Tempo di crisi, di cappotti e di ombrelli. Tempo di noia e di logorazione.
Tempo di uscire e sorridere al vicino di casa, di guardarsi negli occhi e
accendere la vita nella semplicità del non scontata ripetizione. Tempo di
sostituire ai lamenti i sorrisi che non costano e fanno bene al cuore a alla
vita che abitiamo. Tempo di decidersi a vivere nonostante tutto e per tutto
quello che ci circonda che prima non avevamo avuto il tempo di vedere e
ascoltare. Appunto il tempo.
Tempo di giocare con l’anima pulita e svuotata dalle scadenze inevitabili
perché adesso. ora, il tempo si concede a questo. A noi.
Spavento? Terrore di doversi guardare e scoprire che fin ad oggi abbiamo
vissuto dentro il nostro corpo senza rispettare chi siamo? Tempo di
autosorveglianza delle anime, perché se non ora quando? Tempo di relegare la
speranza e vivere oggi.
L'”adesso” è nostro, il “dopo” non lo sappiamo. Tempo di chiudere orecchie,
naso e occhi davanti agli indifferenti.
Tempo di “resistenza”, di cura di sé, degli altri e del mondo.
Tempo di amare.
Tempo di alzarsi la mattina guardare il cielo e camminare sulla terra verso la
nostra direzione.
Tempo di restituirsi quel senso che da decenni abbiamo nascosto per inerzia,
pur avendolo ogni giorno davanti a noi.
Tempo di verità. Sia quello che sia, ma dobbiamo essere pronti a divenire i
“pastori dell’essere”