Eventi e cultura
4 Ottobre 2014
Al Festival di Internazionale verrà presentato il progetto "Blaxploitalian"

La storia del cinema afroitaliano passa da Ferrara

di Elisa Fornasini | 4 min
Fred Kudjo Kuwornu

Fred Kudjo Kuwornu

Il red carpet è pronto a colorarsi di nero con il nuovo progetto di Fred Kudjo Kuwornu, regista-attivista di origine ghanese e di adozione ferrarese, dedicato alle tante persone di origine africana che in questi ultimi 100 anni hanno contribuito al cinema italiano come attori, registi e cineasti. “Vogliamo avere per la prima volta un black carpet italiano” commenta ironicamente il regista, allettato dall’idea di portate sul tappeto rosso di molti film festival (a partire dal prestigioso Sundance Film Festival) un cast di attori e attrici all black Italians, che secondo lui non vengono valorizzati abbastanza.

“Oltre 500 cineasti, attori e attrici afrodiscendenti hanno contribuito al cinema italiano dal 1913 ad oggi – dichiara Kudjo – anche se spesso il cinema italiano non ne valorizza l’esperienza e il talento. Bisogna fare in modo, per esempio, che un ragazzo italiano nero non sia costretto a recitare nelle fiction e nei film, solo ruoli in cui magari fa lo spacciatore, il disadattato, l’immigrato o il ragazzo che comunque ha dei problemi sociali”.

Nasce così la campagna di sensibilizzazione rivolta ai mass media per superare le immagini stereotipate con cui vengono rappresentati i neri italiani e le altre minoranze italiane e avviare un vero processo d’inclusione nelle fiction e nel cinema che valorizzi le differenze e le pluralità. Una campagna ovviamente supportata su pellicola: il regista, che ha studiato al liceo Roiti, sta iniziando in questi giorni le riprese del documentario “Blaxploitalian – Cent’anni di Afrostorie nel cinema italiano”, ispirato dal libro “L’Africa in Italia” a cura di Leonardo De Franceschi; un film documentario che si mette sulle tracce delle diverse ondate di pionieri afrodiscendenti fin dal 1913, anno in cui apparse nel film “Zuma” il primo attore nero.

Un racconto temporale di oltre cent’anni che, partendo dal cinema muto e coloniale, arriva fino al cinema contemporaneo, raccontando il contributo di attori afroamericani come John Kitzmiller, Harold Bradley, Fred Williamson, e quello di attori e attrici afrodiscendenti e italiani di nascita o d’adozione come Zeudi Araya, Ines Pellegrini, Iris Peynado, Fiona May, Denny Mendéz (la prima Miss Italia nera), Bobby Rhodes, Livio Beshir, Salvatore Marino, Jonis Bascir, Germano Gentile, e altri. “Questi nomi rappresentano solo la punta di un iceberg – anticipa il regista: – centinaia sono infatti gli interpreti che hanno recitato nei film del neorealismo, nei film storico-mitologici, nella commedia anni ’60, nel poliziesco anni ’70, così come nelle commedie più o meno sexy all’italiana, o che hanno inciso la memoria collettiva degli italiani con i loro passaggi televisivi come Lola Falana, Rocky Roberts, Sammy Barbot e altri”.

Denny Mendez

Denny Mendez

“Sono tutte storie bellissime che meritano la dignità di essere raccontate” assicura Kudjo che non è nuovo a queste tematiche: con il documentario 18 Ius Soli, infatti, ha sdoganato in Italia il problema del diritto di cittadinanza per i figli d’immigrati nati e cresciuti in Italia. Ora inizia una nuova battaglia culturale sul modo in cui il nostro Paese si autorappresenta nel cinema, in televisione e più in generale sui mass media: “Quest’Italia multiculturale deve essere sempre più raccontata anche da autori e attori figli dell’immigrazione o di seconda generazione”. Tematiche che verranno affrontate anche durante il Festival di Internazionale con il convegno “Faccia da italiano – Cinema e identità nazionale” in programma domenica 5 ottobre al chiostro di San Paolo. Ospite dell’incontro, in cui il regista italo ghanese presenterà una clip del progetto “Blaxploitalian”, sarà l’attrice afroitaliana Ester Elisha intervistata dal giornalista Lee Marshall.

Per portare sullo schermo queste afrostorie la troupe e il regista dovranno viaggiare tra Italia, Europa e Stati Uniti. “Dobbiamo viaggiare molto per intervistare attori, registi e critici scelti come testimoni e interpreti di questa storia nascosta del cinema italiano – spiega Kudjo – ma per poter far questo occorrono dei contributi. È fondamentale la partecipazione della gente comune, di tutti coloro che amano la storia del cinema e la cultura africana e diasporica, ma anche di coloro che sono impegnati nella lotta per l’inclusione delle persone d’origine straniera in Italia e che credono fortemente nel valore di una società multiculturale”.

Per completare le riprese del documentario è stata appunto lanciata una campagna mondiale di crowdfunding: fino al 31 ottobre è possibile dare un piccolo contributo online su http://igg.me/at/blaxploitalian.com o per chi lo preferisce, facendo direttamente un bonifico intestato all’ associazione culturale Yeelen – Banca Popolare Etica – Filiale di Roma con Iban IT83 E050 1803 2000 0000 0115 592 e con la causale “Produzione documentario”. Chi sosterrà la produzione del documentario attraverso il sito Indiegogo.com potrà ricevere come premio del proprio contributo uno dei gadget originali: poster , dvd, cartoline e memorabilia autografate da attori e attrici del cinema, t-shirts e felpe del film, dvd in anteprima del documentario, inviti alle esclusive anteprime che si terranno a Roma e Milano, oppure invitare il regista a delle proiezioni nelle città italiane e tanto altro.

GUARDA IL VIDEO DI PRESENTAZIONE

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