Bullizzato e aggredito su un autobus: denunciati due minori
Un normale viaggio in autobus verso la scuola si è trasformato in un episodio di violenza e prepotenza. È accaduto la mattina del 28 ottobre scorso a Ferrara
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Si chiama Cssui -acronimo che sta per Chinese students and scholars union in Italy- ed è un’associazione di studenti cinesi frequentati le università italiane, riconosciuta anche dall’ambasciata cinese in Italia. La sezione ferrarese è nata poco più di un anno fa, il 14 maggio 2012, e oggi è composta da più di 60 studenti cinesi, sia Unife che del conservatorio Frescobaldi.
Dalla serata di venerdì 11 ottobre, dopo aver votato il primo cambio di dirigenza (un presidente, Li Yan Kai, e due vice -Xu Quing e Liang Sixin- che si occuperanno uno degli studenti universitari e l’altro di quelli del conservatorio) godono anche dell’appoggio, delle forze e dell’organizzazione del Centro interculturale italo cinese. Gli obiettivi in fondo, dall’integrazione alla reciproca conoscenza fra persone con culture diverse passando per l’aiuto pratico ai propri connazionali appena giunti in Italia, sono comuni. “Quando arriva un nuovo studente cinese, siamo i primi sul campo ad accoglierlo e ad aiutarlo per le sue necessità, dalle pratiche burocratiche al trovare una sistemazione”, spiega Jiang Yan, studentessa di economia, ex vicepresidente del Cssui, oggi responsabile degli interni per il Centro interculturale. “Come noi con le famiglie, anche loro cercano di tirare fuori gli studenti cinesi dalla propria abitazione, farli uscire, farsi conoscere e conoscere la comunità italiana”, afferma Jin Cai, attivissimo presidente del Centro italo-cinese.
Ma come si trovano gli studenti cinesi nella realtà universitaria ferrarese? Le esperienze sono, ovviamente, diverse. “Forse perché sono l’unica cinese della mia classe, ma quando sono arrivata mi sentivo sola, avevo tutti gli occhi addosso e avevo paura di parlare -ammette Jiang Yan-, oggi mi trovo meglio con gli altri studenti stranieri”. Opinione opposta arriva invece da Hu Minglu, segretaria dell’associazione che racconta candidamente: “Mi trovo meglio con gli italiani che con gli altri cinesi che sono qui e che non vogliono uscire e fare amicizia. Ad un certo punto non ce la facevo più e sono uscita di casa, ho aperto il mio cuore, ho conosciuto tante persone che mi hanno fatto conoscere la cultura e la cucina italiana e oggi ho amici ferraresi che mi trattano come una sorella”.
L’importanza di far interagire le due culture, di costruire un “ponte” -parola che ricorre spesso nei discorsi di questi ragazzi così come in quelli di Jin Cai- fra la Cina e l’Italia è ben rappresentata da due ex studenti, ormai diplomati, del conservatorio Frescobaldi. Si tratta di Su Yuan Feng, baritono, ex presidente del Cssui ferrarese e di sua moglie Yan Rong, pianista. Sono venuti in Italia per studiare musica “perché qui c’è il meglio” e ciò che hanno imparato a Ferrara gli ha permesso di trovare un lavoro in Cina: dopo uno scambio culturale con il direttore e vicedirettore del Frescobaldi che, raccontano, ha fruttato un convenzione fra quest’ultimo e un conservatorio della Mongolia interna, i due andranno ad insegnare proprio nell’istituto cinese. “La cultura, la musica in questo caso, ha permesso di creare un tramite fra Cina e Italia -commenta Jin Cai- ed è per questo che siamo contenti di ospitare questi ragazzi nella nostra sede e li vogliamo con noi: ci possono aiutare a far conoscere la cultura cinese ai tanti italiani che frequentano il nostro centro”.
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