Sabotaggio Nord Stream. Il sospettato lascerà Ferrara
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso contro il provvedimento della Corte d’Appello di Bologna e ha confermato la consegna alla Germania di Serhii Kuznietsov
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Infortunio sul lavoro all'interno del quartiere generale dell'azienda agricola Salvi dove, durante la mattinata di mercoledì 19 novembre, un operaio 36enne di nazionalità bengalese - che stava lavorando per una ditta esterna - è caduto dal tetto di un capannone su cui stava effettuando alcuni interventi di manutenzione
Qualche attimo di tensione all'interno di un'abitazione della zona sud di Ferrara dove, durante la serata di martedì 18 novembre, una lite tra compagni conviventi - secondo le prime ipotesi alimentata da motivi di gelosia - è degenerata fino a sfociare nella violenza
Ancora un arresto per droga in zona Gad dove, durante la serata di martedì 18 novembre, gli agenti dell'Upgsp della Polizia di Stato hanno messo le manette a un 30enne di nazionalità nigeriana, già gravato da precedenti specifici, durante un servizio di controllo contro lo spaccio in città
Intervento de La Comune di Ferrara dopo il post del sindaco Fabbri contro gli otto senzatetto sanzionati: "Il sindaco sembra più impegnato in campagna elettorale che nel governo della città"
Parla di “autocelebrazione di un fallimento” il leader e capogruppo in consiglio comunale di Progetto per Ferrara, Valentino Tavolazzi, riguardo alla vendita delle azioni Hera da poco ufficializzata dall’assessore al bilancio Luigi Marattin. “A Ferrara – afferma Tavolazzi – chi comanda può permettersi di convocare una conferenza stampa o inviare un comunicato, dicendo ai cittadini di aver sperperato 3 milioni di euro, e nessuno, nemmeno la stampa locale, si scandalizza. È accaduto con la svendita delle azioni Hera, cinque milioni di pezzi al prezzo di 1,51 euro, per un incasso totale di 7,6 milioni”. Una cifra, quei 3 milioni di euro “sperperati” dall’amministrazione, che il leader Ppf ricava sia dal valore di vendita attuale che dalla mancata riduzione del debito pubblico e dei suoi interessi nel corso degli ultimi quattro anni.
Il fondatore di Ppf imputa infatti alla giunta Tagliani di aver perso più volte l’occasione per liberarsi delle quote delle multiutilities con un margine di profitto conveniente, quando il valore delle azioni Hera superava gli 1,7 euro. “Qualcuno – afferma Tavolazzi rivolgendosi ai media ferraresi – avrebbe dovuto chiedere all’assessore ‘allo sbilancio’ (sic) Luigi Marattin o al sindaco avvocato Tiziano Tagliani, perché nel marzo 2011, quando Progetto per Ferrara chiedeva in consiglio comunale la vendita delle azioni Hera, l’assessore dichiarava: ‘La nostra linea è che non conviene vendere le azioni Hera per estinguere il debito, e non conviene in generale destinare i proventi di qualsiasi vendita ad abbattere il debito’. Eppure a fine giugno 2011 il titolo valeva 1,7 euro e la vendita in quel momento avrebbe fatto entrare nelle casse comunali 8,5 milioni di euro, vale a dire 0,9 milioni più di oggi”.
Oggi Tavolazzi cita anche altre occasioni precedenti al 2011 in cui secondo lui sarebbe stato più conveniente per il Comune vendere le azioni libere da patto sindacale, e avanza i propri dubbi (o illazioni a seconda dei punti di vista) sul fatto che la decisione di farlo soltanto oggi sia stata in qualche modo “pilotata” da Hera: “Anche nel marzo/aprile del 2010 – continua il capogruppo Ppf -, con il valore del titolo a 1,7 euro, e nel 2009, con analoghe risoluzioni ed emendamenti bocciati dal Pd, Ppf aveva chiesto ciò che Tagliani ha fatto solo ora, buttando dalla finestra il denaro dei cittadini. Esattamente come aveva fatto con la svendita della rete gas e con la mancata estinzione anticipata del derivato. Viene da chiedersi chi gli abbia chiesto di svendere le azioni adesso (Hera?), per quale misteriosa ragione e chi le abbia comprate ad un prezzo così conveniente”. Parole dure che però il consigliere di opposizione non approfondisce.
Il tutto mentre i soldi incassati dall’operazione di vendita in base ai calcoli di Ppf sarebbero risultati nettamente inferiori a quelli spesi per l’acquisto, quando il valore del titolo era pari a 1,68 milioni, per un costo totale di 8,4 milioni. “Dunque – continua Tavolazzi – la svendita tardiva ha prodotto una perdita patrimoniale per il Comune (cioè per noi cittadini) di 0,8 milioni. Se poi si aggiunge il mancato beneficio annuo, per minori spese correnti da riduzione del debito, pari a 0,45 milioni di euro, dichiarato adesso dall’assessore allo sbilancio in totale contraddizione con il suo omonimo del 2011, Tagliani ha bruciato altri 2 milioni di euro nel periodo che va da giugno 2010 a dicembre 2014, per un totale complessivo di 3 milioni”.
Motivo per cui l’ex grillino ferrarese rinnova il proprio giudizio verso l’amministrazione Pd e verso i suoi organi di controllo: “Una mancanza di opposizione e di valutazione critica (salvo rare eccezioni) dell’amministrazione che da oltre 60 anni fa e disfa nella nostra città, che poggia la presunta inossidabile inamovibilità del Pd e dei suoi sindaci, più gratificati dal presunto consenso popolare, accertato con qualche telefonata, che dagli effettivi risultati ottenuti per i cittadini (si ricordi che anche Sateriale veniva “venduto” come amato dai ferraresi, salvo far perdere al Pd 10 mila voti). E di tutto questo il Pd si vanta, lo propaganda con una disinformazione di regime e chiede pure l’applauso e la rielezione di Tagliani”.
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