La Covisoc conferma, Spal esclusa dalla Serie C
Arriva la conferma anche dalla Covisoc, la documentazione presentata dalla Spal è incompleta e la squadra di Joe Tacopina e Marcello Follano non potrà iscriversi al prossimo campionato di Serie C
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Si è svolto davanti a circa un centinaio cittadini l’incontro pubblico di presentazione del nuovo grande parco urbano che sorgerà in via Caldirolo, nella zona Est di Ferrara, su un’area verde di 55.000 metri quadrati seconda per dimensioni solo al Parco Urbano
Nella tarda mattinata di venerdì 6 giugno, gli atleti amatoriali del Centro Nuoto Copparo – Marco Guidi, Marcello Fregnani e Francesco D’Antonio – hanno portato a termine un'impresa affascinante: la traversata a nuoto dello Stretto di Messina, con il supporto di un'organizzazione locale
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Un’altra azienda storica di Ferrara, presente dal 1948, rischia di scomparire per sempre lasciando a piedi 28 lavoratori. La Omp (Officine Meccaniche di Precisione) ha infatti presentato da poco istanza di concordato in bianco, procedura che prelude alla cessazione dell’attività. Da cinque giorni la produzione è totalmente ferma, fatta eccezione per alcune attività amministrative di consegna. L’unica speranza è rappresentata dalla possibilità di trovare un acquirente interessato a rilevare l’azienda, mantenendone la continuità in tutti i settori e l’occupazione.
E’ ciò a cui puntano Fiom Cgil e Rsu dello stabilimento di via Vespucci – che hanno organizzato ed erano presenti questa mattina al presidio dei lavoratori della Omp davanti alla sede aziendale – che la prossima settimana chiederano l’apertura di un tavolo istituzionale a Comune e Provincia per fare in modo che la proprietà, attraverso il piano concordatario che dovrà presentare entro 60 giorni, non faccia della Omp uno “spezzatino” da cedere un pezzo alla volta. “L’azienda nell’ultimo incontro con i sindacati ha prospettato la cessazione dell’attività – ha riferito Giovanni Verla della Fiom, che fin dall’inizio ha seguito la vertenza – quindi ora per noi la necessità è quella di dare una direzione precisa al concordato con il quale si vuole liquidare lo stabilimento. Si tratta di trovare qualcuno interessato a proseguire l’intera attività con garanzia dell’occupazione, evitando che si proceda a lottizzazioni”.
La Omp infatti è un’azienda metalmeccanica che attualmente opera nei settori dentale, biomedicale e pneumatico, grazie all’alta specializzazione dei suoi dipendenti, alcuni presenti fin dagli anni ’70. Settori che potrebbero essere ceduti separatamente, ma è proprio questa l’eventualità da scongiurare, per evitare di fare l’ennesimo vuoto nell’area della Piccola Media Industria di Ferrara.
L’amministratore unico e proprietario dell’azienda è Piero Puglioli, ben noto in città per essere satato ai vertici di Confindustria e ora alla guida della Fondazione Carife, che ha proseguito l’attività dell’azienda di famiglia fondata nel ’48 da Valentino Puglioli con il nome di Radius. La Radius, che inizialmente produceva fanali e dinamo per biciclette, ha avuto sede in via dello Zucchero fino al termine degli anni ’80, per poi trasferirsi come Omp nella zona della Pmi. Di fatto l’attuale crisi viene da lontano. Già 15 anni fa l’attività era stata ridotta, portando il numerod i dipendenti da 60 a poco meno di 40, ma la crisi vera e propria ha colpito la Omp nell’autunno del 2008. Da allora si è fatto ricorso per i lavoratori a tutti gli ammortizzatori sociali disponibili, dalla cassa integrazione ordinaria a quella straordinaria, quindi due anni di Cig in deroga e uno di Cig ministeriale. A fine gennaio per i 28 dipendenti rimasti (tutti a tempo indeterminato) è iniziato un nuovo percorso di cassa integrazione in deroga. Nel frattempo l’azienda ha accumulato debiti che pare non siano attualmente inferiori al milione di euro.
“In questi anni – ha spiegato Verla – abbiamo incontrato più volte la proprietà e nel 2013 abbiamo di ragionare su un piano industriale per il rilancio, che prevedesse il tentativo di investire anche in altri settori. Risposte non ne sono state date. Quindi a fine 2013 si è ragionato su come traghettare l’azienda fuori dalla crisi ricorrendo anche a contratti di solidarietà. Due settimane fa, infine, l’incontro durante il quale ci è stato comunicato il deposito in tribunale, avvenuto poi l’11 febbraio, della domanda di concordato in bianco, procedura che permette all’azienda di bloccare eventuali azioni dei creditori e di presentare successivamente il piano concordatario”.
Ora l’intenzione è, anche attraverso il tavolo istituzionale, quello di convincere la proprietà dell’Omp a presentare un piano concordatario con continuità aziendale, piuttosto che un piano concordatario fallimentare, lavorando nella direzione del mantenimento dell’attività attraverso la cessione a terzi. “Vogliamo sfruttare questi 60 giorni di tempo – ha concluso Verla – per arrivare alla fine con una prospettiva concreta per i lavoratori e per ciò che rappresenta per il territorio quest’azienda, che ha un rilievo storico non indifferente”.
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