Blog
15 Settembre 2013

Verso il senso autentico della vita

di Francesca Boari | 2 min

Quale dovere dobbiamo assumere come significato autentico del nostro “essere nel mondo”? La “cura” di noi, delle cose e degli altri. Allontanare lo spavento dell’oggi e riuscire a pro-gettare, iniziare ogni giorno con un sogno nuovo, un sorriso ingiustificato e grandissima voglia di cogliere la vera essenza delle cose passando attraverso le cose semplici, quelle a cui l’indaffararsi quotidiano non è riuscito nel tempo a concederci.

Esistono diversi tipi di uomo: l’uomo originale, l’uomo eroico e il buffone. Concentriamoci per oggi sulle caratteristiche dell’uomo originale. L’uomo originale deve porsi degli interrogativi, ha il dovere di farlo e deve entrare in relazione con quello che è, senza vergogna e presunzione. Questo esercizio quotidiano matura nell’individuo la forza straordinaria dell’ironia, arte della dissimulazione, attraverso la quale si entra anche in relazione con l’altro e si rientra in se stessi più consapevoli e equilibrati. Sapere individuare le sostanze, le qualità al di fuori delle infinite apparenze che ci circondano, ci porta ad acquisire la capacità straordinaria di scardinare le convinzioni degli uomini comuni e aiutarli ad uscire dalla prigionia dei simulacri.

Indagare se stessi, conoscere se stessi fino a raggiungere e sentire in tutta la sua terribile verità la voce del “daimon” che è dentro ciascuno di noi, ci porta a guardarci allo specchio senza filtri e misura, ci porta a riconoscere la nostra essenza e ciò che dobbiamo diventare se vogliamo tentare la strada dell’autenticità.

Cosa vedremo in quello specchio? Per questo è necessario un esercizio nella conoscenza di sé che proceda per gradi e non ci getti nel mondo come “esserci” destinati a soccombere dinanzi al difficile mestiere di vivere.

“Tutto ciò che so del mondo, anche tramite la scienza, io lo so a partire da una percezione mia o da una esperienza del mondo senza la quale gli stessi simboli della scienza non significherebbero nulla (…). Non dobbiamo dunque chiederci se percepiamo veramente il mondo, dobbiamo invece dire: il mondo è ciò che noi percepiamo” (M. Merleau-Ponty, Fenomenologia della percezione, 1945, pp 16-17-25).

Grazie per aver letto questo articolo...

Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com