Si dissociano, i vertici delle sigle sindacali presenti al tavolo di trattativa Carife, dall’iniziativa delle rsa di boicottare Estense.com, unica testata locale alla quale non vengono deliberatamente inoltrate informazioni in merito alla vertenza. A dissociarsi sono i vertici a ogni livello, da quelli provinciali fino a quelli nazionali. Qualcuno si è pure mosso per dare la classica “tirata d’orecchie” ai propri rappresentanti, che potrebbero tornare sulla propria decisione dopo essersi di nuovo consultati.
Lo riferisce Paolo Baiamonte, il segretario provinciale della Cisl, che fin da subito non ha avuto problemi a giudicare assurde le motivazioni (paura dei commenti dei lettori). “Ho parlato a lungo con il segretario provinciale della categoria(Fiba-Cisl), Marco Barioni, facendogli capire che non è il modo corretto di rapportarsi all’informazione, che sul web prevede la possibilità di commentare anche da parte di lettori che non si firmano. Mi ha assicurato che ne riparleranno. Di più non potevo fare, dato che nel sindacato vige il principio dell’autonomia delle categorie”. Praticamente della stesa opinione anche il segretario provinciale della Uil ferrarese, Massimo Zanirato: “Non si può pensare di rivolgersi alla stampa solo quando siamo noi ad avere bisogno di una cassa di risonanza per le nostre battaglie, per poi negarci quando è la stampa ad avere necessità di informare i lettori. Le motivazioni poi non reggono. Come sindacalista, inoltre, non mi devo preoccupare di chi non la pensa come me e commenta, anche se in forma anonima, un articolo su un quotidiano online. Ci sono anche lettori che non commentano e hanno uguali diritti di essere informati”.
Secco nel suo giudizio, pur riservandosi di approfondire le motivazioni con i sindacalisti al tavolo delle trattative Carife, il segretario generale nazionale di Dircredito, Maurizio Arena, che ha appreso solo ieri dell’iniziativa autonoma delle rsa Carife. “E’ ‘vero che le strutture sindacali aziendali hanno autonomia decisionale, ma non mi sembra un atteggiamento corretto – dichiara – sotto il profilo della democrazia sindacale, oltre a essere poco coerente con le finalità di un sindacato. Normalmente avere risonanza sui quotidiani è cosa gradita. Così come dovrebbe essere cosa gradita la possibilità data ai lettori di esprimere commenti, anche perché il ‘sentiment’ che emerge serve pure ai colleghi sindacalisti”.