Eventi e cultura
25 Settembre 2014
Contrasto tra istinto e ragione nel 18esimo romanzo dello scrittore milanese

Il “cuore primitivo” di De Carlo batte all’Ibs

di Elisa Fornasini | 4 min

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OL’istinto animale del cuore si incontra e scontra con la razionalità dell’intelletto nel nuovo romanzo “Cuore primitivo” di Andrea De Carlo presentato alla libreria Ibs. Lo scrittore milanese parla della sua 18esima creatura (dopo Treno di panna, Uccelli da gabbia e da voliera, Macno, Yucatan, Due di due, Tecniche di seduzione, Arcodamore, Uto, Di noi tre, Nel momento, Pura vita, I veri nomi, Giro di vento, Mare delle verità, Durante, Leielui e Villa Metaphora tradotti in 26 paesi, ndr) come se fosse un vero e proprio figlio. “La gestazione è stata lunga perché mi sembrava che non fosse mai finito completamente – afferma De Carlo – ma ora è in grado di camminare con le sue gambe e spero che incontri nel suo cammino molti lettori”. Una creatura di 364 pagine appena nata, a dir la verità, dato che il libro è uscito il 17 settembre e quella in calendario a Ferrara è stata una delle prime presentazioni ufficiali.

In questo romanzo De Carlo utilizza le tecniche di spostamento della prospettiva sviluppate in “Giro di vento”, “Leielui” e “Villa Metaphora”, per raccontare a capitoli alterni le ragioni dei tre protagonisti in tutta la loro complessa verità. Una scelta stilistica dettata dalla precisa volontà di “allontanarsi da sé per vivere altre realtà e per scoprire nuove vite”. “Il libro è raccontato in prima persona – specifica l’autore – con il vantaggio di creare un filo immediato con il lettore ma con il limite dell’identificazione automatica tra il narratore e il protagonista. Per evitare ciò ho scelto personaggi molto diversi da me, come nel mio precedente romanzo che aveva ben 14 personaggi”. In questo caso il fuoco si restringe: ci sono tre protagonisti in una struttura narrativa definita “a triangolo” dato che ogni capitolo è raccontato dal punto di vista di uno dei personaggi.

OAl centro del romanzo c’è una coppia: Mara Abbiati, scultrice di grandi gatti in pietra, è sposata da molti anni con il famoso antropologo inglese Craig Nolan a cui si deve il titolo del romanzo perché è convinto che nel cuore di ognuno esista un nucleo primordiale che manda impulsi primari. “Nel nostro intimo rimane l’istinto animale – conferma l’autore – di cui dovremmo tenere più conto di quello che facciamo in realtà. Certo, dare retta solo all’istinto sarebbe una vita impossibile ma ci converrebbe ascoltare di più il nostro istinto perché ci permette da subito di ‘radiografare’ le persone e da lì costruire i rapporti”.

Il nodo focale della storia è appunto il contrasto tra istinto e ragione: Mara è una donna istintiva, impulsiva, impaziente, energica e determinata (non ama le mezze misure tanto da scottarsi per bere il caffè bollente perché odia le cose tiepide) mentre Craig è un uomo intellettuale, accademico, diffidente, preciso, usa un linguaggio colto e come ammette lo stesso autore “è anche un po’ rompipalle”. In questo rapporto in tensione irrompe il costruttore Ivo Zanovelli (il nome è l’ultima parte dell’aggettivo ‘primitivo’ ma l’autore ammette di non averci pensato, “anche qui è entrato in gioco l’istinto”) definito da De Carlo “uomo per nulla colto ma non per questo stupido, per questo ho scelto di farlo parlare con frasi brevi e senza congiuntivo”.

La trama è ambientata a Canciale, un paesino ligure arrampicato tra il mare e l’Appennino, dove la coppia viene a trascorrere le vacanze estive. Un mattino Craig sale sul tetto per controllare da dove sia entrata la pioggia di un temporale estivo e ci cade attraverso, quasi rompendosi una gamba. “La divertente immagine del tipico ricercatore intellettuale inglese che precipita dal tetto è legata a un episodio che mi è capitato davvero – commenta De Carlo – perché anche io ho vissuto in prima persona una caduta di questo tipo, per fortuna senza riportare danni”. Tornando alla storia, i coniugi alla disperata ricerca di qualcuno che gli aggiusti la casa, vengono in contatto con Ivo, un costruttore con molte ombre nella vita. Nel corso di pochi giorni di un luglio incandescente, l’equilibrio già precario di ognuno dei tre si rompe e fa emergere con violenza dubbi, contraddizioni, desideri fino a quel momento dormienti.

 

 

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