Copparo. La Berco potrebbe essere ancora in vendita, anche se Karsten Kroos, uno dei massimi dirigenti del gruppo, responsabile del segmento Berco, si è riservato di decidere a settembre alla chiusura dell’anno finanziario. E’ quanto emerso dall’incontro che lo stesso Kroos ha avuto recentemente con i sindacati, incontro i cui contenuti sono stati riportati ieri mattina nel corso delle assemblee con i lavoratori che si sono tenute allo stabilimento di Copparo.
Dalle dichiarazioni rilasciate da Kroos si evince una certa insoddisfazione degli azionisti per i risultati che Berco sta dando in termini di guadagno. Ed è proprio l’umore degli azionisti che potrebbe condizionare le future scelte della dirigenza, fra le quali spunta l’ipotesi della vendita che potrebbe ridurre notevolmente il debito accumulato. “Kroos – riferisce Sandra Rizzo, segretario provinciale della Fim Cisl – ha riferito di aver trovato uno stabilimento cambiato, migliorato, ma la strada da fare è ancora molta. Da una parte si è detto soddisfatto per il fatto che già nei primi mesi dell’anno si è raggiunto il pareggio di bilancio, dall’altra non ha nascosto che gli azionisti si aspettano utili. Ci incontreremo ancora il mese prossimo, quando si saprà qualcosa in più proprio sulla volontà degli azionisti”.
Una comunicazione data ieri a tutti i lavoratori nel corso di diverse assemblee alla fine di ogni turno, durante le quali, fra l’altro, il segretario generale provinciale della Fiom Cgil ferrarese, Mario Nardini, ha annunciato che lascerà il sindacato avendo raggiunto la pensione. Nardini era accompagnato da Samuele Lodi, che l’ormai ex segretario Fiom ha presentato come suo successore, dato che proprio oggi il direttivo provinciale del sindacato dovrebbe ufficializzare la nomina. Mario Nardini, sindacalista ormai da una trentina d’anni e fra i principali protagonisti della lunga e difficile vertenza con i vertici Berco che ha portato all’accordo dello scorso 8 agosto, all’annuncio del suo ritiro ha ricevuto applausi, ma non sono mancate alcune contestazioni da parte di qualche frangia di lavoratori probabilmente non iscritti alla Fiom. “C’è sempre qualcuno – ha commentato Sandra Rizzo – che deve farsi notare, ma non è stato un bel gesto nei confronti di una persona con la quale mi sono trovata a fianco in tante battaglie. Pur non essendo sempre stata d’accordo con le posizioni della Fiom, verso Nardini non è mai mancato il mio rispetto e così dovrebbe essere per tutti”.
Un altro problema riguarda l’intesa tra i sindacati, che vacilla di fronte alla presa di posizione delle rsu dell’Ugl, critica verso l’impostazione delle assemblee convocate dalle altre organizzazioni sindacali.
“Come si può “difendere” l’operato dei nostri dirigenti – si chiede l’Ugl -, i quali invece di cercare rimedi su come ripristinare gli impianti che cadono a pezzi, invitano i preposti a fare contestazioni, creando malcontento tra le maestranze? e come si può negare la crisi finanziaria che ci sta attanagliando, rischiando di trascinarci là dove pensavamo non dovere più tornare?”.
L’Ugl preferisce denunciare da subito la situazione, “per non rischiare di pagare un conto salato in termine di occupazione e per non trovarci tra un anno con una richiesta da parte della direzione di rimandare il ripristino di quella parte di stipendio legato al contratto aziendale che per amore di Patria abbiamo lasciato fino al 30 settembre 2015 nelle casse aziendali”.
Le rsu della Ugl concludono spiegando di non voler “prestare il fianco e di denunciare da subito e apertamente la nostra indignazione e nostro timore sulla situazione aziendale. Non abbiamo voluto partecipare alle assemblee per non dare l’idea di una rottura irreparabile dei sindacati alle maestranze, lasciando aperta la porta del confronto e anzi auspichiamo il ripristino di quel blocco sindacale di crisi che tanto ha aiutato la firma del 2 di dgosto del 2013”.
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