Eventi e cultura
7 Agosto 2014
Torna lo ska made in Fe dell'orchestrina che "fa risorgere questa città depressa sotto la palude"

Co.ska, la ‘sauna’ che inaugura il Music Park

di Elisa Fornasini | 4 min

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“Venite sotto il palco con la Co.ska che facciamo una bella sudata!”. Si apre così il concerto di inaugurazione della settima edizione del Ferrara Music Park che proporrà fino al 25 agosto 18 appuntamenti, rigorosamente tutti dal vivo e gratuiti, nel sottomura di via Bologna. Un’inaugurazione che ormai suona come un rito scaramantico: i primi a salire sul palco ieri sera all’ombra delle mura estensi, infatti, sono ancora una volta gli otto musicisti della famosa band ska nata nel Ferrarese nel 2002.

Ad incitare il pubblico a scatenarsi è il cantante Friz che ha avuto un bel da fare: se l’invito a trasformare l’area verde sotto il palco in una sauna tra pogo e balli scatenati è stato subito accolto da una decina di giovani ballerini intrepidi, il frontman ha dovuto sudare molto per convincere i presenti a lasciarsi andare. Così dopo qualche canzone e frasi di incitamento i ballerini passano da dieci a venti finché se ne perde il conto e il desiderio di Friz si avvera, anche i più restii iniziano a muovere i piedi e la serata entra nel vivo.

Una partenza in cui si è sentita la mancanza dello zoccolo duro della compagnia orchestrina ska, quindi, ma che come un cavallo quando parte al galoppo non si ferma più. I più attenti avranno notato anche l’assenza del bassista Pippo a casa per malattia, rimpiazzato perfettamente da Rudy, a cui vanno i ringraziamenti della Co.ska “per essersi subito reso disponibile a suonare con noi”. Una serata di dediche, dal compleanno del gestore del bar Neno all’arrivo dell’ex organizzatore Mauro, e di omaggi: l’orchestrina propone le cover “4 Marzo 1943” di Lucio Dalla, “Time Bomb” di Rancid, “Io non mi sento italiano” di Giorgio Gaber e “Donatella” di Donatella Rettore.

Ma il saluto più importante è quello per il ‘Nano’, soprannome del ferrarese Luca Marzetti morto all’età di 36 anni per un infarto, a cui è dedicata “È successo” perché come spiega il cantante “questo è successo e non si può aggiungere altro”. Le dediche continuano con un omaggio alla band stessa: “Un applauso per noi perché l’inaugurazione con i Co.ska funziona e perché festeggiamo quasi i 13 anni di attività”. Parte così il brano “Santi Numi” contenuto nell’ultimo album “Gambero Killer” che rappresenta appieno lo stile del gruppo ferrarese, un pezzo grintoso ma che racchiude perle di verità. Un’energia che scorre in tutti e tre gli album distribuiti a livello nazionale dall’etichetta Baraonda: “Gambero killer”, “Chettelodicoafare” e “Mi meraviglio che nessuno dica un ca…”. La pubblicazione del ‘tris’ di dischi è da sempre accompagnata da un’intensa vita live e on the road che ha portato il gruppo, attivo sulle scene nazionali da più di dieci anni, a suonare in tutta Italia.

Tra brani propri e cover rivisitate, quindi, i Co.Ska hanno offerto al pubblico del Ferrara Music Park il meglio del loro repertorio, dallo ska più tradizionale a quello contaminato con il punk e il rock. Un concerto che conferma il motivo per cui la band ferrarese si è imposta come gruppo di riferimento della scena ska italiana. Amano lo ska e questo si vede, si sente e si balla. E nonostante tutti suoi problemi, amano anche Ferrara: “Questa città è oppressa da una cosa che non permette di fare le cose fatte bene – grida il frontman dal palco – diamo tutti una mano a far progredire questa città depressa sotto la palude”. Ma come sempre è la musica a parlare e allora parte “vogliamo il sole senza la nebbia facciamo sì che la città risorga…”.

La rassegna continuerà stasera con gli Abba Show, tribute band ufficiale dello storico gruppo che fece impazzire milioni di persone, i Rumatera (8 agosto), formazione punk proveniente dal veneto ma che come sound e impeto musicale si ispira al meglio dell’hardcore-punk californiano, gli Indian Summer (9 agosto), tribute band officiale dei Doors, infine domenica 10 agosto le luci del Ferrara Music Park si accenderanno per Le Minigonne, formazione tutta al femminile che gira l’Italia riproponendo i grandi successi nazionali e non della musica beat anni Sessanta.

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