Vivono in auto con la figlia di due anni. Li soccorrono i Carabinieri
Vivevano da non si sa quanto tempo in pochi metri quadri. Padre, madre incinta, figlia di due anni, con cane e gatto, dormivano tutti nell'auto. Ferma in un parcheggio pubblico
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“Una sfida quotidiana”. In un mondo del lavoro dove le donne sono spessissimo meno pagate degli uomini e a volte anche costrette a licenziarsi per badare ai figli, Gloria racconta la sua storia di postina e madre di tre gemelli
In risposta alle critiche sollevate dalla Fp Cgil di Ferrara in merito alla gestione del piano ferie estive, alla contrattazione aziendale e alle politiche del personale, le Aziende Sanitarie ferraresi hanno diffuso una nota per fare chiarezza e ribadire la loro apertura al confronto
Si chiude un pezzo di storia con l’addio al BiBlù, l’autobus simbolo del progetto BibliotecaBlù che per anni ha allietato le giornate dei bambini ricoverati nella pediatria, quando era situata nel blocco 15 dell'ex Sant'Anna
Ferrara rende omaggio a Nando Orfei, uno dei più grandi artisti circensi della storia, con l’intitolazione del parco di via Porta Catena, un luogo simbolico dove il suo grande tendone ha più volte trovato casa durante le celebri tournée
Stefano Tassinari (foto di Raffaella Cavalieri)
Eppure, con impegno e testardaggine, la rivista uscì, sopravisse a una crisi editoriale, trovò un nuovo editore – Alegre, che ancora oggi continua a sostenere il progetto –, ed è giunta fino ad oggi (mentre un nuovo numero comincia il suo viaggio in tipografia per essere in edicola a metà novembre). Letteraria in questi anni ha parlato di Italia e del mondo, «come se, scriveva Stefano nel suo primo editoriale, dopo anni di percorsi individuali, in tanti fosse maturata l’esigenza di provare a ricreare una dimensione collettiva, dalla quale far nascere un piccolo progetto in grado di diventare un punto di riferimento per chi, malgrado tutto, ha ancora la necessità di confrontarsi con i “grandi temi” sociali, culturali e politici, magari a partire dallo specifico letterario». Questo significa letteratura impegnata, questo è il pensiero critico: non agitare tessere di appartenenza, o salvarsi la coscienza sottoscrivendo una petizione o un appello, ma impegnarsi in prima persona, impegnare gli strumenti del mestiere, per costruire e comunicare al lettore uno sguardo non miope, aperto, problematico sul mondo, quale che sia l’argomento di partenza. E farlo collettivamente: non a partire dal grande nome, dalla rock-and-roll-star della scrittura, ma da un gruppo disposto a mettere in comune e in discussione il proprio impegno materiale – tempo e scrittura a titolo gratuito, per capirci –, la propria scommessa sul progetto, la ricerca di un tema numero per numero. E un’attenzione alle immagini, alla ricerca fotografica, che da sola spiega il perché la carta e il grande formato della rivista.
È un compito complicato, in questi anni, per tutti. Lo è ancor di più per questa rivista, che l’8 maggio 2012 ha perso Stefano, dopo anni di lotta con quello che nel linguaggio comune si dice “un brutto male”. Era il momento di mettersi in gioco per davvero: perché solo un cervello collettivo poteva sostituire l’insostituibile Stefano Tassinari. Questo numero presentato ieri, sabato 12 ottobre, a Ferrara – il primo “davvero” senza Stefano, dopo quello dedicato, nell’autunno 2012, alla sua memoria – è la prova che si può fare. Non per caso, è dedicato all’arte dell’incontro: «l’incrocio inatteso dei tragitti, l’imprevedibile convergenza degli sguardi e dei corpi, la miscela eterogenea che riempie contenitori in teoria destinati ad altro uso», scrive Wu Ming 1 nell’editoriale. «Incontro è la creolizzazione delle culture, incontro è l’alleanza in una lotta tra soggetti che non avrebbero mai pensato di trovarsi insieme, incontro è una comunità di lettori che “adotta” un libro e ne prolunga e fa vivere le parole e le storie». Da cosa nasce cosa, si dice: l’arte dell’incontro è la capacità di far nascere davvero qualcosa mettendo in relazione, in consonanza, o anche in conflitto identità, storie, eventi. Con una sola certezza, scritta da un gruppo di studenti-lettori in ricordo dell’amico e compagno Stefano: sempre e per sempre, dalla stessa parte ci troverai.
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