghi morti, chiusi su se stessi e dedicati alle attività degli anziani avrà da ricredersi: i centri nati alla fine dell’800 con ore di lavoro volontario per dare uno spazio di ritrovo a lavoratori e cittadini sono ancora vivi e, anzi, si stanno ‘riconvertendo’ per attrarre le nuove generazioni. È questo quello che emerge dalla presentazione della “Notte rossa 2014: la festa delle Case del Popolo”, manifestazione nazionale a cui aderiscono 160 case del popolo in Italia, di cui 16 solo nella provincia di Ferrara, anche se le case del popolo ancora attive sul territorio estense sono una cinquantina e altre si stanno aggiungendo al progetto.
Le 16 case del popolo che hanno già aderito all’iniziativa, in programma da venerdì 3 a domenica 5 ottobre, hanno costruito un programma con 21 attività in cui dare spazio alla diffusione culturale e artistica ma soprattutto a momenti di svago ed aggregazione che potranno coinvolgere le frazioni e questi spazi ricchi di storia. L’iniziativa è coordinata da un comitato promotore e da diversi partner che hanno vissuto, seppur in maniera differente, la storia e la vita di questi luoghi di memoria storica, contadina ed operaia: Arci Ferrara, Fondazione L’Approdo, Legacoop Ferrara, associazione Enrico Berlinguer, Uisp, cooperativa Camelot, Fondazione 2000, cooperativa Case del Popolo, Udi, Cgil, Anpi, istituto di Storia Contemporanea e Spi Cgil con il patrocinio del Comune e della Provincia di Ferrara.
Un tavolo di lavoro presieduto dal presidente provinciale Arci Paolo Marcolini a cui spetta il compito di presentare la storia delle case popolari “che nel corso degli anni sono stati centri importanti per lo sviluppo del territorio e della coscienza dell’intero Paese” nel senso che lì “sono nate le organizzazioni sociali, in cui si sono affermati i diritti e sono state create le prime strutture per rispondere ai bisogni della popolazione”. Tra questi spiccano i corsi di formazione scolastica, a cui partecipavano principalmente uomini operai, per poter accedere al voto. “È una storia ricca che rappresenta un patrimonio per la comunità, specialmente per quella delle frazioni – afferma Marcolini – perché proprio le case popolari, insieme al campanile, rappresentano le uniche opportunità di aggregazione nei paesi. Le case del popolo della provincia non sono morte ma, anche se trasformate rispetto al modello originale, sono spazi attivi in mano ai giovani”. “Certo il movimento è più ridotto rispetto agli ‘anni d’oro’ – commenta Eugenio Frabetti, presidente della cooperativa Case del Popolo di Ferrara che raggruppa al suo interno 39 case del popolo – ma cerchiamo di mantenere intatto il patrimonio e di arricchirlo”.
“L’obiettivo del progetto – spiega Bracciano Lodi, presidente della fondazione L’Approdo – è quello di valorizzare questo patrimonio storico per rendere vivaci queste realtà che hanno preso forme diverse con lo stesso spirito di aggregazione. Quell’insieme di mattoni è un pezzo di storia dell’Italia che lasciamo in mano ai giovani”. È proprio alle nuove generazioni, infatti, che si rivolge la manifestazione come una sorta di ‘passaggio di testimone’. “Il protagonismo giovanile è fondamentale – dichiara il segretario della Cgil Francesco Barigozzi – come sono fondamentali queste iniziative per sostenere l’attivismo culturale, sociale e politico delle nuove generazioni”.
Ma non è un po’ un’utopia vedere le case del popolo come ‘incubatrici sociali’ in grado di attrarre i giovani? “In effetti è da tre anni che Legacoop è tornata a riflettere sulle case del popolo come patrimonio comune, pensando ai problemi dell’invecchiamento e quindi a come portare nuova linfa vitale – spiega Chiara Bertelli – perché i bisogni sono diversi ma i principi e i luoghi rimangono. A questo proposito stiamo lavorando a un progetto che possa offrire opportunità di lavoro per i giovani, dopotutto le case popolari hanno lanciato le basi della share economy”. “Se i miei nonni sentissero parlare di share economy…” scherza l’assessore comunale al Decentramento Simone Merli, il quale conferma con una battuta che “sono cambiati i linguaggi ma non i valori della comunità”. Comunità che si stringe sempre di più in questi centri perché “la riforma che ha portato alla chiusura delle circoscrizioni ha reso fondamentale la persistenza di questi e altri riferimenti esistenti sul territorio”. L’unico modo per tenere unita la comunità è appunto quello di costruire una rete: “Solo con l’unione delle forze si possono individuare e risolvere le problematicità di un territorio, basta pensare al proprio orticello ma bisogna guardare alle vallate”.
E mentre con una metafora si cercano di superare i particolarismi, arriva la presidente della Provincia Marcella Zappaterra a chiudere con il suo intervento tra il personale e l’istituzionale: “Ho quasi 42 anni e sono di Gambulaga, so cosa significa l’identità della casa del popolo, un luogo vivo in cui la comunità si stringe nei momenti belli e brutti. La Notte Rossa è un’opportunità di coesione sociale, un modo per rilanciare e riconvertire le case del popolo senza rinunciare alla propria storia. Il motto della festa è solo uno: affollate le case del popolo”. Che la riscossa parta da qui?
A seguire il programma della Notte Rossa: Coronella (5 ottobre alle 15 animazione per bambini), Fondoreno (3 ottobre alle 21 karaoke), Medelana (5 ottobre alle 17 spettacolo per bambini), Ravalle (4 ottobre balli latino-americani), Sabbioncello San Vittore (3 ottobre alle 20 dj set), Barakko Bondeno (3 ottobre alle 19 aperitivo e musica dal vivo, 4 e 5 ottobre Oktoberfest), Denore (3 ottobre alle 17 aperitivo con musica, alle 20.30 torneo tresette, 4 ottobre alle 15 torneo xbox, alle 20 aperitivo e pizzata, alle 21 balli latino-americani, 5 ottobre alle 15 animazione per bambini e torneo di solidarietà calcio balilla per il canile), Porotto Serenella (5 ottobre alle 17 “Donne di oggi e di ieri: 2015-1945” verso i 70 anni dell’Udi – dibattito ed aperitivo), Villanova (4 ottobre alle 20.30 cena rossa), Cona (3-4-5 ottobre mostra Berlinguer), Copparo (3 e 4 ottobre alle 21 gara di biliardo trofeo Notte Rossa), Gambulaga (4 ottobre alle 21 ballo liscio con orchestra), Serravalle (4 ottobre alle 21 ballo liscio con orchestro), Alberone di Ro (5 ottobre alle 19 aperitivo cooperativo), Pilastri (5 ottobre alle 21 serata di ballo), Casaglia (5 ottobre alle 16 torneo di burraco e giochi tradizionali).
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