Le reazioni del dopo Palio si concentrano quasi esclusivamente sulla corsa dei cavalli dove, ovviamente, la soddisfazione maggiore si registra in casa dei contradaioli del rione San Paolo, in trionfo dopo 27 anni di digiuno nella gara più importante. Per i bianconeri l’amarezza del 2006, con la mancata assegnazione della vittoria nella sciagurata e funesta edizione che ha aperto una ferita nel mondo del Palio e nella città, può dirsi compensata dal limpido trionfo di domenica pomeriggio in una delle corse più avvicenti e spettacolari che si possano ricordare. E’ stata anche una vittoria contro la sfortuna, che da diversi anni si stava accanendo con ripetuti sorteggi di rincorsa (sette in otto anni), la posizione di partenza più penalizzante in assoluto. “Siamo ancora increduli – commenta il presidente di San Paolo, Pierfrancesco Perazzolo – anche perché era da diverse edizioni che puntavamo sulla corsa senza riuscirci per una serie di circostanze sempre sfavorevoli. Finalmente abbiamo potuto mostrare tutto il nostro potenziale, con un fantino molto forte cone Sebastiano Murtas (detto “Grandine”) e un cavallo dall’ottimo spunto in partenza e con una grande tenuta anche sulla distanza. Siamo felicissimi e dobbiamo ringraziare tutto il nostro gruppo corse che ha lavorato per questo risultato”.
A lavorare per il risultato di “Grandine” è stato probabilmente anche Luigi Bruschelli detto “Trecciolino”, autentico “burattinaio” nell’ambiente di Siena e dei palii italiani, che quest’anno ha corso in piazza Ariostea per la contrada di Santo Spirito. Come riferisce anche il presidente della contrada di Santo Spirito, Gabriele Mantovani, “Murtas è un fantino della scuola di “Trecciolino”, che a 24 anni ha già fatto la sua comparsa per ben tre volte in piazza del Campo ed è pronto per una vittoria nel palio più famoso d’Italia. “Non ha vinto Bruschelli – dichiara Mantovani – anche perché il nostro cavallo non stava bene, niente di grave ma non era al massimo della forma. Siamo tranquilli, perché si può anche non vincere, ma l’importante è non perdere. E comunque siamo contenti che abbia vinto una contrada che mancava da tempo l’appuntamento con la vittoria e un giovane fantino di grande talento. Domenica a vedere la corsa c’era anche il figlio di Bruschelli, che ha 18 anni e sta seguendo le orme del padre. Un domani chissà…”.
Nell’edizione 2014 del Palio a gioire sono anche le contrade di San Giovanni per la corsa dei Putti, di San Giorgio per la corsa delle Putte e di San Benedetto per la corsa delle Asine. Ma nella corsa dei Cavalli a loro modo sembrano avere motivo di soddisfazione anche le contrade di San Giacomo e di San Luca, le rivali giurate che si sono ostacolate a vicenda con un a serie di scorrettezze durante l’inseguimento a San Paolo, con il risultato di essersi reciprocamente messe fuori gioco. “Sono cose che in un Palio ci stanno – sostiene Stefano Negrini, responsabile cavalli di San Giacomo – considerato che le nostre due contrade impartiscono due disposizioni ai fantini: la prima è vincere, la seconda è fare in modo che non vinca la rivale. In questa corsa ho visto comunque nascere qualche altra rivalità, quindi vedremo il prossimo anno cosa accadrà. Prevedo una corsa con ancora più ‘pepe'”.
L’importante, per il presidente dell’Ente Palio Alessandro Fortini, al suo primo anno di incarico, è che tutto sia filato via liscio e senza particolari problemi. “Sono contento – dice – che il lavoro fatto in questi mesi abbia prodotto un risultato perfetto dal punto di vista dell’organizzazione, della partecipazione, della sicurezza e dell’equilibrio fra istituzioni e Palio. Il terreno di gara per i cavalli, poi, era straordinario e ha garantito una tenuta eccezionale anche con duelli accesissimi fra fantini. Abbiamo lavorato tanto per questo, ma c’è ancora molto da fare per migliorare la manifestazione. Nel 2015 ci saranno novità importanti che probabilmente riusciremo a rivelare già a settembre”.
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