Politica
8 Gennaio 2014
Il consigliere scrive al Ministero e chiede al sindaco di accettare le modifiche "prima di essere smentito pubblicamente"

Segnaletica Ztl, ultimatum di Rendine a Tagliani

di Ruggero Veronese | 3 min

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admin-ajax (4)“Le chiedo nuovamente se intende ribadire la stessa risposta o rivedere eventuali correzioni prima che esperti la smentiscano pubblicamente”. Torna alla carica il consigliere comunale Francesco Rendine sulla questione della segnaletica di ingresso alla Zona Traffico Limitato di Ferrara, che giudica irregolari sia nella composizione che nella dislocazione sulla strada. E che per il consigliere finisce per essere ingannevole per i guidatori – soprattutto quelli meno avvezzi al centro storico -, che rischiano di accorgersi della propria infrazione solo una volta oltrepassato varco Ztl e telecamera Musa. Quando la sanzione è ormai inevitabile.

La segnaletica di accesso alla Ztl

La segnaletica di accesso alla Ztl

E dopo le dichiarazioni sulla stampa e l’interpellanza in consiglio, alla quale Tagliani rispose ribadendo la regolarità della segnaletica, Rendine si rivolge ora al Ministero dei Trasporti perchè dia il giudizio definitivo sulla questione. Ma non prima di aver inoltrato una nuova lettera in Comune, nella quale chiede al sindaco di fare dietrofront e accettare le correzioni prima di essere smentito pubblicamente.

I temi, nello specifico, sono in parte già noti a chi ha seguito il dibattito dell’autunno scorso. A partire dalla composizione del cartello principale, in cui l’indicazione in stampatello del comparto toglie spazio agli elementi essenziali del segnale (il disco di divieto di accesso e la scritta “Zona traffico limitato”), rendendolo meno visibile e irregolare. Le dimensioni del simbolo di divieto non dovrebbero infatti scendere sotto i 40 cm, mentre il consigliere comunale ne segnala alcuni inferiori anche ai 20 cm.

Le indicazioni sul comparto, secondo Rendine, dovrebbero trovarsi nei pannelli integrativi, nei quali compaiono anche altri elementi dubbi. Ad esempio le indicazioni del numero verde da chiamare per chiedere delucidazioni, che secondo il consigliere dovrebbe essere presente anche nei segnali di preavviso, in modo da non costringere i guidatori a fermarsi bruscamente sulla soglia della Ztl – con potenziali rallentamenti del traffico – per dover chiamare il servizio di assistenza.

In piazza Travaglio, dopo il segnale di preavviso, il guidatore può invertire la marcia solo attraversando il parcheggio

In piazza Travaglio, dopo il segnale di preavviso, il guidatore può invertire la marcia solo attraversando il parcheggio

Altra questione è quella della mancanza di vie alternative, e il caso esemplare è quello di piazza Travaglio. Accessibile, per chi non proviene dalla Ztl stessa, da via Bologna, via Baluardi e via Piangipane. Solo in quest’ultimo ingresso è presente un segnale di obbligo che evita i possibili rischi, mentre chi proviene dalle altre strade si ritrova davanti a un segnale di preavviso, a circa 35 metri dal fatidico varco, con la sola possibilità di entrare nel parcheggio alla propria destra, girare intorno alle auto in sosta e uscire percorrendo il senso opposto. Una prassi ormai conosciuta dai ferraresi abituati alla zona, ma che può risultare assai meno intuitiva per i frequentatori più sporadici e i turisti.

A supportare le tesi di Rendine è anche Anio Benazzi, cultore della materia da mezzo secolo e consulente di amministrazioni pubbliche, tra cui la motorizzazione. I quesiti tecnici inoltrati al Ministero portano infatti la sua firma, anche se la collaborazione con il consigliere comunale è ormai rodata da tempo. Resta da vedere se Rendine e Tagliani riusciranno a trovare un punto di incontro, o se il Ministero dei Trasporti dovrà fare da arbitro nella diatriba sulla Ztl ferrarese.

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