Indiscusso
11 Marzo 2014

Se il rosa diventa bianco

di Marzia Marchi | 3 min

Italia 2014, la parità di genere in politica è di là da venire. Faticosamente conquistata la pari opportunità di voto, con la prima presenza femminile alle elezioni del 1946, ci troviamo oggi a dover mendicare il diritto di essere parimenti elette e questo diritto viene bocciato dal ceto maschile politico di larga intesa, da Renzi a Berlusconi passando per Grillo, il potere è maschio, con le palle e arrogante!

Come donna ho vacillato negli anni di fronte al concetto di quote rosa, ma con l’esperienza ho dovuto, ahimè, rendermi conto che se non viene introdotta per legge la pari opportunità resta una chimera. In realtà – come ben spiega la sociologa Chiara Saraceno – non si tratta di introdurre quote femminili ma limitare le quote maschili, in ossequio all’art 3. secondo comma, della Costituzione: “E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.” Ora introdurre la parità di genere nella formulazione delle liste è esattamente rimuovere un ostacolo alla partecipazione delle lavoratrici, titolari al pari degli uomini lavoratori, della sovranità dell’Italia (Art.1).

Bene hanno fatto dunque le deputate ad allearsi trasversalmente in una battaglia per la modifica della legge elettorale (già pessima di suo) e la scelta del colore bianco, che in altri mondi è segno di funerale, ma in Italia anche segno di matrimonio, di unione, è stato un atto trasparente di dignità. Ciò che tuttavia offende vieppiù le donne è stata la scelta del rosso, del verde e del nero di quelle ministre e deputate che, fingendo di ignorare la collocazione strategica nel loro posto da parte del maschio potente di riferimento, hanno impedito la modifica della legge, bocciando gli emendamenti.

Il refrain di tutte le competizioni elettorali è ora: “servono donne, meglio se giovani e carine” donne fantoccio per salvaguardare il politically correct”, che nemmeno l’Italia si può più permettere di ignorare. Otto ministre e otto ministri, ma solo le ministre sono senza portafoglio, in tre! E i ministeri chiave sono – da quando esiste la Repubblica – saldamente nelle mani degli uomini che possono fare ogni genere di intesa tra loro. Il machismo che spinge i mariti abbandonati ad uccidere le ex compagne si svela nella frasi nauseabonde del Berlusconi viscido-galante ma anche nelle scelte viscido-alternative di nominare una ministra di colore cui non è stato dato nessun supporto di fronte alle offese più estreme.

Come donna mi sgomenta che queste figlie e nipoti delle battaglie femministe – che uniche hanno avuto il merito di sgrossare il maschilismo imperante di questo Paese – non sentano la necessità di affermare la loro dignità di genere e si accontentino della comparsata di turno fra i banchi del potere, alla mercé delle strategie politiche dei loro capibastone.

Credo che quanto successo oggi in Parlamento dimostri (caso mai ce ne fosse stato bisogno) il monopolio maschile che impera sull’Italia, oltretutto in uno spiacevole silenzio di troppe donne e di quelle associazioni dalla storia gloriosa – come l’UDI – ora asservite di fatto alle manipolazioni della ex sinistra che si è trasformata in quella cosa chiamata Pd!

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com